La Via Della Prostituzione è l'ultimo capitolo istituzionale della serie Emanuelle; il successivo Emanuelle E Le Porno Notti Nel Mondo 2 (1978, seguito de Le Notti Porno Nel Mondo), è in realtà un Mondo movie, mentre Blade Violent (1982, aka Emanuelle: Fuga Dall'Inferno), è un WIP nel quale al personaggio della Gemser viene comunque dato il nome di Emanuelle; entrambi sono diretti da Bruno Mattei. La Via Della Prostituzione mantiene il marchio di fabbrica della serie, raccontando le gesta di Emanuelle tra Nairobi e gli States. In Africa, assieme all'amica dai costumi spigliati Ely Galleani, la celebre fotoreporter partecipa ad un safari fotografico organizzato da un un riccone (Venantio Venantini) che sta cercando di fare affari con un principe del petrolio. Naturalmente il soggiorno nel paradiso kenyota offrirà il pretesto per incontri amorosi (etero e saffici) di ogni risma e sorta. La Gemser si concederà al principe, si allieterà con la Galleani sotto una doccia infuocata, e parteciperà anche ad una sessione di sesso a tre sempre con la Galleani e con Venantini, senza contare le copule della Galleani con il suo meccanico "di fiducia". Successivamente la scena si sposta in America, dove Emanuelle intuisce l'esistenza di un giro di prostituzione, una tratta delle bianche che fa capo ad un business man americano già visto a Nairobi. Grazie alle sue conoscenze, Emanuelle riesce a farsi inserire nel giro, trovandosi particolarmente a suo agio nel ruolo di meretrice. Grazie alla sua inchiesta giornalistica, a base di foto rubate col suo celebre accendino/mini macchina fotografica, e grazie anche ad un travestito dell'Organizzazione che, una volta conosciuta la potenza sessuale di Emanuelle si converte all'eterosessualità e alla legalità, la giornalista smaschera il traffico di donne, fuggendo dalla maison dove è tenuta prigioniera ed imbarcandosi verso la libertà su di un battello di rudi marinai. Naturalmente, non avendo un regolare biglietto, dovrà sdebitarsi in qualche modo con l'intero equipaggio....molto divertente l'ultima sequenza che vede la nave ondeggiare pericolosamente sui fianchi.
Episodio che ripete, a mio avviso un po' stancamente, i cliché della serie emanuelesca, senza però averne la consueta verve. Stavolta anche la colonna sonora di Nico Fidenco è complessivamente sottotono, pur non trascurando momenti apprezzabili. Il piatto forte del film sono chiaramente le scene erotiche, in buona parte discrete; ad esempio la Galleani che amoreggia col meccanico (e la Gemser, perennemente eccitata, che si masturba); le scene di sesso tra la Gemser e il principe, e tra la Galleani e uno scatenato Venantini (che tira colpi di bacino come dovesse penetrare un muro di cemento armato) montate da D'Amato in alternanza al rito tribale degli indigeni kenyoti; la Gemser e la Galleani che si amano delicatamente sotto la doccia; la sessione di sesso a tre, intervallata da fugaci momenti di buio (voluti, o preparati per insert più hard?), la sauna con massaggio ardito della Gemser. La censura italiana tagliò oltre 60 metri di pellicola (pari a circa 8 minuti di film), martoriando particolarmente questo capitolo della serie. D'Amato, come di consueto, girò scene porno da insertare nel film per la distribuzione estera, ma pare che ad oggi questi insert non siano mai emersi. Il titolo del film non cita apertamente il personaggio di Emanuelle, come invece era praticamente sempre accaduto sin qui, forse per la smania di recuperare quell'assonanza con La Via Della Droga di Castellari uscito nelle sale appena un anno prima, o forse perché il sempre attento D'Amato avvertiva che la serie stava effettivamente perdendo colpi.