Signori, Il Delitto E’ Servito

Signori, Il Delitto E’ Servito
Signori, Il Delitto E’ Servito

Con la frase ad effetto "sette indagati, sei armi, cinque corpi, tre finali", Jonathan Lynn e John Landis, sotto la produzione di Debra Hill (compagna di lavoro e anche sentimentale di John Carpenter, con il quale firmò e produsse diverse sceneggiature) danno vita ad una sorta di adattamento cinematografico del gioco da tavolo della Parker Brothers, Cluedo - da qui il titolo originale Clue, come era chiamato il gioco negli States - spingendo la trama gialla in direzione della commedia, anche demenziale e slapstick. "Omicidio, Follia, Mistero e Caos. Più divertente di quanto si possa immaginare", "Cluedo non è solo un gioco da tavolo, è molto di più!", gli slogan si sprecavano a proposito di questo esperimento che metteva in fila per davvero tre finali alternativi, preceduti da delle scritte in sovraimpressione con cornicette (alla maniera del cinema muto). Vedendoli in sequenza si scopriva che i primi due erano dei "what if" mentre l'ultimo era il vero finale, ma in fin dei conti vero e verosimile nel film si sovrappongono continuamente e lo spettatore può decidere liberamente quale epilogo preferire, tant'è che nella versione homevideo del film era proprio così, si poteva selezionare dal menù quale finale far accadere. Pare che addirittura ne fosse stato ideato anche un quarto ma non venne inserito perché si pensava che finisse con l'appesantire la visione. Paura lecita poiché, se per un verso Signori, Il Delitto E' Servito è divertente e scoppiettante, il continuo rimescolio di carte alla fine un po' rischia di ingolfare la visione. In fin dei conti il punto è che tutti potevano fare tutto, ogni personaggio è vittima e carnefice, e dunque lo script ha gioco facile a trasformare un cadavere in omicida e viceversa col semplice volgere delle scene. Tre finali sono più che sufficienti, anzi abbondano.

Ci si può divertire a smascherare la trama gialla e contemporaneamente ci si diverte con le gag comiche, forti soprattutto di un senso del ritmo indiavolato. I personaggi e la recitazione degli attori sono marcatamente farseschi, il che rende assolutamente piacevole lo spettacolo. Anche se dissimulato sotto la patina del divertimento e della risata, c'è un forte tasso di erotismo che scorre lungo tutti i 94 minuti. Non solo la leggendaria maggiorata degli anni '80 Colleen Camp (la cameriera Yvette) e Lesley Ann Warren (la signorina Scarlett) hanno generose scollature (quella della Camp più che generosa è gargantuesca), ma le battute a sfondo sessuale, gli ammiccamenti e le mani morte si sprecano, sebbene in chiave pierinesca e non certo greve e o morbosa. Il gran cerimoniere di casa, Tim Curry (nei panni del maggiordomo Wadsworth... e non solo) è doppiato da Tonino Accolla, il che fa un po' effetto Eddie Murphy. Menzione speciale per Madeline Kahn - attrice di grande esperienza amatissima da Mel Brooks - che è sempre un piacere vedere in scena, stavolta con un ruolo molto misurato ma che lei rende magnificamente (la signora White... tutta vestita di nero). Deliziosa la maison perfettamente in stile Cluedo (il set venne poi acquistato dalla Produzione della soap opera Dynasty), così come ritroviamo le armi classiche del gioco e tutti i personaggi con i loro buffi soprannomi. Lo stile John Landis è palpabile (soprattutto nella gran capacità di bilanciare trama gialle e comicità, senza che uno dei due piatti della bilancia sovrasti marchianamente l'altro) e l'impianto "teatrale" della storia ne rafforza gli stilemi. Nel famoso quarto finale poi espunto è proprio Wadsworth a commettere tutti gli omicidi, dominato da una brama perfezionista. Pare che Carrie Fisher sarebbe dovuta essere la signorina Scarlett, ma i suoi problemi di dipendenza resero impossibile un contratto. Leonard Rossiter avrebbe invece dovuto indossare la livrea del maggiordomo, ma purtroppo venne a mancare prima dell'inizio delle riprese; avrebbe dovuto sostituirlo Rowan Atkinson la cui relativa fama all'epoca non convinse fino in fondo e gli venne preferito Tim Curry. In tempi relativamente recenti si è a lungo parlato di un remake che tuttavia non si è mai concretizzato (anche se Cena Con Delitto del 2019 ne è una sorta di versione più elaborata, complessa e raffinata). A sua volta Signori, Il Delitto E' Servito non poteva non riecheggiare Invito A Cena Con Delitto, uscito nel 1976 (scritto da Neil Simon ma diretto da Robert Moore), dall'impianto piuttosto simile anche se meno demenziale.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica