Indagine su un Delitto Perfetto

Indagine su un Delitto Perfetto
Indagine su un Delitto Perfetto

Lo so, appena avete letto "Indagine Su Un..." la vostra mente ha naturalmente completato la frase in modalità T9 con "Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto". E' naturale, non si può prescindere da quella indagine, superiore a tutte le altre. Ma stavolta invece si tratta di Indagine Su Un Delitto Perfetto (1978) di Giuseppe Rosati (che si firma A. Leviathan), che in realtà di Rosati non è, o almeno, non completamente, visto che il regista abbandona le riprese a metà e la pellicola viene completata con miracoli di montaggio e firmata catarticamente da un Leviatano. Nei titoli di testa il cast tecnico viene presentato con nomi "all'inglese" che rasentano la parodia, da Robert Frogs (?), a Franck (scritto così, ci-kappa) Robertson, e tra gli attori Antony (senza "h") Steel. Insomma, se famo du' spaghi e portace pure da beve. Il plot: il presidente di una importante compagnia d'affari inglese muore in un incidente aereo (doloso), rimangono in tre vice a doversi spartire l'ambita poltrona. I tre Sir si tirano colpi bassi a manetta e si sterminano vicendevolmente l'un l'altro, il tutto condito da amanti scambiate come figurine (Janet Agren e Gloria Guida) e con un soprintendente di Scotland Yard, cugino di uno dei tre Sir, che cerca di far luce sulla catena di misfatti. Il primo dei tre vice rimasto stecchito (in un incidente d'auto) ricompare però miracolosamente e racconta la sua versione dei fatti. Suo cugino, il poliziotto di Scotland Yard, non pare convincersi della storia, ma l'alibi regge ed i delitti sembrano rimanere senza colpevole acclarato.

Prendiamo il bilancino e facciamo la pesatura dei pro e dei contro. I contro: il film è molto lento, troppo; la sua lavorazione interrotta e ripresa si avverte in qualche modo, poiché alcuni raccordi sono un po' raffazzonati o incongruenti, ed in generale si percepisce un'estrema cura per certi dettagli ed una grossolana faciloneria per altri. La trama poi è intorcinata. Il povero Adolfo Celi doppiato non si può sentire, è un insulto (anche se si tratta di Glauco Onorato). La scena iniziale del disastro aereo è ri-di-co-la, roba che neanche nei film giapponesi coi pupazzoni di Godzilla di gomma piuma. I pro: l'ambientazione inglese è resa tutto sommato bene, il taglio del giallo a metà strada tra una rassicurante Agatha Christie ed un inquietante Dario Argento (vedi l'assassino perennemente in guanti neri con la musichetta horror che spunta immancabilmente in sottofondo) è ben fatta. Joseph Cotten, Janet Agren, Gloria Guida, Adolfo Celi, Alida Valli, sono fior di attori e il loro mestiere regge il film. La Guida in particolare ha molti nudi e scene in topless con le palette fisse sul 10/10 da parte della giuria. In conclusione, come detto un film con pregi e difetti, che val comunque la pena di vedere, in quanto espressione del giallo all'italiana (che fa il giallo all'inglese), ovvero portatore di quel piacevolissimo alone di cinema cult fatto con poco ma che rende tanto in termini di emozioni vintage e nostalgia canaglia.

Trailer ufficiale

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