Nerone E Poppea (1981) di Vincent Dawn, che poi è Bruno Mattei; per intenderci prendete Caligola E Messalina (1981) e fate scopa; entrambi i film infatti sono di Mattei (anche se il secondo ufficialmente è accreditato ad Antonio Passalia), girati contemporaneamente sfruttando le medesime scenografie (povere), lo stesso cast tecnico, ed in parte anche artistico. Siamo nel pieno filone dei Caligola (vedi Brass e Massaccesi), ovvero imperatore pazzo, sesso orge e videotape...anzi no, violenza sadica sul popolo bue. Nerone è il nipote di Caligola (buon sangue...), sale al trono dopo che la madre/amante, nonché zoccola di prima categoria, Agrippina, avvelena l'imperatore e marito Claudio. I figli Britannico e Nerone si dividono il trono, ma fin da subito appare chiaro che Britannico lo prende in der posto e Nerone signoreggia. Prende il via così un regno folle e depravato fatto di vaccate ad minchiam, Nerone si sveglia, si annoia, e allora organizza arene sanguinarie, ammucchiate artistiche, stupri notturni per le vie di Roma, fa castrare giovani efebici per prenderli "in moglie", insomma pura esibizione di potere sanguinario e fine a se stesso. La pazzia consuma e divora l'imperatore ogni giorno di più, mentre il palazzo pullula di intrighi, complotti e inchiappettamenti (con nani, negri e Jimmy il Fenomeno). Il popolo si rivolta contro Nerone, artista fallito che pur di trovare ispirazione con la sua lira, non esita a far uccidere chiunque sperando che la visione della morte in diretta gli doni dei versi immortali tramite i quali eternarsi ai posteri. Per chiudere in bellezza, Nerone ordina di dar fuoco all'Urbe, assegnando la colpa ai cristiani e, mentre Roma brucia, lui gode e si bea davanti al bello spettacolo, ma il popolo s'incazza e irrompe a corte massacrando chiunque. Nerone, prima di essere catturato, si suicida, aiutato dalla fida schiava Atte (falso storico, ma fosse solo quello....).
La storia è raccontata attreverso le donne che ruotano attorno a Nerone, la madre Agrippina, la schiava Atte, la moglie Claudia Ottavia e l'amante Poppea. Questo gran gineceo fornisce a Mattei il pretesto di mostrare spesso e volentieri poppe, cosce e culi in grande abbondanza, con tanto di sedute plastiche omo ed etero, orge, e persino qualche tortura piuttosto brutale (una evirazione ed una tortura genitale). Piotr Stanislas (Nerone) dà una discreta prova, e la sua carriera dopo proseguirà direttamente nel porno (almeno così ho letto in rete....). Il suo Nerone pare un incrocio tra il solito Malcolm McDowell e Alberto Sordi. Rispetto alla trasgressione assoluta del Caligola di Brass (ma pure quello di Massaccesi) qui tutto è molto più manierato e meno profondo, anche se abbastanza godibile ugualmente. Nerone E Poppea è più un compitino formale, a metà strada tra lo storico romano e l'erotico, con una contenuta punta di follia (e molte belle figliole....Poppea/Patricia Derek è veramente discreta). Da notare le musiche a metà strada tra Barry Lyndon e Conan Il Barbaro.