Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono)

Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono)
Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono)

Quarto film della serie Bond, terzo ad essere diretto da Terence Young (del poker iniziale, l'unico che non porta la sua firma è Goldfinger, diretto da Guy Hamilton, al quale venne offerto pure questo, offerta che declinò sentendosi artisticamente esausto), molto stimato dal cast e spesso additato come il vero James Bond quanto a indole ed atteggiamento. Dal 1962 viene prodotto un film all'anno, sequenza che si interromperà qui poiché il successivo Si Vive Solo Due Volte uscirà nel 1967. Thunderball sarebbe dovuto essere il primo del franchise, ma una disputa legale tra Ian Fleming e due coautori (Jack Whittingham e Kevin McClory) che avevano scritto con lui l'adattamento cinematografico di Operazione Tuono fece sì che l'incipit nel '62 avvenisse con Licenza Di Uccidere. Ci vollero anni prima che il film potesse essere fatto e comunque McClory riuscì poi a rivendicarne una propria versione, quel Mai Dire Mai dell'83, remake non ufficiale di Thunderball, con Connery nei panni di Bond, mentre la serie ufficiale (a cui Mai Dire Mai non appartiene) era intanto passata nelle mani, anzi nei panni di Roger Moore.

Questa grande sofferenza produttiva venne tuttavia ripagata da un successo clamoroso. Quello di 007 era in crescita esponenziale ma certo Thunderball fu la sublimazione della Bond-mania. Venivano venditi camion e camion dei romanzi di Fleming, i film erano visti da pubblici oceanici, le donne erano tutte innamorate del maschio alfa Connery, gli uomini volevano essere come lui, gadget e mondo dell'editoria non si occupavano praticamente di altro in quegli anni. In controtendenza Connery, il quale non rilasciava interviste, faceva scarsa promozione al film e appariva sempre più infastidito dal ridicolo culto mediatico che circondava la sua persona ed il suo lavoro. Celebre in questo periodo la sola intervista rilasciata a Playboy (Playboy, mica Tutto Uncinetto...). A mio parere Operazione Tuono è senz'altro il punto più alto della serie all'altezza del 1965; la pellicola raccoglie quanto già fatto vedere sin lì e lo eleva a potenza portando tutto a livelli magniloquenti, potentissimi e financo megalomani. Location (da Parigi alle magnifiche Bahamas), diavolerie tecnologiche, scazzottate, inseguimenti, avventure sottomarine, predatori esotici, grandi attori, Bond girls ammalianti; ogni aspetto è esaltato, sviluppato e curato con maniacale attenzione e perseveranza. Sin dall'inizio, la prima colluttazione di Connery con la finta vedova, abbiamo la misura di quanto il film spinga sull'acceleratore; per altro spinge letteralmente sul pedale visto che molte scene sono sottoposte a velocizzazione dei fotogrammi (cosa che oggi crea qualche facile ironia, ma all'epoca era molto gettonata). Il montaggio è serratissimo, campi e controcampi vengono continuamente invertiti e Young sfrutta ogni angolo di ripresa per dare vorticità all'azione.

Non può mancare l'iconica parentesi dei titoli di testa che stavolta si affidano a sinuose silfidi subacquee, minacciosamente armate di lancia fiocine. L'insieme dà un po' l'impressione dell'acquario dei dipendenti di fantozziana memoria ma è ovvio che nel 1965 facesse la sua porca figura. Si salta sulla sedia quando Ernst Stavro Blofeld (Anthony Dawson), il numero 1 della Spectre, afferma che l'organizzazione criminale è una "confraternita basata sull'assoluta integrità dei suoi membri", manco si trattasse dell'arciconfraternità della Misericordia. Fatto sta che stavolta il villain che si oppone a Bond è nientemeno che il nostro Adolfo Celi, nemesi perfetta per l'atletico e virilissimo Bond. Emilio Largo/Celi è cinico, cattivissimo e risoluto, e non esita neppure a giustiziare il fratello della sua amante, pur di dar corso al proprio progetto criminale. Claudine Auger (Miss Francia 1958), Luciana Paluzzi e Martine Beswick sono le "ragazze" di Bond, le quali si contendono il pubblico a colpi di bikini, acconciature sixties e vestitini aderenti. Non manca naturalmente Miss Moneypenny (Lois Maxwell). Da Raquel Welch a Faye Dunaway, da Julie Christie a Maria Grazia Buccella, le candidate al ruolo di Domino furono tante, ma per un motivo o per un altro alla fine la spuntò la splendida Auger. Si narrano molti aneddoti relativamente agli effetti speciali poiché all'epoca, per quanto artefatti, erano pur sempre veri; dunque era vero il jet pack col quale fugge Connery, era vero il mega yacht transformer Disco Volante, erano veri gli squali. Connery rischiò parecchio con una di quelle bestie ed il production designer Ken Adam raccontò che in un'occasione lo vide schizzar via dall'acqua talmente velocemente come se ci stesse letteralmente camminando sopra. L'omonima theme song è cantata da Tom Jones; la prima versione era stata affidata a Shirley Bassey (e poi riregistrata da Dionne Warick) e non prevedeva il titolo del film, cosa che venne ritenuta inaccettabile e per la quale si corse dunque ai ripari.

Come detto, tra i primi quattro film a mio parere questo è senz'altro il più faraonico e divertente, è anche il più misogino e quello nel quale Bond mostra di perdersi generosamente dietro alle sottane, un vero e proprio chiodo fisso. La scena nella quale prende di peso la massaggiatrice Molly Peters e la costringe ad un bacio, oggi - in clima #MeToo - sarebbe intollerabile. Va anche detto che il film pecca di una durata forse eccessiva (è il primo a sfondare le due ore) e per quanto riguarda le scene subacquee (il 25% dell'intera pellicola), alla lunga si nota una certa ripetitività.

Trailer ufficiale

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