Beautiful & Twisted – Il Caso Novack

Beautiful & Twisted – Il Caso Novack
Beautiful & Twisted – Il Caso Novack

Il Fontainebleau Miami Beach Hotel è una di quelle residenze da sogno dove chiunque vorrebbe soggiornare. Una di quelle robe da viaggio di nozze, da vincitore del SuperEnalotto, o da serial televisivo con i ricconi che spendono millemila dollari al minuto solo per una coppa di champagne e un massaggio shiatsu fatto da un tizio thailandese alto 1 metro e 50, interamente vestito di bianco, pettinato come Adolf Hitler e con le mani di burro incandescente, ovviamente al tramonto, mentre dalle immense vetrate delle finestre di 10 metri per 10 si scorge il languido bagnasciuga e qualche labrador da pubblicità che gioca a riprendere il frisbee lanciato dalla sua padrona in bikini (chiaramente una modella di Playboy che passeggia per caso alle 7 di sera, su e giù per Miami Beach). Se avete visto Scarface o Agente 007 Missione Goldfinger, beh siete già stati al Fontainebleau (come del resto anche Kennedy, Elvis, Marilyn, Frank Sinatra).

Nel 2009, a tre mesi di distanza l'una dall'altro, vennero brutalmente assassinati Bernice Novack (vedova del fondatore del Fontainebleau, Ben Novack) e suo figlio Ben Novack Junior. Narcy Novack (aka Narcisa Veliz Pacheco), moglie di Ben ed ex spogliarellista, venne condannata all'ergastolo per il duplice omicidio. Assieme a lei sono finiti in galera il fratello Alejandro Gutiérrez-García, e due degli esecutori materiali delle uccisioni, Joel González e Denis Ramírez. Tutto ciò è stato abbastanza fedelmente ritratto dal tv movie del network americano Lifetime, Beautiful & Twisted (arrivato da noi su Sky come Il Caso Novack), prodotto da Sony Pictures. Ad impersonare la coppia "bella e scoppiata" sono Rob Lowe e Paz Vega, il primo reso discretamente somigliante al vero Ben Novack Jr., la seconda invece piuttosto distante dalle immagini apparse sui media di Narcy (tuttavia, ugualmente latina come origini). 86 minuti schietti e scoppiettanti, nei quali si parte dall'infanzia dorata di Ben al Fontainebleau e si arriva all'ergastolo di Narcy. L'intera storia è narrata dalla voce fuori campo di Ben, anche quando, a circa tre/quarti di film, è steso su un tavolo da obitorio. Le sue considerazioni sulla vicenda a quel punto si fanno più filosofiche e surreali, ma continuano comunque ad accompagnare lo spettatore come se il personaggio fosse sempre presente.

Il tono scelto dal regista Christopher Zalla vira parecchio sul grottesco. Soprattutto Ben, ma anche Narcy sono due figure borderline, a loro modo estreme, autentici spostati. A siparietti quasi comici ne seguono altri ad alta gradazione erotica, fino a culminare in omicidi efferati e sanguinari che il film decide di mostrare con dettagli espliciti e sgradevoli. Complessivamente il tono del dramma è brillante, il che rende meno fosche le atmosfere pur morbose e grevi. Pare di passare da un Almodovar a Dario Argento, con abbondanti dosi di Rodriguez e Tarantino. Non c'è una grossa profondità di analisi né nella vicenda né nei personaggi; il target di simili operazioni è il rendere un fatto di cronaca il più possibile un "intrattenimento", senza annoiare lo spettatore. E Il Caso Novack ci riesce senz'altro, in modo spicciolo e lucido, colorando e sfumando dove necessario. Per la veemenza di alcune immagini siamo sempre dalle parti di un prodotto che una tv generalista (perlomeno italiana) non oserebbe mai mandare in onda. Bella e sensuale Paz Vega, Rob Lowe si attesta su una chiave recitativa gigiona alla Robert Downey Junior o John Goodman.

Trailer ufficiale

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