Gloria Guida è una brava attrice, ma la maggior parte dei film che ha interpretato non hanno puntato esattamente sul suo talento; è cosa nota che la Guida fosse talmente bella che risultava impossibile concentrarsi sulle sue qualità artistiche, che pur aveva. Alla serie della Liceale (tra le pellicole che più hanno contribuito ad eternarne il mito) ci arriva dopo numerosi film nei quali si era già abbondantemente spogliata, quasi sempre incarnando lo stereotipo della lolitina tutto pepe (La Minorenne, La Ragazzina, Quell'Età Maliziosa, La Novizia, per dirne alcuni). Piuttosto naturale quindi l'approdo al ruolo della studentessa di liceo (per quanto, in questo genere di film, gli studenti, e ancora più spesso le studentesse sembrano donne fatte e decisamente fuori età per i banchi di scuola). Il capostipite, La Liceale è un film che ricordo con affetto, divertente, con una bella colonna sonora, e ben bilanciato tra commedia, erotismo e sentimentalismo. Trascorrono appena 3 anni (nei quali la Guida fa quintalate di film, compresi polizieschi come Indagine Su Un Delitto Perfetto, avventurosi come Il Triangolo Delle Bermude, il provocatorio Avere Vent'Anni di Di Leo, oltre naturalmente alle tante commedie) e La Liceale sbraca; tra il '78 e il '79 escono tre nuovi capitoli (senza contare gli apocrifi senza la Guida).
La Liceale Nella Classe Dei Ripetenti è il primo di questi, diretto stavolta da Mariano Laurenti. Il cast in buona parte è lo stesso, rimangono Gianfranco D'Angelo destrorso, il "professor" Alvaro Vitali, l'eterno pretendente della Guida, Rodolfo Bigotti, mentre non ci sono più Carotenuto e Cannavale. In compenso arriva Lino Banfi (che dà un apporto sostanziale al film), e tra le comparsate femminili sono da segnalare Ria De Simone e la stupenda Luigina e/o Debora e/o Claudia Rocchi; la prima si mostra in lingerie a Banfi (pura margarina italiana anni '70), mentre la seconda, durante un telefono (hot) senza fili giocato con i compagni di classe, si fa vedere da tergo senza mutandine. E non dimentichiamoci di Mangalika Di Tyadura, amante di colore di D'Angelo nel film (ovviamente, il nostalgico del duce se la fa con una faccetta nera) che in guepierre bianca fa l'amore con tre studenti del professore, scambiandoli per il suo amante (che invece poi rimane a secco).
Dire quello che volete, situazioni scurrili, volgarità gratuite, battute scorreggione, sfruttamento della donna oggetto, ma il film fa ridere e non poco, al netto delle grazie delle attrici coinvolte. Quasi ogni intervento di Banfi è irresistibile (quando parafrasa "Arancia Meccanica" con "Banana Metallurgica" è da crampi allo stomaco), Vitali è divertente con le sue gag sulla 500 sempre manomessa per dispetto dagli studenti, oltre alla iper velocità in campo atletico; D'Angelo ogni tanto gira a vuoto, ma pure lui ha diversi momenti comici validi. Indubbiamente Laurenti, habitué del trash, non si risparmia licenze, come quando la Rocchi lecca libidinosamente la punta del piffero facendo schiattare di testosterone il povero Vitali, o come quando Montrone e la Guida sono al mare e osservano inteneriti una coppia accoccolata sulla spiaggia; da dietro sembrano i fidanzatini di Peynet, poi la macchina da presa li riprende da vicino frontalmente, e allora scopriamo che la ragazza sta "amorevolmente" masturbando il suo compagno, situazione assai meno "romantica" e ben più prosaica di quella prospettata.
Ermelinda De Felice è l'insegnante di matematica, praticamente un magnete attira scherzi e sciagure; la donna è terrorizzata dai rumori forti ed improvvisi, e ovviamente ogni 5 minuti ne subisce uno, a seguito del quale compie piroette impossibili (e molto comiche). E poi ci sono il preside della scuola (Carlo Sposito), sordo come una campana, che capisce sempre parole diverse, naturalmente in chiave scorreggiona, e Jimmy Il Fenomeno, bidello. La Guida è imperiosamente bella, anche troppo per il contesto, pare una modella in mezzo a delle rane, ma lo spettatore fa finta di non accorgersene, e si bea della incredibile avvenenza fisica dell'attrice emiliana (nata però a Merano). E noialtri a scuola una come la Guida non ce l'abbiamo mai avuta.