Il Mondo Porno Di Due Sorelle

Il Mondo Porno Di Due Sorelle
Il Mondo Porno Di Due Sorelle

Il Mondo Porno Di Due Sorelle (di Fred Gardner aka Franco Rossetti, 1978) aka Le Due Sorelle aka Emanuelle And Joanna, si insomma uno di quei film "aka" con un titolo per ogni paese dove è stato distribuito, che variava a seconda del grado di bigottismo locale, e che ovviamente sfrutta biecamente anche la solita Emanuelle. Non fatevi prendere dalle facili associazioni, nonostante il titolo non si tratta di un vero porno, purtroppo aggiungo, visto che il film è di una bruttezza rara, e se almeno si fosse trattato di un hard con tutti i crismi, quell'oretta e mezza di visione avrebbe avuto un suo senso. La vicenda vede appunto le due sorelline, Emanuelle - che poi è Emanuela - ovvero Sherry Buchanan, borghesotta impellicciata, casta e pudica, sposata ad un palazzinaro coattissimo, e Joanna - che poi è Giovanna - ovvero Paola Montenero, maitresse di un bordello a tinte forti, con tendenza lesbo sadomaso ed un look androgino. La madre delle due, zoccolona di gran categoria, tenta di affidare a Emanuela la sorella "scapestrata", col risultato che sarà proprio la seconda a svezzare la prima e farle conoscere le gioie del vizio, complice un menage familiare non proprio esaltante.

Diciamoci pure che la trama è un mezzo pretesto (leggi: disastro) per condire assieme un po' di scene hot, col piccolo particolare però che una tazza di camomilla, un plaid sulle gambe e il gatto in collo configurerebbero una situazione altamente più erotica di quanto visto in tv. Dico, fai un erotico, almeno sul versante dell'erotismo vuoi andarci giù tosto? Macché! Flop completo, a cominciare dalla scelta risibile dei protagonisti, e soprattutto delle protagoniste; una serie di manici di scopa che neanche le pubblicità di Media Shopping. Attrici bruttarelle, rigorosamente con la prima misura, ed un peso forma di 35 kg al massimo, roba che Laura Gemser è Vanessa Del Rio. La Montenero addirittura col look androgino; non c'era verso di provare un brividino nemmeno a sforzarsi. Movenze e sguardi di un lussurioso che te lo raccomando, e scene di amplessi degne del noto film di sesso spinto Morte Di Un Matematico Napoletano. E dire che la Buchanan l'avevo intravista in La Via Della Droga e mi era sembrata pure belloccia. Dialoghi agghiaccianti, ovunque, comunque, semprunque aleggia quel senso di film fatto a casaccio, tanto poi arriva l'inchiappettata, ma, come detto, pure quella è tristissima.

Gustosi, ma in chiave ridicolo involontario, i siparietti tra la Buchanan e il marito, roba che neanche er Monnezza. Così come pure la mamma vecchiarda che predica bene e razzola male (per dire, subito dopo aver fatto il pistolotto perbenista alla figlia, masturba allegramente un cameriere, così, alla volé). Unico momento veramente interessante, il sogno/incubo della Buchanan, che nel suo lirismo allucinatorio, inserito nel contesto di un film totalmente delirante di suo, assume connotati stranianti di un certo livello (senza saperlo, è chiaro). Non male pure il tema portante della colonna sonora, anche se pare scritto per un poliziottesco. E pensare che nel cast c'è pure Marina Frajese. Benedetto Ferretti, vabbè che hai collaborato alla sceneggiatura di Django, vabbè che tra i tuoi film annoveri pure l'epocale Delitto Al Circolo Del Tennis, ma a 'sto mondo porno dci potevi mettere più cura?

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