
What if ....cosa sarebbe accdauto se Hitler avesse vinto la guerra? Ma ancora più interessante, cosa sarebbe accaduto se il Nazionalsocialismo sconfitto avesse preso baracca e burattini e si fosse trasferito sul lato oscuro della Luna nel 1945? Se lo sono chiesti dei finlandesi, che ci hanno girato un film su, facendoselo co-produrre da Australia e Germania (location dove poi si sono svolti i set). Dopo il perculamento di Star Trek con Star Wreck: In The Pirkinning - lavoro distribuito gratuitamente sul web con ottimi riscontri di critica e pubblico - questo team di cineasti finnici ha fatto il salto di qualità, scrivendo un film da 7,5 milioni di dollari e producendolo in modo indipendente, nonostante la sceneggiatura faraonica. L'idea è carina, il risultato è meno bombastico di quello che sarebbe potuto essere, perlomeno a mio parere. Si parte quasi come fosse un film della Asylum, fatto un pochino meglio. Meno grossolano di quelle grezzure, ma con effetti speciali che nella maggior parte dei casi non sono all'altezza, ancorché il tono della pellicola sia dichiaratamente farsesco e comico.
I nostri però non vogliono darsi al demenziale tout court, siamo più dalle parti del falso credibile (alla Monty Python o Mel Brooks) che del totalmente assurdo dei fratelli Zucker. La storia narra dei nazisti, rifugiatisi sulla Luna, che per 40 anni pianificano la riconquista della Terra mediante una super arma distruttiva di massa, la Götterdämmerung, un'astronavona definitiva. La trovata divertente è che i nazi sono insepiegabilmente riusciti ad arrivare sulla Luna con la tecnologia del '45 tuttavia, una volta insediatisi, la loro scienza non è sostanzialmente progredita, rimanendo ancorata al periodo storico di provenienza. Questo ingenera un cortocircuito di vecchio e nuovo che dà luogo ad un progresso vintage dall'estetica molto retrò. Quando degli astronauti arrivano sulla luna ed uno di loro viene catturato dai nazi, lo studio del suo smartphone diventa un vero e proprio caso. I nazi rimangono i cattivoni retrogradi di una volta, con l'avversione verso i negri, le macchinone anni '40 e le divise di pelle. Il Fuhrer è morto, al suo posto ce n'è un altro, assai più inetto, e il comandante delle truppe gli fa le scarpe per divenire il futuro condottiero del Reich. Obbiettivo, invadere la Terra e dominare i pianeti. - SPOILER: il piano ha delle difficoltà quando la promessa sposa del militare scopre di essere stata sempre ingannata riguardo alle reali propensioni del Nazionalsocialismo. Non si tratterebbe infatti di pane, amore e felicità, bensì di guerre sanguinarie, sopraffazione e privazione della libertà. La biondissima maestrina quindi si schiera dalla parte dei terrestri e sabota il piano nazi. Nel frattempo i governi umani, guidati dagli Stati Uniti, combattono gli invasori lunari. Il Reich perderà ancora una volta.
Iron Sky ha buone trovate, ma non regge in tutti i suoi 90 e passa minuti. La caratterizzazione dei nazi è carina, le beghe politiche dei terrestri anche, con la Presidentessa degli Stati Uniti chiaramente ispirata a Sarah Palin, tanto nell'aspetto quanto nella bellicosità. I rimandi a Guerre Stellari sono continui, la Götterdämmerung è una Morte Nera, il nazista Klaus Adler è una sorta di Darth Vader, lo stesso sottotitolo del film era The Reich Strikes Back, giocando tanto sull'assonanza con The Empire Strikes Back quanto sul fatto che Reich in inglese è traducibile proprio come Empire. Gli aspetti salienti però finiscono qui, il film non risulta così scoppiettante come ci si sarebbe potuti aspettare, e la copertura digitale omnipresente degli effetti speciali ha momenti di banalità o addirittura inadeguatezza. Va detto che non si tratta di un blockbuster ma di una produzione indipendente, quindi vanno concesse le attenuanti, tuttavia, pur partendo da una buona idea di base, il film mostra poca personalità. Notevole comunque la protagonista Julia Dietze. Il doppiaggio italiano penalizza inevitabilmente un po' il film.