Mercenarie

Mercenarie
Mercenarie

La Asylum gioca sempre sul filo di lana (o, per meglio dire, la fa sempre un po' sporca), da una parte va incessantemente a caccia di blockbuster da copiare/incollare, dall'altra cerca addirittura di bruciare la concorrenza partendo prima che lo starter esploda il colpo d'inizio. Stallone con i suoi mercenari sta sfornando sequel su sequel (del resto gatto Silvestro è quello dei seguiti per eccellenza, quattro i Rambo, sei i Rocky, e sappiamo che non finirà qui), ha trovato l'ennesima gallina dalle uova d'oro e la rimpinza di becchime fino a farla schiattare. Non solo, i suoi Explendables hanno generato uno spin off (per ora solo sulla carta), le Expendabelles, di cui si sa ben poco se non che si tratterà di una versione al femminile del marchio inaugurato da Sly, un franchising praticamente. Si sono fatti i nomi più disparati, gettati nella mischia e poi puntualmente ritrattati, in un gioco infinito di tira e molla per allettare il pubblico. Milla Jovovich, Uma Thurman, Linda Hamilton, Angelina Jolie, Sigourney Weaver, Michelle Rodriguez, Scarlett Johansson, addirittura Grace Jones. Un potpourri che, laddove dovesse trovare qualche conferma, sarebbe allestito alla male e peggio. La Hamilton e la Jovovich avrebbero magari il profilo giusto per calarsi nei panni di ciniche mercenarie dure e pure, la Thurman e la Rodriguez, marchiate indelebilmente Tarantino/Rodriguez, sanno troppo di Hollywood, figuriamoci la Jolie o la Johansson, mere concessioni alla sensualità. La Weaver ha un profilo troppo "alto" per un'operazione del genere, Grace Jones (quasi settantenne!) potrebbe essere tutto e niente, praticamente come Cassano o Balotelli, genio e sregolatezza. L'unica certezza sarebbe rappresentata da Gina Carano, che avrebbe un film calato su misura su di sé; ed accanto a lei si era pure fatto il nome di Brigitte Nielsen, altro profilo sicuramente papabile, ma ci ha pensato la Asylum ha soffiarlo via con tempismo schiacciasassi, schierandola nella formazione messa in campo con il proprio Mercenarie. La Nielsen è il nome di punta della produzione della casa americana (un direct to video recuperato in Italia dall'emittente Cielo), alla quale è stato addirittura assegnato il ruolo della villain.

Il resto del cast, almeno di qua dall'Oceano, non ha creato grossi brividi. Cynthia Rothrock (sorta di Chuck Norris al femminile), Zoe Bell (stuntwoman e controfigura della Lawless in Xena), Vivica Fox (milf personale del rapper 50 Cent), Kristanna Loken (cyborg T-X in Terminator 3), Nicole Bilderback (prezzemolina dei serial tv e più che altro chiamata a echeggiare fisicamente Lucy Liu), sono attrici con un loro seguito nel mondo dei b-movies statunitensi, e con qualche grossa produzione nel curriculum, ma certo fuori dagli Usa non creano sufficiente hype da mettere in subbuglio orde di spettatori assatanati. C'è una fortissima componente tarantiniana nel cast, visto che tutte o quasi sono transitate da sue produzioni (del resto si tratta proprio del tipo di interpreti "estreme" privilegiate da Quentino); e insomma, la Asylum confeziona il suo solito instant movie un tanto al chilo, cercando di sfruttare l'onda lunga dei mercenari di Stallone, giunti nel frattempo al terzo capitolo. La trama è minimale: la Cia, nella persona di un'attempata Rothrock, scova quattro avanzi di galera (Bell, Fox, Loken, Bilderback) da arruolare in una missione disperata, salvare la figlia del Presidente rapita da dei pazzi terroristi. La missione è disperata e suicida; se riusciranno vedranno ripulita la loro fedina penale, se falliranno, beh, ci abbiamo provato, tanti saluti e pazienza. Sotto il comando della Bell il quartetto parte, spacca tutto e riporta la (antipaticissima) figlia del Presidente a casa, giusto in tempo per festeggiare con una bella serata birraiola tutte assieme, anche se martoriate di proiettili, ferite, bruciature e sangue colante dappertutto.

Il tono è spaccone e sborone esattamente come per la versione mascula. Testosterone a fette con rarissime concessioni ad una minima ironia più muliebre (come quando la Rothrock, viste le ragazze bardate in assetto di guerra - ma sempre attillate e scollate - valuta le loro mise comunque preferibili alle anonime tutine da carcerate). Poi è tutto un profluvio di pistoloni, mitraglioni, e qualsiasi altro riferimento fallico possa venirvi in mente (compresi i missili nucleari). A parare i colpi di questa squadra d'assalto c'è una Brigitte Nielsen parecchio sopra le righe, tirata oltre misura e abbastanza parossistica nel suo incarnare la "controparte". C'è anche un lieve accenno di proposta lesbo della Nielsen alla Bell, un atto dovuto più che realmente cercato nell'economia del film, giusto perché, dato il contesto, non si poteva non metterlo. Almeno stavolta ci viene risparmiato il diluvio di terribili effettacci in CG per dummies, ma comunque tutto sa ugualmente di digitale posticcio, e gli scenari in cui si muovono le eroine sembrano gli scarti dei set di Dal Tramonto All'Alba o Machete. Personalmente non mi appassiona granché neppure la saga madre di Stallone, tanto meno mi è sembrata significativa questa copia di uno spin off che ancora deve essere realizzato. La Asylum gioca semplicemente d'anticipo, confezionando il suo tipico film piatto, vuoto, al minimo sindacale, grezzo e rozzo, senza nessun guizzo di genio o di interesse. Questo non è artigianato creativo, è un tarocco cinese, né più né meno, dove si risparmia sul prezzo e si ottiene in cambio soltanto una ciofeca.

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