Sono a una cinquantina di pagine dalla fine dell'autobiografia di Billy Crystal Dove Sono Stato, Dove Sto Andando, E Dove Diavolo Ho Lasciato Le Chiavi? (Sperling e Kupfer), spassosissima e piena di storielle, come era logico aspettarsi; nel frattempo, per per rendere omaggio ad uno dei migliori attori americani di tutti tempi, ho visto uno dei suoi film che ancora mi mancava all'appello: Parental Guidance (di A. Fickman, 2012). La pellicola riunisce qualche vecchia gloria del cinema Usa, come Betty Midler, Marisa Tomei e naturalmente Mr. Sabato Sera Billy Crystal. Una bella rimpatriata fatta di molti cliché che certamente faranno storcere il naso a chi si approccia in modo ideologico ed intellettuale al cinema, ma che divertirà tutti i restanti. Parental Guidance è un film schiettamente americano per impostazione e weltanschauung, con valori americani, mentalità americana e relative semplificazioni americane, tuttavia è genuinamente divertente e sentimentale (da intendersi nel senso che chiama in causa uno dei valori primari dell'esistenza di un essere umano, ovvero l'amore per la propria famiglia, declinabile nella tolleranza, la solidarietà, la comprensione e la generosità verso i propri cari).
Artie (Crystal) è il radiocronista sportivo della squadra di baseball dei Grizzly, nonostante nel suo lavoro sia bravo ed appassionato perde il posto per una politica di ringiovanimento dell'immagine della squadra; mentre si lecca le ferite riceve la (per lui ferale) notizia che per una settimana, assieme alla moglie Diane (Midler), dovrà badare ai nipotini. I nonni prendono baracca e burattini e si trasferiscono a casa della figlia Alice (Tomei). I metodi educativi di genitori e nonni però sono molto diversi, complicati dalla tecnologia (il marito di Alice è un ingegnere domotico e ha riempito la casa di congegni iper tecnologici controllati da un computer centrale) verso la quale Artie ha grosse difficoltà (imperdibile in tal senso il dialogo del "licenziamento" pieno di supercazzole su facebook, twitter e app). Alice avrebbe dovuto accompagnare il marito ad una cerimonia di premiazione ma, non fidandosi dei genitori pasticcioni, rimane a sorvegliare la famigliola. Artie e Diane infrangono una regola dopo l'altra, dall'alimentazione alle norme comportamentali. I guai arrivano a pioggia, la morte dell'amico immaginario del piccolo Barker, investito dal tizio del takeaway salutistico pan-asiatico, le scazzottate scolastiche di Turner, balbuziente e molto insicuro di sé, l'insorgere sempre più vistoso di velleità "velinistiche" della teenager Harper, la quale rinuncia anche alla sua carriera di futura promessa del violino. Ma, come nella più buona, positiva e rassicurante commedia familiare, tutto è bene quel che finisce bene, le cose si rimettono a posto, ed anzi, da situazioni problematiche scaturiscono le soluzioni dei problemi, perché l'amore trionfa su tutto. In questo senso molti accadimenti nel film possono apparire forzati e semplicistici, e lo sono, ma è una prospettiva sbagliata e prevenuta, poiché il motore di Parental Guidance sta innanzitutto nelle battute a raffica di Crystal, nel vedere all'opera due mostri sacri come lui e la Midler, e nel gustare le raffinatezze di cesello che una commedia americana, all'insegna, come di consueto, di una grandissima professionalità e mestiere.
Crystal è imbolsito e gonfio (64 anni all'epoca del film) ma tiene banco, non è da meno la Midler, sempre un peperino (la prima volta che la vediamo in scena sta facendo allenamenti di lap dance in casa con le amiche). La Tomei è invecchiata bene, anche se il suo ruolo qui è un po' stupidino, mamma tutta faccette e lacrimucce. Discreti i tre bambini, buffi ed espressivi senza mai scadere nella macchietta. Spassosa la citazione di Saw, che Turner costringe Artie a vedere assieme (nonostante il divieto dei genitori). Il risultato è la tv spenta in gran fretta dopo un urlo agghiacciante di entrambi. Il resto del divertimento lo fanno le 2000 regole ansiogene che i genitori dei ragazzi hanno imposto in casa, regolarmente disattese da Artie e Diane, vecchio stile e vecchia mentalità (però, alla fine della fiera, vincenti). Parental Guidance non è il film imperdibile nalla carriera di Crystal, in coda ce ne sono un bel mucchio prima che dovreste prendere in considerazione, tuttavia se avete famiglia e marmocchi questo si rivelerà un film non privo di interesse.