Maliziosamente

Maliziosamente
Maliziosamente

La locandina italiana del film fa vanto del riferimento letterario a cui Maliziosamente (L'Etreinte in originale, ovvero L'Abbraccio) si abbevera, Histoire d'O di Dominique Aury (pubblicato nel 1954 con lo pseudonimo di Pauline Réage). Inevitabilmente viene subito in mente il film di Just Jaeckin con Corinne Clery che tuttavia arriverà nelle sale solo nel 1975, ben 6 anni dopo questo. Maliziosamente dunque lo anticipa in tutto e per tutto pur avendo un taglio completamente diverso da quello e tradendo un'ispirazione più aperta al testo della Aury. Siamo in un ideale punto di incontro tra il mito di Pigmalione (rovesciato) e la storia di una "pretty woman" ante litteram, il tutto condito con le tipiche sfumature desadiane dell'Histoire d'O. La vicenda vede un donnaiolo debosciato dall'aspetto beat e assai infantile nei comportamenti (Daniel Vigo) annoiarsi a più non posso nonostante le feste, le ubriacature e la vivace sessualità che costellano la sua viziata esistenza. All'indomani dell'ennesimo party, chiama una donna di servizio perché gli rassetti casa e diventi la sua governante. Inaspettatamente si presenta una giovane e bellissima ragazza (Nathalie Vernier) nonostante lui volesse una anziana tutrice. L'atteggiamento candido e servizievole della Vernier lo incuriosisce e decide di tenerla a casa. Giorno dopo giorno se ne invaghisce in modo morboso e capriccioso, come farebbe un bambino con un nuovo giocattolo; fino a che una notte la possiede praticamente con la forza (scoprendo che la Vernier era addirittura vergine).

- SPOILER: da quel momento il rapporto tra i due assumerà connotati sadici e sarà vincolato all'assegnazione di ruoli precisi, Vigo sarà il padrone e la Vernier la sua serva disposta a tutto, pure a farsi picchiare ed umiliare per garantire al suo signore ogni godimento, tanto sessuale quanto psicologico. Il punto è che la Vernier non è poi così ben disposta e dovrà lottare contro se stessa per raggiungere tale annullamento di volontà. Talvolta le ideali uniformi indossate dai due personaggi diverranno quasi interscambiabili e la Vernier eserciterà una tale forza soggiogatrice nei confronti del suo padrone da dominarlo (perlomeno emotivamente). Giunti all'ennesimo scontro, i due si assesteranno su di un ritrovato equilibrio che sembra presagire ad una relazione più paritaria e "normale".

Maliziosamente ha tutti i canoni che hanno reso noto il libro della povera (e trionfante) O; anche in questo caso la giovane donna sembra sbucare fuori dal nulla, quasi non ha passato, viene dalla provincia, non è istruita (vengono sottolineati i suoi frequenti errori grammaticali), è la quintessenza dell'ingenuità eppure al contempo ciò emana una malizia erotica senza paragoni ed è questa energia magnetica e catalizzatrice che finisce per centrifugare il testosterone del suo antagonista maschile, bullo e fragile al contempo. La Vernier ha uno sguardo incredibile, un paio di occhi blu profondi come l'oceano incastonati in un volto corvino e quasi ieratico. Osserva continuamente la Vernier, enigmatica come una sfinge, sempre al confine tra ipnosi ed ottusità. Praticamente impenetrabile se non con un atto di forza, ovvero esattamente quello che compie Vigo. I momenti di erotismo non sono agevoli in questo film, c'è sempre un sottotesto di violenza e sopraffazione che mettono in angustia lo spettatore, sebbene Vigo sia goffo ed impreparato al suo ruolo di aguzzino. Per altro il corpicino della Vernier è talmente pelle ed ossa (alquanto antierotico in questo) da far temere che ogni volta possa ridursi in polvere. Maliziosamente è praticamente tutto girato in interni, nell'appartamento-carcere del dandy, scandito dettaglio dopo dettaglio con fare minimalista. Belli i colori, l'estetica sixties, i vestiti, persino le pareti e le vetrate della casa. Unica nota di vita, di amore puro, caldo e solare, è quella rappresentata dal cagnolino Samba - che la Vernier riceve in dono da un'amica di Vigo, Laetitia Sorel, con la quale stabilisce una sorellanza che sconfina nell'amore saffico, o perlomeno lo lascia debitamente intuire - protagonista dei titoli di testa; l'unico essere vivente capace di amare altruisticamente, disinteressatamente e sul quale si concentra tutto ciò che di positivo c'è al mondo (e che invece manca nella casa di quelle due anime sofferenti). Curioso il fatto che Samba sia un boxer mentre nella locandina italiana diventi un barboncino (ma del resto pure l'uomo che sullo sfondo si accende una sigaretta non assomiglia affatto a Daniel Vigo). Giunti a conclusione, la visione di Maliziosamente risulta gradevole esteticamente ma non sempre il film dà l'impressione di andare consapevolmente a parare da qualche parte, lasciando una sensazione di indefinita sconclusionatezza addosso allo spettatore.

Trailer ufficiale

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