
Ciao Marziano fa parte del ciclo delle "bagaglinate", con Pier Francesco Pingitore gran maestro cerimoniere (co-sceneggiatore e regista) e tutta la solita banda di Pippo Franco, Oreste Lionello, Laura Troschel, Bombolo, Martufello, Adriana Russo, e per l'occasione pure Gino Pagnani, Giancarlo Magalli, Isabella Biagini, Luciana Turina. Quanto a nomi il cast è comunque ricchissimo perché ci sono anche Teo Teocoli, Aldo Giuffrè, Silvia Dionisio e una infinità di caratteristi. Quanto a idee in sceneggiatura il film invece è sotto il livello del mare, anzi del Tevere, visto che l'ambientazione ovviamente è tutta romana.
Un verdissimo Pippo Franco/Bix ("pare 'n cetriolo") arriva da Marte su un'astronave guidata dall'efficientissimo computer di bordo doppiato da Lionello; Marte, per ragioni imperscrutabili, è il pianeta gemello della Terra e i marziani vogliono salvarci da noi stessi. Bix atterra evidentemente nel posto più compromesso di tutti, ar Colosseo, con il lassismo, la strafottenza, il che ce frega, la corruzione, i politici, le mignotte e tutto il circo della romanità, anni 80 per giunta. La fatica fatta per creare una storia è davvero minima, per non dire inesistente, tutto il registro comico si gioca solo sul linguaggio (vocali tutte sbagliate da parte di Pippo Franco e Lionello, che hanno studiato l'italiano con i programmi della RAI), e sulla flebile associazione di Bix col Cristo. Anche l'alieno, come il Salvatore, è venuto per redimere, ma viene mortificato, umiliato, sfruttato e deriso, tanto che alla fine se ne tornerebbe pure a casa, ma..... - SPOILER: il malaffare, colluso con cardinali e onorevoli, fa mettere una bomba a bordo dell'astronve, e Bix si ritrova costretto a rimanere per sempre sulla Terra, ma a quel punto, romanizzatosi, viene più facilmente accettato dalla popolazione.
Gli attori sprecati sono una valanga, in primis la povera Dionisio, ridotta a poche scene e perennemente vestita da prostituta, la quale, in un eccesso di arguzia comica, proferisce una battuta immaginando come i marziani faranno l'amore: "a capocciate". E giù risate a crepapelle.... La Biagini deve impersonare la consueta sguaiata mezza ninfomane (le uniche tette che si vedono nel film sono le sue e quelle della Troschel). Bombolo è più contenuto del solito, fa il gorilla che viene messo alle calcagna di Bix, i due tutto sommato diventano amici, ma ciò non esime Bombolo dal prendere i suoi immancabili schiaffoni. Lionello sostanzialmente si limita a doppiare personaggi del periodo (Pertini, Cossiga, il Papa, eccetera...forse la cosa più divertente del film) e poi si riserva il ruolo del mafioso complottatore. Teocoli fa il prete de' borgata, alternativo e contestatore della "cristianità" di Bix, che arriva a riunire dodici terrestri (apostoli) da portare con sé su Marte per avviarli ad una nuova vita, e c'è pure l'ultima cena, che in questo caso è una conferenza stampa. Magalli è il sindaco di Roma, e Giuffré è il commissario Ponzio (nome omen).
Il film è bruttarello forte (soprattutto perché non fa ridere quasi mai), però se ne fotte, e da ciò nasce il suo "stracultismo". Gli effetti speciali sono di un kitsch improponibile e la recitazione dei romani "scioccati" e "stupiti" dai super poteri dell'alieno imbarazza un po', perché è tutta talmente una caciara da cani randagi che non ci si crede manco per un attimo. Figuriamoci poi quando Luciana Turina, ad una fiera di beneficienza per gli affamati del mondo (organizzata dal gaissimo visagista Gil Cagné), canta "viva la pappa-pa-pa col po-po-po-po-po-po-pomodoro!" Opera indifendibile, che non salva l'eroico Pippo Franco (sempre intento a fare il suo caratteristico verso nasale quando compie i "miracoli"), la bellissima Silvia Dionisio, e nemmeno Laura Troschel, che stoicamente ce la mette tutta. Satira in chiave Ultimatum Alla Terra talmente abborracciata e di cartapesta che alla fine...se famo du' risate (eh, magara!) e se n'annamo a magna' du' spaghi.