Summer School Teachers è il titolo originale di questa pellicola di exploitation del 1974 a firma Barbara Peeters (pure in Produzione c'è una signora, Julie Corman, alias la New World Pictures, ovvero un sinonimo di b-movies ed exploitation doc). Filmettino scanzonato, disimpegnatissimo, vacuo, leggero e senza pretese come un timida e tarda nevicata primaverile, che fa finta di spaventarci con qualche fiocco di neve ma che si dissolve prima ancora di aver toccato terra. Mosaico Media ha fatto circolare in Italia la copia del film con gli insert. Non tocchiamo mai l'hardcore conclamato, però ci andiamo parecchio vicino, perché ci sono nudi integrali e amplessi simulati. Ad un'occhiata distratta potrebbe sembrare roba seria, ma poi, a guardar bene, si vede che ad esempio l'alzabandiera non arriva mai, lo stendardo rimane sempre "ammainato", nonostante tante donnine si prodighino in coreografie allegoriche ardite.
Si parte come fosse una roba a metà tra Russ Meyer e The Dukes Of Hazzard, con un filo di Charlie's Angels de' noantri anche. Tre ragazzotte dell'Iowa (Rhonda Lee Hopkins, Pat Anderson, Candice Rialson) vanno in California a cercar fortuna. Saranno le insegnati di una scuola estiva, la Regency High School; rispettivamente educazione fisica, artistica e chimica. Ad ognuna delle tre protagoniste è riservata una mini trama personale; chi vuol conoscere attori hollywoodiani e personaggi famosi per "svoltare", chi intende fondare una squadra di rugby femminile, affermando così le pari opportunità anche sportive tra uomo e donna, chi invece segue il percorso travagliato di uno studente sbandato, ovviamente senza lesinare reciproco affetto ed attrazione. Il tutto è trattato all'acqua di rose, con ironia ridanciana ed umorismo volgarotto, e con continui riferimenti sessuali. Di tanto in tanto arrivano i su menzionati insert, ovvero qualche topless, dei nudi anche full frontal e un po' di massaggi e palpeggiamenti ai limiti del porno conclamato. Tuttavia il film si muove sulla falsariga di un "female power" da non trascurare e, nonostante si possa godere frequentemente di seni e natiche di tutto rispetto, le ragazze del film portano avanti istanze moderatamente femministe.
I vari personaggi svariano dai tipici studenti alla Porky's ai redneck tonti e ritardati. Nel mezzo le tre spumeggianti ragazze (due bionde ed una mora, proprio come le Charlie's Angels), volitive, determinate, tenaci, e naturalmente piacenti, tutt'altro insomma che tre ochette stupide messe lì solo per far vedere lo stacco di coscia e la chioma vaporosa. Le ragazze pon pon del titolo non sono le cheerleaders di una qualche squadra maschile, come verrebbe da pensare, bensì sono proprio le rugbiste della scuola, che chiamano così la propria squadra. Finalone super caotico con mega rissa in campo durante la partita di rugby, nel mezzo della quale si smascherano definitivamente anche i loschi maneggi del cattivo della situazione, un finanziatore della scuola che, all'insaputa della comunità, fa il malavitoso, e viene scoperto proprio dalle ragazze e dai loro studenti. Il tono exploitation viene a galla sia per l'estrema povertà dei mezzi e per il disimpegno totale della pellicola, sia per l'ammiccamento a vari generi contemporaneamente, commedia, erotismo, action (a basso consumo, s'intende, vedasi l'inseguimento in macchina sul finale), momenti più crudi e drammatici (pochissimi per la verità). Inoltre tutta l'operazione è condita da un ineludibile sapore anni '70 (e non potrebbe essere altrimenti). Pare quasi che colori e profumi di quegli anni esalino direttamente dalla celluloide che ha impresso il film sulla sua superficie (trama sgranata dell'immagine, anche piuttosto segnata dal tempo, e colori slavati).
Candice Rialson, la coach della squadra di rugby, è scomparsa nel 2006 all'età di 55 anni. Tra le starlette più in vista del cinema di genere americano di quegli anni, ebbe piccole parti anche in produzioni più mainstream come Assassinio Sull'Eiger di Eastwood, L'Ultima Follia Di Mel Brooks e La Fuga Di Logan di Michael Anderson.
