Solo Per I Tuoi Occhi

Solo Per I Tuoi Occhi
Solo Per I Tuoi Occhi

James Bond numero 12, quello che tragitta l'eroe concepito da Ian Fleming nel decennio degli '80, per altro dopo un capitolo rutilante e funambolico come Moonraker, che aveva sparato l'agente segreto direttamente nello spazio ed aveva visto un successo enorme al botteghino. Restituire al pubblico il loro beniamino andando addirittura oltre lo spazio cosa poteva comportare? E' esattamente il problema che si posero il producer Albert Broccoli ed il regista John Glen, risolvendo in antitesi, ovvero Bond andava riportato nuovamente con i piedi per terra, sfrondandolo di gingilli tecnologici (in tal senso va interpretata la subitanea distruzione della magnifica Lotus bianca e rossa che guida inizialmente Bond) e rendendolo un uomo - per quanto speciale - contro il crimine. L'impronta torna ad essere più classica, per evitare che salendo di paradosso in paradosso James Bond si trasformi in un Flash Gordon o qualche altro eroe dei fumetti. Anche la scelta di Glen alla regia va nella direzione della concretezza e della solidità; direttore degli stunts per tre film di Bond; Glen si circonda di mestieranti fidati dietro la macchina da presa, in sella alle moto, gli sci e nella gestione delle molteplici e complesse scene di azione. Non può mancare il sense of humour che ha preso notevolmente piede con l'assunzione del ruolo da parte di Roger Moore. Solo Per I Tuoi Occhi in certi momenti rasenta la comica e lo slapstick, come ad esempio nella scena dell'inseguimento della Citroen Diane gialla di Bond e di Melina (Carole Bouquet) nelle strade della Grecia rurale, tra raccolta delle olive e folclore locale. D'altra parte Glen spinge anche per conferire a Bond uno spessore più ruvido e consapevole. E' il caso della scena in cui il cattivo Michael Gothard è dentro una Mercedes pencolante sull'orlo di un precipizio. Glen voleva che Bond sopraggiungesse spingendolo giù; Moore non era affatto convinto di questa sfumatura "crudele" del suo personaggio, temendo che gli rimanesse appiccicata addosso, tuttavia alla fine la scena andò come l'aveva concepita Glen.

Le Bond girl del caso sono la magnifica Carole Bouquet, la campionessa di pattinaggio su ghiaccio Lynn-Holly Johnson e Cassandra Harris (la contessa Lisl von Schaff). La Bouquet aveva girato pochissimi film, anche se alcuni affatto secondari (Quell'Oscuro Oggetto Del Desiderio di Buñuel, Buffet Freddo di Bilier e anche Il Cappotto Di Astrakan con Johnny Dorelli), fu una scelta felicissima da un punto di vista scenico; la Bouquet garantiva una presenza con pochi eguali sul versante estetico, grazie a degli occhi verdi praticamente unici, dei capelli altrettanto peculiari ed una fisicità incredibile. Anche come attrice si prestò praticamente ad ogni sbertucciamento previsto dalla sceneggiatura, salvo il fatto che nessuno aveva considerato che la Bouquet non poteva fare immersioni subacquee per problemi respiratori, e le scene sottomarine che la vedevano protagonista erano generose ed abbondanti. Si dovette così ricorrere a controfigure ed a finte sequenze sott'acqua (con tanto di aggiunta di bollicine) che invece erano del tutto asciutte, ma il risultato è notevole poiché è davvero difficile accorgersene. La Johnson all'epoca era poco più che ventenne e il suo personaggio è piuttosto aggressivo e disinibito sessualmente, cosa che destò qualche imbarazzo al gentleman Moore vista la differenza d'età e la stretta relazione che i due dovevano avere sul set. Infine la Harris era all'epoca la compagna di Pierce Brosnan, che veniva a trovarla sul set. Le visite furono munifiche poiché fu allora che Broccoli si annotò quel nome sul proprio personale taccuino di eventuali futuri sostituti di Moore. A latere ci sono una coniglietta di Playboy che appare in un breve ruolo di fioraia a Cortina e Miss Monepypenny (Lois Maxwell).

La sceneggiatura si ispira a due racconti di Fleming, l'omonimo Solo Per I Tuoi Occhi (nome del dossier della missione ma ovviamente anche un riferimento allo sguardo meraviglioso della Bouquet che infatti riceve molte attenzioni da parte della macchina da presa) e Risico, ma comunque va a pescare anche da altri racconti dello scrittore, inserendo scene qua e là. La trama è discretamente complessa, prevede l'avvicendarsi di svariate location (Grecia, Bahamas, Cortina d'Ampezzo) e conferisce al film il consueto cosmopolitismo elegante e lussuoso che caratterizza i Bond. Sorprendente l'inizio, con la morte subitanea di Blofeld (riconoscibile per il gatto bianco, la pelata e la carrozzella iper tecnologica), per la verità ridotta a scenetta da cartone animato di Wile Coyote (con tanto di effetto fischio mentre viene scaraventato giù per una ciminiera). Se per un verso le acrobazie con l'elicottero si rivelano altamente spettacolari, l'eliminazione in quattro e quattr'otto del super criminale a capo della Spectre è una scelta infelice e un po' ridicola. Per altro Blofeld era già morto nel '71 in Una Cascata Di Diamanti. La decisione venne presa per mere baruffe legali che, a quanto si dice, impedivano alla Produzione di continuare ad usare il personaggio di Blofeld (che infatti qui non viene mai nominato, così come non si fa alcuna menzione neppure della Organizzazione). Ci vorrà Spectre, nel 2015, per rivedere Blofeld all'opera. Questo è anche il primo film in cui è assente il personaggio di M (Bernard Lee era scomparso poco prima dell'inizio delle riprese). Particolarmente spettacolari le scene dei titoli di testa e di coda (queste ultime addirittura con Moore e la Bouquet - verosimilmente le loro controfigure - che nuotano attorno ad un tempio sottomarino vecchio 5000 anni), mentre la bella theme song (tra le migliori del franchise) è cantata da Sheena Easton. La prima scelta erano stati i Blondie ma questi rifiutarono non potendo usare una loro canzone (estratta dall'album "The Hunter"), bensì dovendo interpretare il pezzo scritto dal compositore Bill Conti.

Il fattore età per Moore non fu secondario, all'epoca delle riprese l'attore aveva 53 anni ed un po' questo si avverte nelle scene di azione. Il contratto di Moore era legato ai precedenti tre film, a partire da questo venne rinegoziato film per film, mentre intanto già si pensava ad un futuro Bond. Timothy Dalton venne preliminarmente contattato (insieme ad altri candidati) ma declinò l'offerta poiché non gradiva la direzione che la serie stava prendendo (per altro come stava cominciando a pensare lo stesso Moore). Solo Per I Tuoi Occhi è pieno di cose, alcune ben riuscite ed accattivanti, altre forse un po' meno. Ad esempio la lunga sequenza di arrampicata di Bond sul pinnacolo di Meteora (costata carissimo al povero Moore che soffriva di vertigini e dovette ingollare birra e valium per sostenerla). Sfrondato di qualche passaggio troppo prolisso e reso più incisivo sarebbe potuto essere ancora migliore; in ogni caso la Bouquet passerà alla storia come una delle Bond girl più belle e memorabili, ed il pubblicò apprezzò largamente tributando grandissimi incassi al film.

Trailer ufficiale

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