La Prima Notte Del Dottor Danieli, Industriale Col Complesso Del...Giocattolo, tratto da una commedia dello stesso regista Grinaldi e di Bruno Corbucci ("Aragoste di Sicilia") è un film con il Landone nazionale. Insieme a Homo Eroticus (1971) fu il film che lanciò Buzzanca nel firmamento (?) della comicità sexy all'italiana (dice Wikipedia che nelle classifiche degli incassi dell'epoca figurava dietro a M*A*S*H, davanti a Il Giardino Dei Finzi Contini e Tora! Tora! Tora!). In questo film, il siculo è sposino novello, dopo 2 anni di fidanzamento con una meraviglioa creatura, Elena (Katia Christine), contro-contestatrice della contestazione, visto che difende a spada tratta il valore della illibatezza prematrimoniale. Buzzanca, trombador impenitente, nei due anni di fidanzamento "come fratello e sorella" si dà un gran da fare con le dipendenti della sua azienza (produttrice della Patatina Flok), ma pure con straniere e amiche della futura moglie. Fatto sta che alla prima sospirata notte di nozze, la scoperta della verginità lo sciocca. Lando sapeva sì di dover rispettare la moglie, ma non che essa fosse anche casta e pura. Eccolo lì, come un bambino che davanti al giocattolo da tanto tempo agognato, non ci gioca per paura di romperlo. Gran consulti medici e intervento pure della invadente suocera (la Françoise Prévost di Brucia Ragazzo Brucia) per cercare di far consumare il matrimonio. Il tutto condito dalla Terra Sicula, dove simili defaillance non sono mai apprezzatissime. Divertente infatti il contorno di commenti di portieri, camerieri, barman, cuochi e inservienti vari dell'albergo dove i due sposi sono in luna di miele (vicino Acireale), naturalmente informatissimi dei fallimenti di Buzzanca in tempo reale. C'è chi addirittura propone di togliergli la cittadinanza sicula per la malaparata, ma del resto l'industriale Danieli è un "siculo oriundo", poiché abita in Continente. In albergo Buzzanca e la Christine, oltre alla suocera stracciapalle, devono anche subire il contintinuo confronto con un'altra coppia, quella formata da Ira Fürstenberg (bellissima!) e Alfredo Rizzo, ovvero una giovane donna e un attempato riccone, il quale, al contrario di Buzzanca, ha già totalizzato oltre 200 accoppiamenti nonostante la non più giovanissima età.
Come spesso accade nei film con Buzzanca, il titolo adottato per richiamare il pubblico al cinema è assai più rozzo, scemo e allusivo rispetto alla grana della comicità espressa dalla storia (finendo per confinare la pellicola in ambiti ben più "trash" di quelli che si meriterebbe). Qui ad esempio c'è una bella gita durante la quale Buzzanca illustra alla moglie lo splendore della terra siciliana, i suoi paesaggi mozzafiato, le spiagge, i siti archeologici, gli scorci a strapiombo sul mare, eccetera, il tutto condito dalle musiche di Riz Ortolani, per un risultato finale invero assai romantico ed elegante. Spassoso pure il siparietto a casa del parente di Buzzanca, al quale il disperato sposo si rivolge, in via confidenziale, per avere numi su come riuscire a deflorare "il giocattolo". Naturalmente il parente ha millemila picciriddi, poiché ad ogni zifonata con la moglie lui procrea, vantando più che stentoree prove in camera da letto, sin dalla focosissima luna di miele (aneddoti falsi, visto che la moglie lo sconfessa). Bella commedia da riscorprire, trattata con il giusto equilibrio di dolce e piccante (si segnalano anche un paio di topless della Christine e della Fürstenberg assolutamente notevoli). Ah, nel caso ve lo steste chiedendo, ovviamente alla fine l'industriale Danieli porterà a casa la sua vittoria, con il più classico degli stratagemmi, provare ad inzuppare il biscotto in un latte diverso (una prostituta) per poi passare a quello di casa propria. L'onore siculo sarà salvo.