Uno Scomodo Testimone

Uno Scomodo Testimone
Uno Scomodo Testimone

Uno Scomodo Testimone è un thriller molto pregevole e piuttosto originale, per trama ed ambientazione. Lobby ebraica e maneggi laboriosi per garantire viatici dalla Russia verso Israele ai figli di Sion, o tutt'al più garantir loro una vita libera nella terra delle oppprtunità dello zio Sam (mi si dice, uno dei primi film nei quali si fa riferimento alla lobby ebraica americana e non in termini positivi). In tutto questo si innesta la vicenda di un guardiano notturno (William Hurt) che trova il cadavere del proprio datore di lavoro - Mr. Long, un vietnamita con un passato ambiguo - e si finge testimone del delitto al solo scopo di carpire l'interesse della giornalista televisiva (Sigourney Weaver) che segue la cronaca dell'omicidio. Nel far ciò però, creduto effettivamente un testimone degli eventi, si ritrova al centro dell'intrigo, anche perché il suo migliore amico (James Woods) è un ex collega che aveva un pessimo rapporto col morto, e che viene quindi subito sospettato del potenziale omicidio. Indaga sul caso il tenente Black, di nome e di fatto, poiché è Morgan Freeman. La polizia sta alle calcagna di Hurt, ma pure la cerchia dei vietnamiti capeggiata dal figlio del signor Long, nonché la lobby ebraica, che aveva più di un legame con l'influente vietnamita. Il meccanismo narrativo è molto particolare e assai ben curato da Yates, che mette assieme tante diverse sfumature e dà un risalto pazzesco alla psicologia dei personaggi, pur senza lesinare in momenti di altissima (e finissima) tensione, si veda la scena dell'intruso a casa di Hurt o il finale con la caccia, sempre a Hurt, nella stalla dei cavalli. Uno Scomodo Testimone non è comunque un film d'azione, ma di atmosfere, di dialoghi, di ottima fotografia (perlopiù notturna) e di spessore recitativo. La Weaver, Freeman, Woods e Hurt nel 1981 non erano ancora quei mostri sacri riconosciuti oggi, avevano davanti una lunga parte di carriera da percorrere, tuttavia si mettono in mostra per talento e carattere, confermando tutto il bene che di loro si sarebbe detto negli anni a venire. Sigourney ha fascino da vendere, e pure Hurt per il pubblico femminile. Freeman non ha un gran ruolo, ma sa farsi notare e Woods è il solito guascone. Citazione di merito anche per Christopher Plummer, in un certo senso il villain della situazione, ottima prova pure la sua.

Trailer ufficiale

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