
Squadra Volante è l'esordio alla regia di Stelvio Massi, già operatore di ripresa e sceneggiatore (insieme ad altri, tra cui Dardano Sacchetti), che il produttore assolda come regista per risparmiare. Massi aveva un bagaglio tecnico già importante, e praticamente senza colpo ferire confeziona un poliziottesco di discreto livello. Il cast offre: un Tomas Milian pre Monnezza, ombroso e solitario, un Gastone Moschin "marsigliese", già passato per Milano Calibro 9, Mario Carotenuto, spalla ironica di Milian, un giovanissimo e figaccione Ray Lovelock, Stefania Casini, amante del Marsigliese, che si fa chiamare Marta Hayworth ma sul finale si acconcia da Marilyn, e la sensuale Ilaria Guerrini, nel film cognata di Milian. La vicenda ruota attorno all'ispettore Ravelli (Milian), il poliziotto decide di seguire un caso di rapina a Milano, poiché modalità e proiettili fanno pensare che la mano sia la stessa che cinque anni prima, sempre durante una rapina, freddò a Parigi la moglie di Ravelli. La Polizia non vede di buon occhio l'ispettore, un tipo solitario, taciturno, un po' sbandato, poco attento alle forme e decisamente spicciolo nei metodi. La sua vecchia squadra però lo guarda e lo segue ancora con ammirazione, nonostante lui si sia fatto trasferire all'Interpol. Tra questi soprattutto il Brigadiere Lavagni (Carotenuto), prossimo alla pensione. I criminali ai quali Ravelli dà la caccia sono la banda del Marsigliese, un cinico Gastone Moschin pronto a tutto, anche a scarificare i suoi pur di farla franca e intascare il bottino. Il personaggio di Moschin è piuttosto divertente, con la battuta sarcastica sempre pronta ed un'intelligenza spiccata rispetto alla manovalanza che lo circonda. Naturalmente Ravelli porta a termine il proprio compito, fino alla resa dei conti finale.
Milian si doppia da solo; al di là dello shock di non sentire la voce di Ferruccio Amendola, si rimane anche un po' interdetti per l'accento straniero. Ok che Ravelli presta servizio all'Interpol, ma il suo personaggio viene dato come italiano, o perlomeno, non è mai specificato che sia di altra orgine (nonostante il nome un po' camuffato), quindi perché mai quell'accento sudamericano? La velleità di Milian non trova fondamento in sceneggiatura, e a mio parere crea un piccolo cortocircuito, naturalmente del tutto sorpassabile e che non pregiudica certo la visione del film. D'altro canto, è indubbio che così il suo personaggio, tormentato e vissuto, risulti ancora più vero e credibile. Massi dirige con piglio sicuro, nelle scene d'azione come in quelle "normali", infondendo alla storia un taglio asciutto e molto lineare. Dice di essersi ispirato ai polar francesi, e la malinconia che pervade Ravelli e le sue azioni sembrerebbe confermarlo. Anche per questo Squadra Volante viene ricordato come un poliziesco italiano si, ma d'autore, vista la compenetrazione dei topoi classici del filone con qualche divagazione fuori dai territori tipici del genere. Molto bella tutta la parte del sequestro della famiglia nel rovetano, anche se la ragazzina figlia della coppia tenuta sotto sequestro è poco credibile, la si vuol far passare quasi come una bimba o poco più, peccato sia vestita come una mezza mignotta, e al momento opportuno sfoderi un paio di tette da extrasistole assicurata.