Amore In Prima Classe

Amore In Prima Classe
Amore In Prima Classe

Amore In Prima Classe di Salvatore Samperi è un curioso mischione di erotismo (poco), comicità e surrealismo grottesco. Commedia di costume, se si vuole, fatta di una galleria di personaggi e situazioni un po' a compartimenti stagni, nella quale Samperi cerca di unire la vis comica di Montesano e la carica erotica di Sylvia "Emmanuelle" Kristel. Montesano fa il ragazzo padre che si scarrozza in treno il figlio pestifero e, nonostante il figlio pestifero, conosce e cerca di circuire la seducente paleontologa Krystel. Il tutto in una cornice di Italia al crepuscolo, con una borghesia decadente (Andreasi e la Valeri), una gioventù ottusamente politicizzata (le compagne comuniste in odor di lesbismo) o solo ottusamente svuotata di valori (il gggiovane con la radio e le cuffie perennemente indosso), un prete macchietta (Cannavale), degli anziani rincoglioniti (la banda di vecchi ferrovieri nostalgici col cieco Memmo Carotenuto), il controllore cinico e materialista come l'italiano medio (il cantautore Gianfranco Manfredi). Nel cast per piccole parti anche Christian De Sica (venditore in stazione) e Adriana Russo (passeggera del treno). Dalla locandina (non quella "alternativa" che ho messo io) pare una commedia per famiglie ma non lo è manco per niente. I momenti di erotismo hanno una punta di morbosità che fa riconoscere la mano di Samperi, molti siparietti buffi non reggono o non fanno ridere, qualcuno si. Il film non ha un'ossatura granché solida e non si capisce mai bene dove voglia andare a parare, risolvendo poi tutto con una chiusa surrealista che salva la baracca. Alla fine sei contento di averlo visto perché è comunque una testimonianza di quegli anni, e poi Montesano e la Krystel sono due pezzi da 90. Non lo definirei riuscitissimo, tuttavia un piccolo cult.

Trailer ufficiale

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