Nico

Nico
Nico

Le  papille gustative del critico cinematografico di una certa levatura qui andrebbero in catalessi, ritenendo di trovarsi al cospetto di una pellicola di quelle orrende, anni '80, tutte action, con un protagonista da barzelletta, dialoghi fatti a colpi di macete ed una ideologia strisciante di fondo ad un passo dal fascismo conclamato. Forse tranne che per dei dialoghi di bassa risma, tutto il resto potreste tranquillamente applicarlo anche ai film dell'Ispettore Callaghan, salvo poi rivalutarli quasi come cinema d'essai (perlomeno i primi capitoli). Il protagonista di Nico è il leggendario (tanto in senso positivo quanto negativo) Steven Seagal, la cui biografia è appassionante persino più dei film che ha interpretato. Rinchiuso nel recinto dei divi del cazzotto della sua epoca (Stallone, Schwarzenegger, Van Damme, Chuck Norris, etc.), Seagal ha un profilo tutto suo che meriterebbe di essere analizzato a parte. Nonostante le sue dichiarazioni al riguardo (che sembrano andare nel verso contrario), non pare mai essergli interessato granché risultare un attore credibile, perlomeno stando alle pellicole interpretate (talvolta anche scritte e dirette). Insomma, non ci vuole il Morandini per attestare che i suoi film sono un po' tutti uguali ed i suoi personaggi (sempre privi della benché minima espressione facciale) pure. Per altro il prototipo dell'eroe seagaliano è un tizio con competenze di arti marziali senza eguali al mondo, imbattibile, indistruttibile, irriducibile, ineliminabile, determinato come un panzer (negli ultimi anni pure con la panza da panzer), che parla poco e se lo fa sputa sentenze e sarcasmo, ovviamente che non va tanto per il sottile e che uccide nemici come noialtri beviamo bicchieri d'acqua.

Io non sono mai stato un fan di Seagal eppure Nico mi è piaciuto subito, anche visto e rivisto. Nico è un buon film (di genere, nel suo genere), con o nonostante Seagal, questo decidetelo voi. E' un buon poliziesco action di quelli come se ne producevano negli anni '80. Buona regia, scolastica ma a modo, buon ritmo, facce giuste, dialoghi al minimo sindacale ma assolutamente adeguati alla sceneggiatura e al target di pubblico prefissato, discrete musiche, coreografie di mazzate curate da una cintura nera di Aikido, nonché primo straniero ad aprire un dojo in Giappone, a Osaka, guardia del corpo delle star (per esempio di Kelly LeBrock, sua seconda moglie, ora mi pare siamo alla quarta) e stuntman hollywoodiano (è stato Seagal a curare le scene di lotta di Sean Connery in Mai Dire Mai). Nel film il suo poliziotto è un ex veterano del Vietnam (si narra che il giovane Steven Steagal si trasferì in Giappone da ragazzo sì per studiare le arti marziali ma anche per sfuggire alla leva che lo avrebbe scaraventato proprio in Vietnam), poi arruolato dalla Cia e infine finito a fare il poliziotto. Durante delle indagini rimane coinvolto in un traffico di esplosivi ed immigrati clandestini. Naturalmente tutti i capoccia sono coinvolti e lui - praticamente da solo - smantella l'intera ganga a colpi di menischi e avambracci fratturati. Nico Toscani è un oriundo italiano, a Seagal le origini italiane sono sempre piaciute parecchio tant'è che secondo alcuni le millanta. La madre (di cognome Bitonti) sarebbe italo-anglo-tedesco-olandese, mentre il padre sarebbe figlio di immigrati ebrei russi. Per non farsi mancare nulla Seagal dice di aver avuto anche un nonno mongolo. Toscani comunque è la quintessenza del mangiaspaghetti, scuro di pelle e capelli, cafone, volgarotto, strafottente, sciancato nell'abbigliamento e nella gestualità, cocciuto come un mulo, con lontani parenti mafiosi e la "famiggghia" sopra ogni altra cosa. Il senso della giustizia però ce l'ha, a modo suo naturalmente. I cattivi devono pagare e pazienza se nel raggiungere l'obiettivo mette a ferro e fuoco tutto ciò che gli si para dinanzi, innocenti compresi.

Il cast comprende pure Pam Grier e Sharon Stone, un'accoppiata incredibile a pensarci bene. La prima - leggenda della blaxploitation mai veramente coinvolta in film di serie A (fatta eccezione per il tributo riservatole da Tarantino con Jackie Brown), doppiata da Cinzia Leone - il cui nome Delores viene storpiato in italiano in Dolores; la seconda - ancora poco più che comparsa - qui ha poche scene, tutte stupidine, anche se è già bellissima (pur con un look acqua e sapone). C'è il caratterista di ferro Henry Silva, abbonato a ruoli da cattivissimo, pure lui poche scene però tutte piuttosto intense. Seagal ebbe a dire che Nico aveva temi politici molto importanti (il soggetto è suo) e per questo era contento di poter veicolare un messaggio pur attraverso un film di intrattenimento. Il messaggio non va molto oltre il solito cliché della corruzione dei potenti a danno dei poveracci e semmai fa abbastanza specie come in nome della cattura (sarebbe meglio dire esecuzione sommaria) dei villain Nico sia disposto a calpestare leggi di ogni risma e sorta. Il fine giustifica i mezzi, ma anche questo è molto action yankee anni '80. Cia e Fbi fanno una pessima figura, praticamente sono l'anti-Stato, l'uomo della strada è il vero perno della civiltà e se necessario deve farsi giustizia da sé. Nico è considerato il primo film americano a contenere scene di Aikido. E tutto sommato, per quanto non si tratti de Il Settimo Sigillo di Bergman, è un buon prodotto di intrattenimento, per certi versi anche superiore alla media di alcuni suoi competitor. Seagal calza la sceneggiatura come una scarpa del numero giusto. La sua carriera cinematografica fosse finita qui, cioè al suo primo film, sarebbe stata sensazionale.

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