La Signora Ha Fatto Il Pieno

La Signora Ha Fatto Il Pieno
La Signora Ha Fatto Il Pieno

Il titolo di questa co-produzione italo-spagnola del '78 è forse la cosa più divertente del film, ancorché bello volgarotto e pesantemente allusivo. Non si riferisce nemmeno alla protagonista del film, Carmen Villani, quanto piuttosto a Esperanza Roy (nel film la moglie di Carlo Giuffrè) che non si risparmia fisicamente laddove ci sia da approfittare di situazione adulterine. La storia vede un industriale farmaceutico (Simón Andreu) in attesa di autorizzazione per immettere sul mercato il suo "Fegatin", medicinale assolutamente inutile, per sua stessa ammissione; la firma finale deve essere apposta da un onorevole (Giuffré) ma è inutile pensare a qualche mazzetta poiché l'onorevole nelle mazzette ci sguazza, e una più o una meno non sarebbe una gran tentazione. Meglio puntare sul testosterone. Andreu assume quindi una prostituta (Villani), spacciandola per sua moglie, da dare in pasto a Giuffré. Il tutto avviene nella villa di Aldo Maccione, ginecologo, amico comune dei due. I tre uomini e le tre mogli metteranno in piedi una girandola boccaccesca di continui scambi di letto mentre, a latere, abbiamo il marinaio/bagnino tuttofare di Maccione che si spupazza a sua volta le moglie vogliose, e la vera consorte di Andreu (Fedra Lorente), gelosissima della Villani.

Siamo nei termini della tipica pochade con erotismo a buon mercato, porte di camere e ante di armadi che si chiudono e si aprono di continuo, amanti nascosti sotto al letto o dietro i paraventi, botte in testa e adulteri fedifraghi sorpresi nudi tra le coperte. Di per sé la vicenda scorre un po' anonima e banalotta sotto gli occhi dello spettatore, senza che le battute comiche dei vari Maccione e Giuffré lascino troppo il segno. Ci si sveglia dal torpore solo in presenza delle nudità femminili; bella figliola la Villani, che si mostra con estrema naturalezza e disinvoltura, vagamente somigliante a Susan Scott la Roy, più che disponibili anche Josele Román (moglie di Maccione nel film, insoddisfatta dalla poca lena sessuale del marito) e Fedra Lorente, bella morona (moglie di Andreu nel film) che sul finale si concede un amplesso con Maccione. La pellicola si chiude con un vorticoso tutti contro tutti, o piuttosto tutti con tutti, uno scambio di mogli e mariti totale, all'insegna della libertà sessuale senza confini. La moraletta finale infatti è che la Villani di tutte è la meno bagascia, mentre le mogli borghesi dell'industriale, dell'onorevole e del ginecologo, sanno spingersi ben oltre rispetto a chi lo fa per mestiere.

I personaggi sono caratterizzati con qualche lieve sfumatura appena abbozzata, tanto per renderli meno bidimensionali; Maccione ha un blocco psicologico derivante dal suo lavoro, tutta quella profferta di donne nude e genitali lo ha irrigidito, e il medico gli ha consigliato di allentare la morsa e dare maggior sfogo ai propri istinti (che però non coinvolgono mai la moglie); Giuffré, oltre ad essere un politico corrottissimo, nonché cornutissimo, è attratto dalle donne e avido di barzellette alle quali ride irrefrenabilmente; Andreu è un industriale truffatore, disposto ad usare qualsiasi mezzo, sensibile al fascino della Villani nonostante una discreta moglie al fianco; le tre signore sostanzialmente sono accomunabili dalla grande facilità con la quale prendono in considerazione di giacere con uomini diversi. La Villani, donna acuta e di esperienza, risulta la meno cinica e spietata di tutti, anche se il fatto che come prostituta, dopo appena 2 giorni di astinenza, senta il bisogno di un uomo per non dimenticarsi "come si fa", tradisce un'idea tutta maschile del mondo delle escort. Del resto di una sexy commedia si tratta, non c'è da aspettarsi una fine disamina sociologica.

Abbastanza brutale il modo nel quale Andreu strappa l'assenso per il suo "Fegatin" a Giuffré; i due sono seduti ad un tavolo, mentre sotto il tavolo, accovacciata ai piedi dell'onorevole, la Villani si serve un "fiero pasto". Immantinente le pratiche autorizzative vengono firmate (salvo che Giuffré muore il giorno stesso, avendo però apposto la data del giorno dopo sui documenti, in quanto domenica). Almeno altri due i momenti celebri del film, l'incontro di Andreu con la Villani in mezzo alla strada, dove le forme della bionda attrice col caschetto (momento immortalato sulla copertina del dvd Cinekult) vengono celebrate non senza una certa epicità, e il doppio piedino incrociato al ristorante, che vede coinvolte la Villani e la Roy rispettivamente con Giuffré e Andreu. Musiche di Stelvio Cipriani in parte riciclate da altre pellicole (ad esempio quella di testa proviene da Gli Orrori del Castello di Norimberga).

Trailer ufficiale

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