Due anni (produttivi) di distanza da Casino Royale, 20 minuti effettivi di separazione tra quel film e questo. La storia prosegue immediatamente dopo il termine di Casino Royale, Bond è nel pieno di un inseguimento (come preda) e sta portando nella propria tana il suo trofeo, quel Sig. White (Jesper Christensen) implicato nella trama appena conclusasi e legato alla perdita dell'amata Vesper (Eva G...[Continua]
Dopo il passaggio del testimone da Connery a Moore, quello tra Brosnan e Daniel Craig è probabilmente il secondo, in ordine di importanza, ad aver segnato il franchise di 007. Una mutazione di pelle profondissima e forse (purtroppo) un punto di non ritorno oltrepassato con estrema disinvoltura da parte dei produttori storici Broccoli e Wilson. Brosnan sarebbe stato anche interessato a proseguire m...[Continua]
In occasione del quarantennale di Agente 007 - Licenza di Uccidere, il Bond movie numero 20 viene affidato nelle mani di Lee Tamahori, apprezzatissimo regista (soprattutto da Barbara Broccoli) di Once Were Warriors, film agli antipodi di James Bond, ovvero basso budget, cinema indipendente e fortemente connotato geograficamente. Tuttavia si intendeva mettersi nelle mani di un autore vero, forse pe...[Continua]
E' venne il giorno dell'abbandono di Roger Moore (quello definitivo, perché ci si era baloccato più di una volta con "lascio o non lascio"). Dopo 7 film ed evidenti limiti di età, Moore cede il passo, senza che per altro nessuno glielo avesse formalmente chiesto. Il producer Broccoli accetta la scelta, rende l'onore delle armi al più longevo interprete di Bond e si mette freneticamente alla ricerc...[Continua]
Bersaglio Mobile spacca esattamente a metà gli anni '80, ne incarna per molti versi lo spirito autentico, arriva due anni dal precedente Octopussy e certifica l'ultima interpretazione di Roger Moore come agente al servizio segreto di sua Maestà. Il tira e molla dell'attore andava già avanti da un paio di pellicole ma a questo giro Moore dà tutto, si sente troppo vecchio per le fatiche che una prod...[Continua]
Dietro il nome di Igort si cela Igor Tuveri, fumettista italiano attivo fin dalla fine dei '70. Con 5 E' Il Numero Perfetto fa il suo ingresso nel cinema da regista (come sceneggiatore è alla sua terza prova ), per dirigere una storia che aveva già raccontato su carta con gli attrezzi del mestiere. Tutta ambientata a Napoli, la vicenda non poteva prescindere da un cast interamente partenopeo, quin...[Continua]
Quando John Frankenheimer gira 52 Gioca O Muori (tratto dal romanzo omonimo di Elmore Leonard, chiamato a collaborare alla sceneggiatura) non è esattamente in luna di miele con la critica. Gli viene imputato di non aver prodotto un buon lavoro da troppo tempo ed infatti questo thriller viene salutato in modo contrastante, chi lo giudica un'ulteriore conferma di quando il regista newyorkese abbia p...[Continua]
Bigger is better, fu all'insegna di questa filosofia (tipicamente americana) che Albert Broccoli decise di produrre Moonraker anziché Solo Per I Tuoi Occhi, come era stato annunciato sui titoli di coda di La Spia Che Mi Amava; andava sfruttata l'onda di Star Wars e inventato qualcosa di simile per James Bond. Spazio, razzi, raggi laser, qualcosa di apparentemente non così affine al mondo di Flemin...[Continua]
Già attivo come sceneggiatore e fattosi le ossa come aiuto regista (ad esempio per Brunello Rondi e Bava), Sergio Martino esordisce dietro la MdP (col fratello Luciano saldamente in cabina di Produzione) con un documentario su vizi, e tabù sessuali del pianeta, nell'anno di grazia 1969. Tutto il decennio era stato occupato dai cosiddetti mondo movies di Jacopetti, Prosperi, Montero, Margheriti, Sc...[Continua]