Fermata D’Autobus

Fermata D’Autobus
Fermata D’Autobus

Fermata D'Autobus si ispira a due opere teatrali di William Inge, People In The Wind e Bus Stop. Il film uscì nel '56, e nella stagione televisiva '61-'62 la ABC ne fece una serie. Joshua Logan dirige questa pellicola che si colloca a metà strada tra la commedia e il dramma, con ambientazioni western, pur se non "tipicamente" western. Abbiamo un cowboy aitante, ed abbiamo i rodeo, ma non abbiamo sceriffi, villaggi, diligenze, indiani e sparatorie. La storia infatti è quella di un giovanotto un po' immaturo e sbruffone che si fa accompagnare da un amico (più anziano e più saggio) ad un campionato di rodeo che si svolge a Phoenix. Beauregard Decke, detto Bo, non ha praticamente mai lasciato il suo ranch, e non ha la mimima idea di come ci si comporti tra la gente, quali siano le regole di buona creanza; un montanaro, rustico e ruspante, catapultato nel consorzio civile. Il suo amico Virgil (in italiano tradotto "Virgilio"), uomo di maggiore esperienza e sensibilità, cerca di contenerlo, ma l'impresa è ardua. Bo si mette anche in testa di dover trovare il suo "angelo", la sua prima (e unica) compagna, una ragazza, da portare con sé nel Montana a badare pecore, bestiame e cavalli. Questa fortunata sarà una cantante svampita di saloon, Chérie (Marilyn Monroe), e l'incontro tra il cowboy e la ragazza sarà più che altro uno scontro. Bo intende trattare le femmine come i vitelli da prendere al lazo e ricondurre con forza e violenza al proprio volere. Mette in pratica la stessa tattica con Chérie (il cui nome viene regolarmente storpiato in Cherrie); la ragazza, dal passato difficile, dapprima rimane sorpresa, poi rifiuta il cowboy, troppo invadente e sgarbato nei modi. Tuttavia, la sua insistenza e la sua spontaneità iniziano a far breccia nel cuore di Chérie, fino ad un dialogo chiarificatore che avviene durante una sosta forzata, causa tormenta di neve, in una locanda "alla fermata dell'autobus". Bo saprà dimostrare di aver cura di Chérie, e di nascondere un cuore sotto la scorza di uomo rude, e Chérie dal canto suo potrò dare libero sfogo al sentimento di attrazione nato per l'irruento Bo.

Il personaggio di Chérie ha molti punti in comune con la Monroe, per questo infatti pare che Marilyn si innamorò del ruolo, ad oggi considerato una delle sue migliori prove in assoluto. Le due donne tentano disperatamente di farsi rispettare e conoscere per il proprio talento artistico, la propria sensibilità, la propria intelligenza, ambiscono a raggiungere Hollywood e ad affermarsi come attrici stimate, tuttavia il mondo pare tenerle in considerazione eslusivamente per il conturbante aspetto fisico; la bellezza diventa quasi una condanna per l'anima di Chérie (e Marilyn). Entrambe desiderano che l'uomo della loro vita sia innanzitutto dolce e caritatevole, generoso d'animo e capace di badare alla propria donna, un bisogno di protezione e sicurezza che accompagnerà la Monroe per tutta la vita. Chérie e Marilyn sono forti e deboli al contempo, la loro sensibilità è spiccatissima, e il loro passato è stato burrascoso. In questa ottica, diventa struggente e divertente al contempo la scena nella quale Marilyn canta la canzone "That Old Black Magic", mentre tutto intorno a lei gli avventori del laido saloon nel quale si esibisce sbrigano rumorosamente i propri affari. Sarà proprio Bo a richiamare l'attenzione dei presenti, consentendo a Chérie di finire la propria esibizione. Marilyn canta e si muove un po' goffamente (anche stonando) proprio a sottolineare l'ingenuità e la semplicità del suo personaggio (anch'esso "montanaro"), che esprime sensualità ma anche tenerezza. Per immedesimarsi nel personaggio Marilyn imparò addirittura a parlare con l'accento del sud, scelse costumi di scena poveri e calze strappate, e un trucco di gesso maldestro (infatti pare imbalsamata). Complessivamente la recitazione degli attori sale sopra le righe, soprattutto quella dei due protagonisti, ma il taglio "provinciale" della storia lo richiedeva. Bella prova da parte di Arthur O'Connell, il Virgilio (di nome e di fatto) che scorta e conduce Bo attraverso le selve della vita adulta (da un punto di vista anagrafico e dei sentimenti). Il suo è un personaggio ironico, ai limiti del comico, e aiuta a stemperare i momenti più drammatici del film (concentrati soprattutto nella seconda parte). Anche Marilyn evidenzia un discreto talento comico, quando scioccata e irritata dalle continue avances del suo spasimante, non sa bene come comportarsi e rimane vittima della propria imbranataggine.

Trailer ufficiale

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