
Coproduzione italo-jugoslava uscita con il nome di Nokaut (nel senso di knockout?) e ribattezzata da noi Donne Sopra, Femmine Sotto, ma circolato anche come Rogue all'estero. Boro Draskovic dirige una storia che ad una prima visione strappa poco entusiasmo perché pare un "filmetto" con scene erotiche spinte costruite apposta per andare a parare lì, avendo a disposizione due corpi come quelli di Barbara Bouchet e Margaret Lee. Per entrambe si disse che questa era una delle pellicole più spogliate di tutta la loro carriera. Sono le amanti di Marko (Milan Galovic aka William Gale), uno spiantato di umili origini che passa le sue giornate a trovare il modo per arricchirsi e fregare il prossimo. Ragusano di origine, aggancia negli Stati Uniti la bella e facoltosa Barbara. Quando questa lo viene a trovare in Sicilia lui se la gioca male e si fa sorprendere mentre le ruba i soldi dalla borsetta. Nel frattempo Marko si è anche infilato in una brutta storia di droga. Fa il corriere ma anziché consegnare la merce la fa sparire e si intasca i soldi; ben presto i due brutti ceffi che lo hanno ingaggiato intendono rendergli la pariglia. - SPOILER: quando pensa finalmente di averla scampata viene tradito dalla ragazza a cui fa il filo prima di poter fuggire lontano con le banconote. Olga (Margaret Lee), una guida turistica locale che fa il doppio gioco, lo fa scovare dai criminali. Finirà ammazzato di botte ed accoltellato a morte in una camera d'albergo.
I punti di forza di questo film risiedono tutti nella sua drammaticità e non nell'erotismo, benché a nessuno spiacerà vedere le nudità della Bouchet e della Lee immagino. Marko si vergogna dei suoi genitori, li umilia, chiama la loro casa una stamberga e obbliga sua madre a lavargli la macchina. E' un disperato senza arte né parte se non quella di ingannare e lucrare. Marko approfitta di tutti e rimane piuttosto difficile per lo spettatore empatizzare con lui. Se accade è solo perché l'umanità che lo circonda è altrettanto disumana e spietata. Il film ha un clima nichilista, distruttivo e senza speranza. In tal senso l'ultimo fotogramma appare persino poetico nel suo compiere una sorta di olocausto annunciato. Donne Sopra, Femmine Sotto è asciutto, tirato, privo di ossigeno. Questo deriva anche da un montaggio scellerato, che soprattutto nella prima parte è così veloce e frammentario che si mangia il film e riduce i vari passaggi da scena a scena a saette nelle quali lo spettatore fatica ad addentrarsi e sviscerare compiutamente trama e personaggi. E' tutto molto sommario e cialtrone, come del resto sommario e cialtrone è Marko. Cinismo, cattiveria, anaffettività, non c'è consolazione nella vita che vive il protagonista, è puro sciacallaggio emotivo e fattuale. Un quadro desolante di aridità e miseria umana che si conclude esattamente come la parabola lascia immaginare sin dall'inizio.