Riccardo Sesani è uno che il nostro cinema di genere un po' lo ha bazzicato, soprattutto come assistente e aiuto regista, L'Istruttoria E' Chiusa: Dimentichi, Il Medaglione Insanguinato, Girolimoni, persino Il Caso Mattei di Rosi, sono alcune delle pellicole per le quali ha prestato servizio. Come regista in proprio non si è mai veramente conquistato un posto al sole, anche se, sempre gli aficionados del cinema di genere magari se lo ricordano per Un Amore Targato Forlì (con Gigi Ballista e Adriana Asti), Buona Come Il Pane con la bombastica Carmen Russo e questo Una Donna Da Scoprire con la più sofisticata Marina Suma (ma ci sarebbero da mettere a verbale anche Belle Da Morire, con un cast improbabile come Carmen Di Pietro, Antonio Zequila, Gabriella Barbuti e Adriana Russo, e Dance Fever, scimmiottatura del filone ballerino made in Usa).
Marina Suma invece è una delle attrici che il nostro cinema ha più sottovalutato e sottoutilizzato, tant'è che, al di là di sparute comparsate teatrali e televisive a livello di fiction, la Suma è sostanzialmente sparita dallo show biz, ed oggi è un artigiana di bigiotteria e monili (a giudicare dalle foto che circolano online anche talentuosa e probabilmente contenta così). Debutta nell'81 con Le Occasioni Di Rosa che le vale un David di Donatello e un Nastro D'Argento. Le premesse dunque erano ottime, peccato che siano state ingannatrici. I primi anni '80 sono quelli delle commedie accanto a Johnny Dorelli, Adriano Celentano, Carlo Verdone, Lello Arena, Jerry Calà. Una esigua manciata di pellicole in realtà ma che mettono la Suma in rampa di lancio tra le possibili eroine belle e brave del nostro cinema commerciale. Forse è proprio il film con Marco Risi (Un Ragazzo E Una Ragazza) a dare un po' una svolta alla carriera dell'attrice partenopea. Risi è un regista sottile, acuto, ostico, non immediato. Dopo quel titolo infatti ne seguono altri più di impegno e decisamente non comici, come Caramelle Da Uno Sconosciuto, Sicilian Connection e anche Una Donna Da Scoprire, col quale evidentemente la Suma accetta di rilanciare la sua carriera pescando nel filone dell'erotico all'italiana.
Donna è una cantante dance pop (e non una "rockstar", come si legge su qualsiasi testo, critica e recensione che riporta informazioni sul film) ostaggio del proprio manager. La sua carriera è in una fase di declino (il manager l'ha piegata ad un ruolo di "voce vagina", come lei stessa si definisce), così come anche la sua vita, sempre più affidata a bottiglie d'alcol, pasticche, e periodi bui. Il manager Vergari (Tony Marsina) la tratta come una schiava e non esita a picchiarla o ad approfittarne sessualmente. Per caso, durante un servizio fotografico, Donna conosce Marco (Jean Marie Marion); tra i due, nonostante le prime scintille, scocca subito un'attrazione e, nonostante Marco sia sentimentalmente legato alla stilista Michela (Agostina Belli), Donna si affida anima e cuore al fotografo, nella speranza di uscire dal giro di Vergari e rinascere sia come persona che come artista. Dal lato musicale, si fa avanti Antonello, un cantante molto in voga, amico di Donna, che accetta di collaborare con lei, ma Vergari non è disposto a mollare la sua preda, arrivando persino a sequestrarla, picchiare Marco e minacciare Michela. - SPOILER: una volta fuggita dalle sue grinfie, Donna riuscirà comunque a compiere il suo percorso di catarsi, diventando una nuova "donna", e facendosi produrre il nuovo album da Antonello. Durante un suo spettacolo, Vergari dalle prime file le punterà una pistola contro, uccidendola davanti a centinaia di spettatori. Nell'ultima scena vediamo Marco ritrovare Michela (oramai messa da parte) intenta a consolarlo per il dolore derivante dalla morte di Donna.
Al netto del finalone shock, che sinceramente non mi aspettavo, Una Donna Da Scoprire è un erotico discreto, non mi spingo a dire solido, perché alcune situazioni e dialoghi sono un po' naive e pure leggermente kitsch, tuttavia, a ben vedere, cosa ci si aspetta effettivamente da un film erotico? La finalità di una pellicola afferente a detto filone è quella di stuzzicare lo spettatore, possibilmente con eleganza e non con volgarità, ma alla fine è anche assurdo pretendere grosse riflessioni esistenziali, tratteggi autoriali e gran letteratura, o no? Ecco, inquadrato a dovere, il film di Sesani fa il suo lavoro, soprattutto per merito di una ottima Marina Suma, davvero bella e tutt'altro che "fuori parte", come spregiativamente ha sentenziato il "sempre sul pezzo" Paolo Mereghetti. Il registro è a metà tra il drammatico ed il sentimentale. Marsina e Marion non sono due attoroni, la loro espressività e duttilità lascia abbastanza desiderare (e Agostina Belli è veramente sprecata), in compenso Una Donna Da Scoprire bilancia con numeri musicali completi affatto da stigmatizzare. Siamo negli '80s e lo scenario pop è quello fluo e sintetico, con giochi di luce, effetti scenici, tanto sintetizzatore e abiti di scena fashion. Le canzoni - scritte appositamente per il film da Sangy, alias Maurizio Sanguineto, esponente dei Creatures, siamo agli albori della disco italiana "d'avanguardia"- sono carine, in pieno stile Duran Duran, Den Harrow, Sandy Marton. Coraggiosa l'idea di proporre delle canzoni per intero, come fossero videoclip all'interno del film, con ballerini, coreografie e abiti elaborati. Si tratta molto probabilmente di estratti di concerti proprio dei Creatures, di cui Antonello (Difino) fu cantante, anche se nella fase calante della carriera della band. E il pezzone "Japan" che si sente nel film lo cantava proprio lui. Certo, la Suma muove la bocca mentre qualcuna canta al posto suo, ma il risultato alla fine è ugualmente accattivante. Sul versante strettamente erotico, non si eccede mai troppo, tuttavia la Suma sa come attirare l'attenzione dello spettatore, con pose e mise decisamente "interessanti".