Tra il secondo Gremlins e Small Soldiers, il brillante Joe Dante produce questa commedia "understatement" americana, tutta inzuppata di retrogusto vintage, ironia salace e una cinefilia palpabile ad occhi chiusi. Un regista a mio parere davvero sottovalutato perché scorrendo i titoli della sua filmografia sono davvero molte le pellicole, le buone pellicole che hanno accompagnato la mia fanciullezza ed adolescenza. Non un nome particolarmente visionario, eclatante e celebrato il suo, ma un ottimo mestierante (direi anche qualcosa di più) capace di riflettere come pochi sulla società americana, anche attraverso il cinema horror e fantastico (penso a La Seconda Guerra Civile Americana, che oggi andrebbe proiettato in tutti i fan club pro Trump, pro Orban, pro Bolsonaro, etc). Matinee non fa eccezione in tal senso, una sorta di b-movie autoconsapevole tutto incentrato sulla storia e sui personaggi, senza un gran dispendio di effetti speciali. Il vero "trucco" stavolta consiste nel ricorrere al film nel film, un gioco metacinematografico attraverso il quale Dante si diverte palesemente e come un matto, permettendo allo spettatore di stare contemporaneamente dentro e fuori il racconto, cogliendone le sfumature sottotraccia.
All'alba dei '60 l'America è sotto la minaccia della bomba nucleare, c'è la crisi dei missili di Cuba, Kennedy fa il discorso (televisivo) alla nazione e ci aspetta da un momento all'altro il fungo atomico in giardino. Chi può si è fatto il bunker e nelle scuole vengono fatte le esercitazioni in caso di detonazione, tutti in ginocchioni in corridoio con le mani sulla nuca. Uno spaccato di un'America candida ed ingenua (siamo a Key West, Florida), dove le mamme raccomandano ai figli di correre a casa se vedono l'esplosione, non allontanandosi più di 17 minuti, il tempo fisiologico a mettersi in sicurezza. Chi semina il dubbio sull'efficacia di questi protocolli di sicurezza davanti alle radiazioni viene tacciato di comunismo e disfattismo verso la Patria. E' in questo clima che il cinema di Lawrence Woosley (John Goodman) prospera. Woosley è un registucolo artigiano dedito ai filmetti di mostri che si ingigantiscono una volta entrati in contatto con le radiazioni e poi magari finiscono con l'ibridarsi con gli umani per colpa di qualche incidente (praticamente la mosca del Dottor K). Woosley ha sviluppato la "Atomo Vision" (aggeggi che rendono più tridimensionale la visione dei film, come fumo sparato in sala o seggiolini vibranti che danno la scossa al momento giusto) e la "Rumble Rama" (un sistema audio amplificato) per spaventare ed eccitare a più non posso gli avventori delle sale. La paura di essere bombardati da Cuba e dai russi è la cornice perfetta far fare il tutto esaurito al cinema locale quando verrà finalmente proiettato il terribile "Mant", il film nel quale l'uomo (man) si fonde con la formica (ant) per colpa di un maldestro intervento di odontoiatria. Anche noi assistiamo al film (in bianco e nero) di Woosley e pare proprio il tipico prodotto della fantascienza americana di quegli anni, un po' Ed Wood, un po' luna park a buon mercato. Il punto è che le vibrazioni sconsiderate del "Rombo Rama" del vulcanico regista finiranno per sgretolare il teatro, spaventando a tal punto il pubblico da convincerlo di essere nel bel mezzo dei bombardamenti tanto paventati.
Matinee è un divertissement molto elegante e raffinato, giocato sul filo della citazione, dell'autoironia (si pensi alla lezione di alimentazione, nella quale il professore spiega agli studenti che devono mangiare carne rossa tre volte al giorno per un corretto apporto proteico, cominciando la mattina con salsicce e bacon, praticamente le basi dell'obesità endemica del popolo americano), ma con una delicatezza di tocco riservata in particolare ai ragazzini che popolano Key West e che sono la vera anima del film e della sceneggiatura. Molto meno stupidi degli adulti, curiosi verso la vita e aperti ai buoni sentimenti. Dante riguarda con una certa indulgenza all'età bambina della sua nazione, una specie di spaccato nostalgico e malinconico di ciò che l'America era e che poi, conseguentemente, è diventata. La colonna sonora curata da Jerry Goldsmith mette assieme volutamente riferimenti a tante pellicole del genere (Destinazione... Terra!, Cittadino Dello Spazio, Tarantola, Il Mostro Della Laguna Nera, La Mantide Omicida, Il Figlio Di Dracula, etc). Deliziosa anche la visione del film "per famiglie" che è in programmazione nei giorni feriali nel cinema che nel fine settimana poi ospiterà il grande evento di Mant, ovvero una commedia fantastica su un carrello della spesa che è in realtà lo zio della protagonista e che la aiuta a sgominare una banda di criminali, un riferimento a tante pellicole Disney alquanto improbabili dove oggetti inanimati o animali venivano antropomorfizzati per avventure "think positive" e sempre all'insegna dei legami parentali (il Maggiolino Herby, 4 Bassotti Per Un Danese e similia).