Super 8 è talmente un film di Steven Spielberg da non essere un film di Steven Spielberg. Dirige J.J. Abrams, ma in tutto e per tutto quei fotogrammi hanno un padre putativo, una musa ispiratrice, un totem da adorare, una pietra angolare attraverso la quale filtrare ogni scena, ogni dialogo, ogni riferimento. E' l'idolatria è dichiarata, nelle intenzioni; Abrams lo dice. Lui ha cominciato a fare film (da bambino, in Super 8) e da subito è rimasto folgorato dal cinema di Spielberg, un autentico eroe per quella generazione di cineasti. Spielberg realizzava cose incredibili, specializzato nel narrare di persone comuni in situazioni assurde. persone come noi in frangenti estremi ed incredibili. Duel, Lo Squalo, E.T., Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, molti suoi film hanno quel marchio. Persone vere, realtà al limite.
Super 8 nasce nell'ottica di onorare quel maestro ed il suo cinema, ne riprende gli stilemi, l'estetica, la filosofia, i valori. Non è un mistero che Abrams sia un pupillo di Spielberg, che infatti gli produce i film. Il loro incontro avvenne quando un giovanissimo Abrams (14enne credo) ricevette l'onere da Spielberg di restaurare i suoi filmini adolescenziali in 8mm. Un'investitura di fiducia in piena regola, una sorta di segno premonitore. La bellezza di Super 8 risiede fondamentalmente nel fatto che mantiene inalterata la magia e l'innocenza di quell'età, come se Abrams avesse potuto portare a compimento una delle sue idee giovanili ma con un budget hollywoodiano. Una storia di ragazzini, nella migliore tradizione del cinema spielberghiano e americano per teenager degli anni '80; dentro ci sono i Goonies, Stand By Me, Corto Circuito, Exxplorers, Navigator, Wargames, Gremlins, Piramide Di Paura, Cocoon, lo stesso spirito la stesso entusiasmo, la stessa visione adolescenziale del mondo, un enorme contenitore di avventure che aspetta solo di essere esplorato e vissuto. Ma ci sono anche riferimenti più espliciti e diretti a E.T., a Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo e La Guerra dei Mondi.
Abrams racconta che per un po' nella sua testa sono ronzate due idee apparentemente distanti,un film su dei ragazzini che girano un film, e un film sugli alieni. La lampadina si è accesa quando Abrams ha realizzato che le due cose si potevano fondere e dar luogo ad una sola storia originale. Esattamente come fece Spielberg con E.T., che originariamente era stato concepito come un film su di una famiglia americana che sta divorziando, e poi c'era l'idea dell'extraterrestre. Spielberg mise tutto assieme e frullò le parti, ottenendo così un film irrinunciabile degli anni '80. Non a torto infatti Super 8 è stato definito l'E.T. del nuovo secolo (anche se a parer mio deve più a Incontri Ravvicinati). Alcune citazioni evidenti: i ragazzini in bicicletta, il motivo ricorrente della guida senza patente, l'ambientazione di provincia americana, i militari che intervengono danneggiando la creatura aliena (naturalmente buona, e resa aggressiva dalla caccia spietata degli umani) - particolarmente esplicita al riguardo è la scena della prima apparizione di questi ultimi, torce alla mano, esattamente come in E.T. - il volto umano (e rambaldesco) della creatura.
In un film fatto di dodicenni, il casting è tutto, sbagli gli attori ed il film crolla miseramente. Abrams ha evitato accuratamente di prendere ragazzini-attori, eccezion fatta per Elle Fanning (sorella di Dakota), comunque alle prime armi nonostante la celebrità in famiglia. Il protagonista, Joel Courtney, era letteralmente alle prime armi, eppure vedendolo recitare pare un professionista estremamente navigato oltre che talentuoso. Lo stesso dicasi per i vari comprimari, uno migliore dell'altro, e molto simpatici. Impossibile non fare il tifo per loro, non empatizzare. Quei bambini siamo noi negli anni '80. Certo, si va un po' per stereotipi (il ciccione, il tontolone, il nerd, la principessa), ma non è il Dottor Zivago; Super 8 è un film di entertainment che coniuga il giovanilismo alla fantascienza, la formazione all'avventura. Da notare la scena dell'incidente ferroviario, molto spettacolare, e l'idea del film nel film; delizioso l'horror casereccio che la giovane troupe va girando, "Il Caso", naturalmente in Super 8, fatto in assoluta economia ed improvvisazione, ma molto autobiografico, se si pensa agli esordi amatoriali che gli stessi Abrams e Spielberg raccontano di loro stessi.