Discesa All’Inferno

Discesa All’Inferno
Discesa All’Inferno

Il decennio degli '80 era stato aperto da Il Tempo Delle Mele, commedia sentimental-giovanilistica, dolce e melensa (chi non ricorda con terrore la canzone "Dreams Are My Reality"?!), sui primi turbamenti amorosi della giovane Vic (Sophie Marceau). Due anni dopo arrivò il sequel e nel 1988 pure il terzo e conclusivo capitolo (in realtà apocrifo e conclusivo manco per niente, visto che non aveva niente a che fare con la serie, ma gli scafati distributori italiani avevano scelto appositamente un simile titolo, sfruttando la presenza della Marceau nel film). Nel frattempo però, come Daniel "Potter" Radcliffe, la Marceau cresceva e il suo fisico sembrava sempre meno quello di una teenager e sempre più quello di una donna, anzi, di una femmina. Ce ne eravamo già accorti nell'85 con L'Amour Braque (L'Amore Balordo nelle nostre sale), e nell'86 arrivò la conferma con Discesa All'Inferno, noir caraibico a tinte erotiche. Era finito il tempo delle mele ed eravamo entrati in quello delle pere. Fu un bello shock vedere la lolitina col musino da principessa diventare un corpo bollente, un catalizzatore di energie sessuali. Ancora più sconvolgente fu scoprire che il partner dei suoi incontri d'amore era proprio Claude Brasseur, ovvero il suo papà ne Il Tempo delle Mele, un vero colpo basso, eravamo all'incesto bello e buono.

La differenza d'età e i legami parentali a cui ci eravamo abituati fanno vedere Discesa all'Inferno con un'ottica tutta particolare, molto sospettosa (... d'accordo, aggiungeteci pure invidiosa). La storia presenta la coppia (in crisi), trasferirsi dalla Francia alle Antille in cerca di nuova ispirazione, sentimentale e professionale (lui è uno scrittore). Sul posto Brasseur passa la maggior parte del tempo ad ubriacarsi, mentre la moglie cinguetta con la fauna locale (e ci va pure a letto). Brasseur ne è consapevole e tracanna alcol ancora di più fino a che, una sera, viene aggredito fuori da un locale da un rapinatore, lui arraffa il collo di una bottiglia spezzata e gli taglia la gola. In galera però ci va un innocente, accusato dell'omicidio solo perché al commissario di zona fa comodo così (e il suo rivale in amore....omosessuale). Brasseur si sente un fallito totale, non amato dalla bellissima moglie, in crisi creativa, un omicida, e per giunta col fardello di mandare a morte (perché lì ci sono le esecuzioni capitali) un poveraccio. Viene pure ricattato da un magnaccia locale, che vuole 360 mila franchi per non sputtanarlo. Brasseur decide che possono andare tutti a quel paese e tenta di costituirsi....tenta, perché il poliziotto non ne vuole sapere di liberare il ragazzo che insidia il suo amore, e fa spallucce a Brasseur. Nel mentre la Marceau si fa in quattro per salvare il marito.

Nonostante la pessima qualità del dvd Stormvideo (un riversamento da VHS e pure fatto male), il film me lo sono goduto. Mereghetti parla di noir "artefatto" e platealmente buttato sul maledettismo, e in fin dei conti ha ragione su entrambi i fronti, ma ciò non toglie che Discesa all'Inferno (tratto dall'omonimo romanzo di David Goodis) si lasci guardare. Brasseur e la Marceau suono due signori attori, entrambi molto carismatici. Il contesto poveristico caraibico ci aggiunge del suo e le atmosfere torbide da noir sudaticcio (con tanto di narrazione in prima persona, con voce fuori campo del protagonista) fanno il resto. Quella che compie Brasseur è una vera e propria discesa all'inferno, ogni pezzo della sua vita si frantuma, ogni cosa peggiora e peggiora. E su tutto, quello che fa più male è vedere una tale bellezza al proprio fianco e sentirla sfuggevole, lontana. Ma c'è un perché del comportamento scostante della Marceau nel film, non spoilero, ma abbiate fede che lo scoprirete.

La pellicola ha avuto una certa propaganda incentrata sulla componente erotica; grandissime scene in tal senso non ci sono, eccezion fatta per un amorazzo frugale sulla spiaggia tra la Marceau e Brasseur, con chicchi di sabbia e capelli bagnati. Sophie però ha diverse scene di nudo, anche full frontal, e più in generale è il clima d'insieme a risultare incline alla libido e ad una certa lascivia. La Marceau è perfetta, chiaramente bellissima, ma soprattutto naturale e disinibita nel suo ruolo. La copertina del dvd (italiano) mette in bella mostra un'immagine hot che nel film non esiste, il che ci porta a due opzioni: la versione offerta è tagliuzzata nei punti "sconvenienti" (e allora forse ci siamo persi il meglio), oppure si è voluto accentuare un po' la caratura erotica della pellicola, immaginando che la Marceau, concessa in quel modo al popolo bue sulla locandina, avrebbe "stimolato" con più turgore...pardon, vigore, il pubblico.

Trailer ufficiale

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