Tentazioni (Ir)resistibili

Tentazioni (Ir)resistibili
Tentazioni (Ir)resistibili

Nel 2012 Stuart Blumberg fa il salto da sceneggiatore a regista, o meglio, aggiunge anche la seconda voce al proprio curriculum, dopo la nomination all'Oscar, al Golden Globe, al Bafta per lo script di I Ragazzi Stanno Bene (2010), diretto da Lisa Chodolenko ed interpretato da Annette Bening e Julianne Moore (nel ruolo non semplice di una coppia lesbica la cui maternità arriva con l'inseminazione artificiale), e da Mark Ruffalo, che Blumberg si porta dietro anche nel suo debutto dietro la macchina da presa, ovvero Tentazioni (Ir)resistibili. Il titolo originale è Thanks For Sharing ed ha molto più senso, poiché a ben guardare la locandina del film, con il titolo in italiano, sfido chiunque a non pensare di trovarsi davanti alla "solita" commedia romantica alla Jennifer Aniston o Julia Roberts. Beh, il film di Blumberg non lo è per niente, si tratta invece di una storia con le sue asperità e soprattutto le sue amarezze. Una vicenda dai toni fondamentalmente drammatici, di tanto in tanto stemperata con dell'ironia, ma non si ride, si sorride per cercare di ingoiare il boccone. Ciò che viene "condiviso" (il verbo sharing) è il proprio dolore, la propria condizione di malessere. Adam (Mark Ruffalo) frequenta un gruppo d'ascolto per sesso dipendenti, un'anonima alcolisti inguaiati però dal sesso; Adam in realtà ha superato il periodo buio ed è rimasto nella comunità per dare il proprio sostengo a chi ancora ci è dentro fino al collo, come ad esempio Neil (Josh Gad) o Dede (Alecia Moore, aka la popstar Pink). Dopo 5 anni di "sobrietà", Adam inizia una nuova relazione con Phoebe (Gwyneth Paltrow), la donna dei sogni alla quale tuttavia dovrà prima o poi rivelare il suo passato tormentato.

Gli appuntamenti di Adam e Phoebe si intervallano con le vicende che accadono agli altri personaggi, compreso Mike (Tim Robbins), sorta di coordinatore del gruppo, anche lui ex "dipendente" (ma dall'alcol), che oggi si atteggia a saggio santone sempre prodigo di consigli e massime esistenziali per i suoi discepoli. Un brav'uomo che tuttavia ha dello sporco sotto al tappeto, un pessimo rapporto con il figlio irrisolto (Patrick Fugit) e la colpa atavica di aver trasmesso l'epatite alla moglie (Joely Rochardson). Ognuno con i suoi demoni trascina in avanti la propria vita, cercando di farsi meno male possibile e sopravvivere alle proprie fragilità. Sotto i riflettori ci sono soprattutto i due fidanzatini, il loro rapporto è costruito secondo una progressione abbastanza credibile da parte di Blumberg; buoni dialoghi, verità plausibili, concrete, quotidiane, niente di troppo hollywoodiano o conciliante. E' vero, il finale in qualche misura cerca di farci far pace con il dolore, ma non è in tutto e per tutto un lieto fine, le cicatrici rimangono e comunque il percorso che ci ha portato sin lì è stato assai travagliato. Il senso di serenità deriva principalmente dalla scelta di chiudere le immagini sulla struggente Tender Comrades di Billy Bragg, una ballata vocale che spezzerebbe in due il cuore del più cinico e nichilista degli uomini, una canzone di guerra, ma in fondo quella che hanno combattuto i personaggi del film è nient'altro che una guerra, per la propria vita. Solido il cast di attori; come è noto, personalmente non ho una grande empatia con la Paltrow (quando Ruffalo continuava a ripeterle ossessivamente che è bellissima, francamente mi guardavo intorno per capire se si stesse riferendo a qualcun'altra), le sue faccette e mossette non mancano neanche stavolta ma, al dunque, nemmeno la Paltrow stona nell'economia del film. Blumberg non ci risparmia qualche passaggio più intenso e fonte di imbarazzo (le masturbazioni compulsive degli "addicted"), e Ruffalo ricade anche nell'antico vizio di intrattenersi con prostitute (la scena più bollente del film), giusto per chiarire che le verginelle romantiche in cerca della commedia sotto l'arco di fiori potrebbero rimanere urtate dalla profondità dell'argomento trattato, affatto soave e spensierato. Tentazioni (Ir)resistibili non è un film perfetto, concede qualcosa alla spettacolarità ed ai buoni sentimenti, non ha il coraggio di affondare magari il coltello fino in fondo, ma tutto sommato è una buona prova, una storia che mostra del coraggio e che ha qualcosa da dire.

Trailer ufficiale

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