Mia Moglie È Una Strega è opera della premiata ditta Castellano e Pipolo. Non rivedevo questo film da quando ero bambino, dunque alla pubblicazione del dvd (finalmente!) mi sono scapicollato ad acquistarlo, anche perché è oramai nota la mia passione per la Giorgi. C'è una ragione dietro alla tanto procrastinata pubblicazione di questa pellicola in home video; la prima scritta che compare una volta avviato il dischetto ci avvisa che la Medusa è titolare solo al 50% dei diritti del film e che, nonostante lunghe e certosine ricerche, non è saltato fuori a chi faccia capo il restante 50%. Per tanto, Medusa si riserva di erogare i fondi dovuti qualora gli aventi diritto si facessero vivi. La Giorgi nel 1980 veniva già da una ventina di film, alcuni anche di discreto successo, e soprattutto aveva appena terminato Inferno di Argento. Il ruolo di streghetta dunque pareva cadere a fagiolo. Castellano e Pipolo cuciono addosso alla coppia comica Giorgi/Pozzetto una storia abbastanza frequentata, quella del comune mortale e della moglie strega, che in questo caso tornerebbe dopo 333 anni tra i vivi per attuare una vendetta (Pozzetto discende da un cardinale inquisitore del '600 che bruciò la Giorgi sul rogo) ma che, al dunque, si innamora della vittima e si adatta alla vita mortale, addirittura disubbidendo e decapitando il suo mentore Asmodeo, per realizzare il suo sogno d'amore. La serie tv americana Bewitched (Vita Da Strega in Italia) risale al '64 e prima ancora, nel 1942, René Clair aveva diretto Ho Sposato Una Strega, di cui Mia Moglie È Una Strega può essere considerato perlomeno un omaggio.
Il budget c'è, Castellano e Pipolo sono ottimi professionisti, Giorgi e Pozzetto non si discutono, la vicenda è stuzzicante, ciò nonostante il film non è uno dei migliori della stagione comica italiana degli anni '80. Pare manchi qualcosa, anche se non sono riuscito bene a mettere a fuoco cosa. Forse semplicemente un po' di ritmo e qualche battuta vincente in più; sta di fatto che, contrariamente alla scopa della Giorgi, il film non decolla. Tuttavia, lo si vede volentierissimo per mille ragioni, in primis per la stupenda Eleonora, poi la verve di Pozzetto e quell'atmosfera tipica degli anni '80 (nonostante si situi all'alba del decennio) e una componente un po' kitsch che permea certe situazioni e scenografie. Si prenda ad esempio l'iniziale balletto delle streghe attorno all'albero con tanto di bambolotto di pezza impiccato; pare una coreografia stenta di Franco Miseria, una roba da Fantastico o Domenica In, ampiamente in zona trash. E tra l'altro, tra le streghe - non accreditata - ho colto una presenza inaspettata, quella di Serena Grandi. La si vede bene, riguardate la scena due o tre volte, con calma, e perlomeno in 3 inquadrature la si distingue chiaramente. I titoli di testa non la citano (del resto sarebbe appena una comparsa) mentre citano Anna Cucinotta, che secondo Giusti sarebbe una dodicenne Maria Grazia Cucinotta, che io però non ho saputo riconoscere.
Helmut Berger fa il diavolo, vestito con mise improbabili e caratterizzato da un sense of humor sempre pungente. Effetti speciali perlopiù inesistenti e quando ci sono fanno piangere lacrime amare per quanto sono amatoriali, ma il film è una commedia, e anche la trasheria del reparto FX è probabilmente voluta, per calcare la mano sull'improbabilità e la comicità delle situazioni. La stessa Giorgi sul suo sito ufficiale racconta che nella scena che prevede il volo su Parigi della strega Finnicella e dello sposo Renato Pozzetto a cavallo di una scopa, per simulare l’effetto del volo i due vennero issati su una scopa munita di selle e cinture di sicurezza, agganciata ad un braccio meccanico sospeso a dieci metri d’altezza. L’ampia gonna dell’abito da sposa copriva l’intero marchingegno. L’ operazione fu laboriosa, ma quando finalmente il ciak venne battuto, la scopa prese ad inclinarsi all’indietro, lentamente ma inesorabilmente, e in un attimo Eleonora e Renato si ritrovarono a testa in giù, sospesi nel vuoto. Grida di terrore, tecnici e operatori nel panico, immediato intervento dei vigili del fuoco. A salvataggio concluso, fu dura per Castellano e Pipolo, convincere Eleonora e Renato a salire di nuovo sulla scopa. Indimenticabili le azioni Canistracci Oil che l'agente di borsa Pozzetto si ritrova sul groppone per un acquisto imprevisto e che non riesce più a rivendere, trattandosi di azienda che non vale niente (del resto con quel nome...), ma che, proprio grazie a Finnicella (Eleonora Giorgi) lo renderanno infine ricco. La Giorgi canta pure la canzone "Magic", che si ascolta sui titoli di coda. Il 45 giri non è mai stato pubblicato e sempre la Giorgi racconta che fino ad allora era stata riluttante a cimentarsi con la canzone, perché convinta di essere stonata.