Essi Vivono

Essi Vivono
Essi Vivono

They Live è un film che ha una serie di significati e interpretazioni possibili degni di una matrioska. Apparentemente è un b-movie fanta-horror; abbiamo gli alieni, il loro look è un po' ghoulesco, abbiamo dei dischi spaziali (pochi per la verità, quelli che il budget consentiva), ed un piano per la conquista del mondo, anche se poco violento e molto subliminale. L'idea di invasione aliena qui è direttamente riconducibile a quella dei cosiddetti "body snatchers", ovvero tutta quella fuffa complottara convinta che il male sia già tra di noi, mimetizzato, silente, e che trami e lavori da tempo immemore per soggiogarci e, un giorno, dominarci. Alieni che sono uguali agli uomini, magari i nostri vicini di casa, l'insegnante di scuola dei nostri figli, l'amministratore di condominio, il capo di una multinazionale farmaceutica, e via. L'idea viene da lontano, la Guerra Fredda, anni nei quali gli States soffrivano la minaccia del Comunismo, e la caccia agli amici di Baffone era uno sport nazionale tra gli stessi fratelli americani. All'epoca era il proletariato dittatore che voleva asservire la libera borghesia capitalista; nel film di Carpenter i ruoli sono esattamente invertiti, gli alieni predicano il consumismo e l'annichilazione della forza di volontà mediante un incoercibile impulso a comprare, conformarsi e "dormire" (in senso metaforico, ovvero non esercitare il libero pensiero).

La città, una qualsiasi città americana, simbolo di ogni città, è piena di cartelloni pubblicitari che magari propongono vacanze su spiagge caraibiche o computer di ultima generazione, nessuno sospetterebbe che quelle insegne celino in realtà potentissimi messaggi subliminali ("ubbidisci", "compra", "conformati", "sposati e riproduciti") il cui scopo è comandare le menti, riducendo l'umanità ad un docile gregge di pecore. Ma c'è una speranza, e viene dal basso; diseredati, senzatetto, operai, negri, gente che forma una comunità basata sulla solidarietà reciproca e che è in possesso di occhiali le cui lenti permettono di leggere bene la realtà. Con quegli occhiali è possibile vedere il vero mostruoso volto degli alieni, leggere i loro comandamenti, togliere il colore al mondo posticcio che gli invasori hanno creato e vedere tutto in un più onesto bianco e nero (qualcuno ci ha letto anche un riferimento alle colorizzazioni dei vecchi film in bianco e nero perpetrate da Ted Turner, boss della CNN e MGM). Tra i primi a rendersene conto è il vagabondo John Nada (interpretato dal wrestler Roddy Piper). Nada imbastisce da subito una lotta senza quartiere con gli alieni, cercando a più riprese di aprire gli occhi alla gente, soprattutto al suo amico Keith David, fino a progettare di fermare il dominio delle menti esercitato dalle "teste di morto". Obbiettivo: abbattere il grande ripetitore delle onde televisive mediante le quali gli alieni hanno abbrutito la nostra civiltà. Facile rendersi conto di come Carpenter ridicolizzi i Media e segnatamente la tv, strumento di ipnosi collettiva e regressione culturale verso lo stadio di consumatore decerebrato. Carpenter dichiarò che per il film si era sorbito molta tv, e si era reso conto di come ogni programma, ogni messaggio veicolato dal tubo catodico, ogni dichiarazione fosse finalizzata unicamente a venderci prodotti e/o farci avvertire la necessità di qualcosa da comprare.

Stavolta accade quindi che la salvezza del pianeta arrivi dalla classe operaia, dai poveracci, dai disgraziati, mentre i colletti bianchi siano proprio gli alieni, in tutti sensi, umani disumanizzati. Impossibile uscire fuori di metafora con Essi Vivono (mentre noi dormiamo, dice una scritta nel film), Carpenter gioca continuamente sul doppio binario dell'allusione alla realtà vera dello spettatore. Capitalismo, consumismo, arrivismo, Mass Media, sonnolenza dei cervelli, queste le tematiche "critiche" contenute nel film e per le quali basta una lievissima patina sci-fi per differenziarle giusto un po' dalla cruda verità del mondo in cui viviamo. Il film è il solito prodotto "underground" di Carpenter, a tratti un po' naive e semplicistico (da dove arrivino gli occhiali che tutto svelano, non è dato di sapere), girato come un film indipendente, senza grosso dispiego di mezzi, effetti speciali talvolta anche mal riusciti, attori un po' cani un po' no, musiche fatte in casa, ma vagonate e vagonate di idee, creatività, estro, ironia, humor e tanta personalità. Roddy Piper pare Mat Sinner sotto anabolizzanti, ogni sua battuta è una sentenza stalloniana scolpita nella pietra, e il fisico over the top che mostra nel cantiere edile a tirar picconate, fa abbastanza paura. Memorabile la scazzottata di quasi 6 minuti con Keith David, buffa e molto realistica al contempo, ci vollero tre settimane per girarla. Meravigliose le signore upper class aliene dai capelloni impomatati (so eighties), gioielli e tailleur, nonostante un volto scheletrico ed ammuffito. Carpenter disse che poiché gli alieni avevano corrotto gli umani, il loro aspetto non poteva che essere corrotto, guasto, marcio. Divertente l'ultima fotogramma .... - SPOILER: ovvero quando, a ripetitore abbattuto, gli umani si rendono finalmente conto dei loro padroni. In tv c'è uno show i cui conduttori sono due teste di morto, e davanti alla tv c'è un lettone sul quale una bionda mozzafiato a tette di fuori amoreggia col suo partner, salvo scoprire che pure lui è una testa di morto!

Trailer ufficiale

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