L’Inquilina Del Piano Di Sopra

L’Inquilina Del Piano Di Sopra
L’Inquilina Del Piano Di Sopra

C'era una volta L'Inquilino Del Terzo Piano (1976) di Polanski...ma Cineraglio si occupa de L'Inquilina Del Piano Di Sopra (1977), che è Silvia Dionisio, e scusate se è poco. Veramente poco semmai è il film di Ferdinando Baldi, regista attivo sin dagli anni '50 tra peplum, western, thriller e Rita Pavone. L'Inquilina non funziona, nonostante Cinekult la pubblicizzi come "una divertentissima commedia piena di fuoriclasse della risata". Il divertimento è proprio tra i maggiori convitati di pietra in sceneggiatura. La storia è un rifacimento - in chiave di pochade lievemente sexy - di My Fair Lady, che se non altro ha il merito di venire ben 13 anni prima di Pretty Woman. La Dionisio è una condomina piuttosto sfrenata nelle sue notti di sesso (col fidanzato Teo Teocoli). Gli inquilini del palazzo non ne possono più, ed incaricano l'amministratore Lino Toffolo di dare un aut aut alla disinibita ragazza. Ma quando Toffolo avvicina la Dionisio ne rimane naturalmente stregato. La seducente bionda non conosce le buone maniere, ma il suo fidanzato è un nobilotto debosciato che intende sposarla, e per introdurla in famiglia occorre che la Dionisio perda la sua scorza rustica. Chi meglio del professore di liceo Toffolo per svezzarla?

Si narra che il ruolo di Toffolo fosse stato pensato per Pozzetto, e che a ruota sarebbe dovuta seguire la Muti al posto della Dionisio. Chissà, forse Pozzetto avrebbe potuto salvare il film; non che Toffolo sia un attore mediocre, tutt'altro; ciò nonostante il suo personaggio rimane ingessato, poco vivace, poco dinamico. Pur venato di una qualche astrazione poetica, manca totalmente della comicità surreale e anarchica di un Pozzetto. La Dionisio è bellissima, da star male - e questo si sa, è come scoprire l'acqua calda - ma anche lei è totalmente fuori parte. Il suo volto, la sua fisicità, sono troppo eleganti, troppo sofisticati per rendere credibile la sua interpretazione "burina"; c'è troppa grazia nel suo portamento, troppa nobiltà nel suo sguardo perché il suo personaggio sia possibile. Una Carmen Russo l'avrei capita, ma la Dionisio proprio no. Baldi voleva volare alto, evitare l'effetto sexy commedia scollacciata e pecoreccia, ma solo "scadendo" a quel livello un film del genere avrebbe avuto un suo senso.

Per fortuna ci sono almeno Pippo Franco e Enzo Cannavale, che danno un forte contributo al film in termini di belle battute e recitazione. Franco è un collega di Toffolo, perennemente depresso e sconfitto dalla vita, Cannavale è il portiere dello stabile, scafato e ruffiano. Teocoli è insipido e fastidioso. La moglie di Toffolo è Liana Trouché (nella vita moglie di Aldo Giuffrè), attrice cresciuta nella scuola del teatro di De Filippo (e purtroppo deceduta in un incidente stradale nell'81), che nonostante l'età qui si rivela ancora sexy (si veda la scena in cui in lingerie trasparente tenta di sedurre Toffolo, simulando gli stessi miagolii d'amore della Dionisio). Inutile il finale del film... - SPOILER: tra Toffolo e la Dionisio è nato qualcosa, ma lei deve sposare Teocoli, e dopo qualche sguardo allusivo di troppo sul pianerottolo....sale in auto e va da Teocoli, verso il destino che ci si aspettava sin dall'inizio. Vigliacchissimo il dvd Cinekult che all'interno esibisce un super topless della Dionisio....però proveniente da un altro film, Riavanti Marsch! Un anno dopo Baldi dirigerà nuovamente la Dionisio nell'ottimo La Ragazza Del Vagone Letto.

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