Era dal 1975 che Boldi si vedeva al cinema ma fino a questo film non aveva ancora avuto una sala tutta per sé. Castellano e Pipolo che lo mettono sotto la loro ala a partire da Il Ragazzo Di Campagna decidono di concedergli la chance del primo film da protagonista, senza altri comici con i quali dividersi la scena. Fin qui Boldi aveva funzionato bene e i registi vedono in lui grandi potenzialità. La storia che gli affidano è semplice semplice, una donna delle caverne, perfettamente conservatasi dopo una valanga nel periodo delle glaciazioni, torna a nuova vita negli anni '80 del pubblicitario Gianni Bertani (Boldi), riconosce in lui le fattezze del suo amore preistorico (praticamente un gemello) e gli si incolla ad ogni costo. Bertani ha una fidanzata (Valeria D'Obici) e soffre di stress. Inizialmente le sue visioni della Grimaldi verranno catalogate come allucinazioni nevrotiche ma poi Bertani dovrà prendere atto che la donna esiste ed è la sua metà sentimentale, ora come 3000 anni fa. Il taglio del film è da crepuscolo della commedia italiana, targata Biscione. Set praticamente televisivi, un po' poveristici, belle donne con qualche nudità, sceneggiatura al servizio del battutismo e del macchiettismo degli attori, colonne sonore plasticose (anche se quella di Mia Moglie E' Una Bestia, per quanto minimal, è persino gradevole). Il punto è che a me Boldi non fa ridere, o meglio, funziona quando è in gruppo, quando infila le sue battute in mezzo a quelle degli altri comici, ma non l'ho mai ritenuto né un attore né un comico dalle spalle così larghe (leggi: dal repertorio così valido) da reggere un ruolo da protagonista. Mia Moglie E' Una Bestia non è neanche tra le sue cose peggiori, qui c'è ancora quel tono naive e favolistico anni '80 che in qualche maniera edulcora e nasconde la pochezza di Boldi.
C'è una Eva Grimaldi che - al netto della doti recitative, non epocali anche nel suo caso - ha un ruolo che aiuta molto (poco dialogo di senso compiuto, recitazione molto fisica e naturalmente bella presenza). Tra i caratteristi troviamo Gianni Bonagura, doppiatore tra gli altri di Marty Feldman, Danny DeVito, figura divertentissima e dalla generosissima espressività e vena comica; è affiancato da Valerio Isidori, altro volto noto (degno di Picasso) del sottobosco comico italiano. E c'è pure Mattia Sbragia, qui non brillantissimo ma sempre apprezzabile. Pessimo invece Gianni Franco, collega adulterino di Bertani. Il film, detto papale papale, non c'è, la trama è di una esiguità pazzesca e per altro viene sviluppata senza le doti di improvvisazione e carisma di un Celentano (feticcio di Castellano e Pipolo), capace di tenere in piedi un film anche senza una riga di sceneggiatura. Boldi esaurisce il repertorio nei primi 5 minuti, poi è una ripetizione di facce, faccette, versi e goffaggini dal bassissimo tasso comico. La storia in sé è puerile ma quello non sarebbe un difetto se fosse trainata da un cast di ben altro spessore. Il titolo cita abbastanza platealmente Mia Moglie E' Una Strega con Pozzetto e la Giorgi, gran successo al botteghino di Castellano e Pipolo; alla strega viene sostituita la Bestia (sfruttando un intercalare tipico di Boldi), anche se l'operazione torna fino ad un certo punto poiché Bertani nel film non ha moglie ma una fidanzata e per di più la Grimaldi non è nessuna delle due, dunque una sorta di paradosso illogico. Il titolo di lavorazione era Gelato Di Donna, alludendo alla Grimaldi congelata (oggettivamente bruttino pure questo). C'è una scena nella quale Boldi scopre il seno della Grimaldi e la reazione dell'attrice è visibilmente divertita alla mimica di Boldi tanto da accennare un sorriso che sembra andare oltre il personaggio, forse il momento più genuino di tutto il film. In ogni caso, non esattamente uno di quei titoli del cinema italiano da conservare a futura memoria, tutt'al più merita (.......più che altro la Grimaldi, all'epoca veramente in formissima) un passaggio televisivo.