Un giovane e sbarbatello Val Kilmer interpretava nel 1992 una pellicola tosta sui pellerossa ed il consueto problematico rapporto con l'autorità americana. Thunderheart si ispira a fatti realmente accaduti nel 1973 dalle parti di Wounded Knee. Nella locale comunità di nativi americani Lakota Sioux è in corso una pseudo miniguerra civile tra chi intende ritornare all'antica vita tribale degli avi e chi invece intende adattarsi alla modernità, accontentandosi delle briciole che il Governo degli Stati Uniti concede ai pellerossa. Un omicidio intorbidisce le acque e i Federali sono spediti ad indagare. Pare tutto molto semplice, un indiano del fronte moderato sarebbe stato uccido dagli integralisti, il colpevole è individuato e deve solo essere catturato. Via via che le indagini procedono però, al giovane agenete Ray Levoi (di sangue Sioux) gli elementi del caso non sembrano così chiari e lapalissiani, anzi, le piste sono molteplici e non tutte vanno nella direzione delle indagini ufficiali... - SPOILER: Levoi scoprirà un complicato progetto affaristico legato ad escavazioni di uranio, nel quale sono coinvolti gli indiani filo-governativi e persino il suo collega Frank Coutelle (Sam Shepard), leggenda vivente dell F.B.I. nonché insospettabile. Un complotto è stato ordito perché in un colpo solo gli attivisti della riserva venissero spazzati via, su di loro ricadesse la colpa dell'omicidio e tutta la faccenda fosse messa a tacere, così da consentire lo sfruttamento del territorio (ed il conseguente inquinamento della falda acquifera che, di lì a breve, avrebbe causato un drammatico disastro naturale). Il bene trionfa ma Levoi pagherà a caro prezzo la sua insubordinazione perdendo il distintivo.
Dirige Michael Apted, scegliendo un'ambientazione molto severa e concreta. Shepard ad un certo punto nel film rappresenta la comunità pellerossa del Sud Dakota come l'improvviso insorgere del terzo mondo nel pieno della civilissima America. E così è, la riserva è un agglomerato di catapecchie, una favela dove regna la povertà ed il vivere alla giornata, dove i bambini giocano seminudi per strada, nel mezzo della polvere, ed i vecchi si consumano con alcol e tabacco dentro stamberghe buie. Non c'è l'epicità, la gloria, la solennità del grande popolo indiano, quanto piuttosto la sua desolazione, la sua sconfitta, il suo lento e progressivo sgretolarsi al cospetto del 7° cavalleggeri. L'orgoglio e la fierezza però non sono venuti meno, e grazie soprattutto Graham Greene e Sheila Tousey, rispettivamente un poliziotto indiano ed una maestra, Val Kilmer riuscirà a penetrare le iniziali diffidenze nutrite dai nativi nei confronti di un mezzosangue come lui, carpire brandelli di verità, essere toccato dalle visioni e dal misticismo della spiritualità indiana, ed infine dare concretamente una mano a quel popolo per la sua salvezza. Apted incrocia situazioni cogenti, fattive e molto pragmatiche con vere e proprie allucinazioni di Ray Levoi, durante le quali sembra rivivere in prima persona le gesta del grande Cuore di Tuono alla tragica battaglia di Wounded Knee del 29 dicembre 1890.
Senza alcuna retorica né patetismi il film ben rappresenta le ingiustizie e le vessazioni che il popolo pellerossa deve subire, nonché l'avido opportunismo e l'affarismo dello Zio Sam, il tutto declinato in varie forme di razzismo e discriminazione. Il film è coprodotto dalla Tribeca Productions di Robert De Niro, è stato girato nella vera riserva indiana di Pine Ridge nel Sud Dakota e molti degli indiani che si vedono sono veri locali perlopiù ripresi nelle loro attività quotidiane. Il principale sospettato dell'omicidio, Jimmy Doppio Sguardo, è ispirato alla figura dell'attivitsta Leonard Peltier, arrestato e condannato a due ergastoli per l'omicidio di due agenti dell'FBI, senza che la sua colpevolezza sia stata definitivamente acclarata oltre ogni ragionevole dubbio, e sul quale anzi graverebbero varie irregolarità processuali. La prova di Graham Greene è superlativa, l'attore (un "oneida", ovvero un nativo americano della prima nazione - la Oneida Indian Nation infatti, è una delle cinque nazioni della Lega Irochese) offre un personaggio estremamente credibile e profondo, anche se il carattere del suo poliziotto è scontroso e un po' guascone. Ottima prova di tutto il cast comunque, Kilmer è forse ancora troppo giovane (pare un po' il primo Tom Cruise, tutto mascella e testosterone); all'inizio Ray Levoi ricorda vagamente lo Sean Penn di Colors, per modo di porsi e arroganza, e proprio come Penn subirà una maturazione durante la storia, fino ad acquisire maturità e consapevolezza. Tra l'attore ed il suo personaggio c'è una certa affinità, dato che entrambi condividono delle origini composite (la famiglia Kilmer proviene dalla Scozia, dall'Irlanda, dalla Svezia, dalla Germania dalla Spagna ebraica) e del sangue pellerossa (Sioux nel caso di levoi, Cherokee nel caso di Kilmer). Musiche intriganti di James Horner.