
Avete presente i cosiddetti "tonaca movies"? Ecco La Vera Storia della Monaca Di Monza (di S. Oblowsky aka Bruno Mattei, 1980) è un tipico tonaca movie, da manuale, con tutti i punti forti del genere: suora piacente che prende i voti poco convintamente causa obblighi familiari, villano che vuol deflorarla (e la deflora, altroché!), convento di suore zozze con deriva lesbica, Madre Superiora autoritaria e ancora più zozza, masturbazioni a la carte, frustate espiative, prete confessore gran zifonatore, feti nati morti dopo rapporti peccaminosi, inquisizione catartica, vecchie megere. La monaca manzoniana qui non c'entra un tubo, o meglio, lo spunto sullo sfondo rimane quello, ma parecchio parecchio sullo sfondo. Più che altro c'è una Zora Kerova super blonde a irretire maschi e femmine, un Mario Cutini scatenato a far l'Innominato della situesciòn, un Franco Garofalo grandissimo a far Don Arrigone, che si accoppierebbe pure coi termosifoni, e che nottetempo si traveste da diavolo e va a fare le orge. Il girato si presta a numerosi insert, che pare ci siano pure stati; nella versione "normale" del film non si assiste a nulla di particolarmente spinto. I momenti erotici più osè sono probabilmente la suddetta scena dell'orgia e un fugace rapporto a tre (suore), ma nulla che richieda un divieto superiore ai 14 anni, anche se il prolungato stupro (con annesso sverginamento) della Kerova, pur non essendo alcunché di esplicito, ha una sua intensità emotiva. Bel clima generale comunque, la storia sa farsi sempre più claustrofobica e morbosa, con un degnissimo finale che vede la monaca di Monza condannata dal tribunale dell'Inquisizione alla muratura...da viva. Insomma, come si diceva, un classico esempio di nunsploitation, e se siete in vena di monachelle - benché qui sian tutte un po' ossute e risecchite, assai poco burrose (ma almeno non si abbonda con improbabili rossetti, fondotinta e ciglia da gatta morta - vi sentirete tutto sommato appagati. In sala Mattei (coadiuvato da Claudio Fragasso alla sceneggiatura) totalizzò 1253 spettatori...azz! Film girato in coppia da Mattei con L'Altro Inferno (Dario Argento docet), di cui condivide mezzo cast, sceneggiatura del solito Fragasso, scenografie e conventi.