Non avevo mai visto questo film americano del '68, mi è passato davanti agli occhi in tv e sono rimasto folgorato. Lo dirige Frank Perry, forse maggiormente noto per essere stato lo zio di Kate Perry che per la sua filmografia, almeno di qua dall'Oceano. L'adattamento cinematografico deriva dal racconto The Swimmer (1964) di John Cheever. Interprete principale (e totalizzante) è Burt Lancaster, che per l'intera durata della pellicola indossa unicamente un costume da bagno, sfoggiando un fisico invidiabile a 55 anni. Il buffo è che per un film chiamato Il Nuotatore viene scelto un attore che non sa nuotare e che si vede costretto a prendere appositamente lezioni. Ma il cinema è finzione, e in questo caso particolare di irrealtà ne vedremo parecchia. La storia è quella di Ned Merrill, stimato membro di una contea del Connecticut, che in un giorno di sole e cielo terso, decide di compiere un percorso per tornare a casa attraverso le piscine dei vicini, come si trattasse di un unico lungo fiume ininterrotto. I titoli di testa scorrono sui boschetti delle ville che Merrill sta attraversando, dunque vediamo Lancaster già pronto per il primo tuffo. L'azione è decontestualizzata, sta già tutto avvenendo, senza che si sappia cosa accadeva un minuto prima del fotogramma iniziale. Per ogni piscina che Merrill tocca assistiamo alla socializzazione con i diversi proprietari, apparentemente tutti conoscenti di Ned e della sua famiglia, composta dalla moglie Lucinda e dalle due bellissime figlie che "stanno giocando a tennis" (lo ripete ossessivamente).
- SPOILER: La pellicola è tranciata nettamente a metà, ed è proprio un evento in particolare che fa da spartiacque tra il prima ed il dopo. L'incontro con Julie Ann Hooper (Janet Landgard), bellissima ed enigmatica ex babysitter delle bimbe di Merrill. Adesso la ragazza è una splendida ventenne, impiegata e prossima a trasferirsi in città. Molto affezionata a Ned, decide di seguirlo nel suo bizzarro proposito di attraversare la contea di piscina in piscina. Tra i due si stabilisce un clima di complicità, che offre il fianco a confessioni e rivelazioni di vecchie infatuazioni, ma quando Ned cerca di baciare Julie Ann, la ragazza indispettita fugge via. Di colpo, l'intero incantesimo sembra rompersi, ed ogni nuovo incontro di Merrill si traduce in una sua umiliazione e mortificazione. Progressivamente l'uomo scopre di essere schernito e poco gradito dalla comunità, è indebitato, ed anche la sua famiglia gode di poche simpatie. Incontra persino una donna che è stata la sua amante e che Merrill ha gettato via dopo averne approfittato a piacimento. Dopo aver saputo che persino le sue amatissime figlie lo denigrano a sua insaputa e sparlano alle sue spalle, Merrill provatissimo moralmente (e acciaccato fisicamente in seguito ad una distorsione), riesce finalmente a raggiungere casa, per scoprire che si tratta di una villa abbandonata e deturpata dallo scorrere del tempo. Mentre infuria la tempesta, Merrill cerca di farsi aprire la porta ma il luogo è alieno e disabitato.
Coerentemente con lo stile di Cheever, Un Uomo A Nudo è un film assolutamente strambo, imprevedibile, quasi interamente giocato sul piano della irrealtà, allegorico, metafisico e simbolico fino allo sfinimento, ma soprattutto irrisolto. Dualismo umano, dualismo della realtà (ciò che sembra, ciò che è), conflitti sociali e familiari, sicurezza della quotidianità, destabilizzazione derivante dall'improvviso. Sulla vicenda di Merrill si possono costruire un miliardo di interpretazioni diverse e fantasiose. Volutamente il film non dà elementi certi a cui appigliarsi. Merrill è completamente fuori dalla realtà, e dal suo stesso vissuto; realizza strada facendo cose sul suo conto personale che sembra ignorare. Come se fosse appena uscito dal coma, come se fosse dentro un sogno (o peggio, un incubo), come se fosse appena stato deportato da Marte. Il suo linguaggio estremamente figurato, aulico, lirico, contribuisce a definirlo come un personaggio fuori contesto. Sbaglia fatti ed eventi passati, non ricorda chi e quando, passa di palo in frasca. La sua unica sicurezza pare essere l'amatissima famiglia, salvo poi trovare il deserto quando torna a casa.
Perché Merrill si incaponisce a girare la contea a nuoto? Perché "deve". Perché ha perso il lavoro, è indebitato, e inviso a tutti e non ha affatto una famiglia felice? Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Neppure lui lo sa. Assistiamo solo al suo declino, al suo disincanto, al passaggio da un mondo idilliaco, fatto di agi e certezze, ad un mondo ostile, fatto di amarezza, solitudine ed incomprensione. Con molta nostalgia Merrill stesso rievoca il periodo della fanciullezza, quando per un quarto di dollaro falciava i prati, sgombro dalle preoccupazioni e dai pensieri degli adulti. Sente ancora il profumo dell'erba, mentre di colpo realizza che una intera vita è trascorsa e niente è andato come doveva. Si è parlato di metafora del fallimento del sogno americano (i coniugi che millantano orgogliosamente il lusso sfrenato con cui hanno approntato la propria piscina, badando a non fare economia, come fosse un peccato mortale, e sfoggiando poi il tagliaerba ultimo modello, sembrano proprio incarnare l'ottusità del Capitale), oltre che della crisi di mezza età del protagonista. Un Uomo A Nudo rimane aperto a qualsiasi interpretazione. Ogni fotogramma è un simbolo di qualcosa. La Columbia rimase molto spaventata del possibile esito al botteghino, ritenendo il film troppo cervellotico ed intellettuale. L'incontro tra Lancaster e la Landgard (personaggio estremamente ambiguo, apparentemente la brava e pura ragazza americana, in realtà un fabbrica continua di aneddoti pruriginosi e ammiccanti) venne fatto rigirare a Sidney Pollack e l'uscita in sala venne procrastinata di due anni, con l'ovvio risultato che la risposta del pubblico fu tiepida. Onore a Lancaster che disse di ritenerlo il suo film migliore. Molto efficace anche la colonna sonora, a tratti degna di un film di Hitchcock.