
Paul Schrader per il suo sesto lungometraggio se la va a cercare difficile e, dato il regista, manco era una novità. Come interpreti principali sceglie Michael J. Fox (che veniva da Voglia Di Vincere e Ritorno Al Futuro, non esattamente due pellicole drammatiche) e Joan Jett, una rock n roll rebel che fino al 1987 aveva interpretato solo se stessa davanti ad una macchina da presa (e che in realtà continua a farlo anche qui pur chiamandosi Patti Rasnick). Li piazza a Cleveland, tra i sobborghi operai di un America routinaria, disincantata e crepuscolare. Sono fratello e sorella, condividono la militanza nel gruppo The Barbusters, un appartamento, e l'accudimento di Benji, figlio di Patti avuto da non si sa chi, un segreto che la ragazza non ha mai voluto rivelare. I genitori dei due vivono nella zona borghese, con una casetta elegante e signorile, devoti cristiani sempre in stretto contatto col Reverendo Ansley, attenti ai corretti comportamenti sociali.
Joe e Patti Rasnick sono uno l'opposto dell'altra; metodico, razionale e di buon cuore lui, scapestrata, senza leggi e anticonformista lei. Joe arriva sempre a mettere una pezza sulle stupidaggini combinate da Patti, si occupa del piccolo Benji come fosse figlio suo (tant'è che il bambino lo chiama papà) e cerca di mantenere unita la famiglia come può, anche se l'impresa è difficile poiché Patti cova rancori molto profondi nei confronti della madre e della comunità di appartenenza. La sua vita è consacrata alla musica, al rock n roll, è disposta a tutto pur di vivere di concerti ogni sera, persino a mettere in discussione i rapporti con gli altri ragazzi della band , con suo fratello e con suo figlio. Schrader presenta una situazione comune a molte famiglia americane di fine anni '80, la condizione di indigenza, il sogno del successo, l'influenza clericale, la malattia che inesorabile arriva a disgregare precari equilibri che già si reggono sulle macerie. E' un tumore alle ovaie che colpisce Gena Rowlands, la madre di Patti e Joe, a riavvicinare la ragazza alla propria madre ed a farle confessare dinanzi al letto d'ospedale chi la mise incinta molti anni prima. - SPOILER: fu il reverendo, faro che illumina i Rasnick da sempre e che Patti ha rifiutato, impacchettandolo con la religione tout court e mandandolo al diavolo, in nome di una vita libera da condizionamenti e obblighi imposti dall'esterno.
Il nucleo del film è il precario e delicatissimo rapporto tra i due fratelli, con Joe a fungere quasi da padre per la sorella maggiore, che ha sempre visto come un'eroina per via della sua forza d'animo e della sua carica battagliera, e che vuole difendere ad ogni costo, anche davanti ai torti marci. I caratteri dei due si scontrano continuamente ma non smettono mai di cercarsi ed hanno un bisogno di scambio reciproco destinato a non venire mai meno, cementato per altro dall'amore verso il piccolo Benji. Schrader dipinge un quadretto doloroso e amaro di figurine piccole, modeste ma intense, schiacciate dalla difficoltà della vita ma inesauribili spiritualmente. E condisce questa rappresentazione col rock n roll di Joan Jett, la quale si esibisce on stage, canta canzoni proprie e brani altrui (tra cui la bella theme song composta appositamente da Bruce Springsteen). Inutile dire che la rocker dona una marcia in più alla credibilità del proprio personaggio e quindi al film; né sfigura Michael J. Fox, le cui tendenze rock n roll erano già emerse in Ritorno Al Futuro (la celebre scena dell'assolo di chitarra) e che per l'occasione scrive ed intepreta anche un pezzo (quello che nel film insegna a Benji). Durante la visione è possibile sentire canzoni di Bon Jovi, Aerosmith, Motley Crue, tuttavia c'è un dialogo tra Patti e Joe che ridicolizza un po' il metal, visto che Patti propone al fratello di entrare a far parte di una band capellona (i The Hunzz), ma lui li sminuisce proprio a causa della loro appartenenza al genere metal, trattato un po' come roba per gente poco sveglia a caciarona.
La luce del giorno, quella che i Rasnick sembrano lottare per tutto il film per riuscire a vedere, viene pagata a caro prezzo, con il sacrificio della madre e il conseguente riappacificamento all'interno del nucleo familiare. Le colpe vengono confessate e condonate, e la catarsi pare preludere ad un nuovo cammino più costruttivo che in passato. Michael J. Fox riuscì brillanantemente a scrollarsi di dosso l'immagine del teenager da film giovanilistico, anche se a seguire alternò comunque pellicole drammatiche e a ritorni di commedia, nella consapevolezza però di avere una statura drammatica di tutto rispetto. Tra i cameo della serie "non te l'aspetti" figura Trent Reznor, futuro Mr. Nine Inch Nails, qui leader dei folcloristici The Problems. La pellicola si sarebbe dovuta chiamare Born In The USA (sentito l'eco del Boss?), ma Springsteen scrisse il pezzo Light Of The Day il cui titolo originariamente era stato pensato per una canzone dedicata ad un veterano del Vietnam. Col passare del tempo Schrader si è detto insoddisfatto del film, ed in particolar modo del casting di Joan Jett, la quale rese - a suo dire - un po' troppo prosaica la sua poetica filmica.