Il Volpone lo avevo visto al cinema e svariati decenni dopo l'ho recuperato in dvd (anche per la mia maniacale intenzione di possedere tutta la filmografia di Eleonora Giorgi edita in dvd, non potendo possedere direttamente la Giorgi). Come recita Wikipedia: "liberamente ispirato ad una commedia del teatro elisabettiano di Ben Jonson"; il film adatta il contesto storico al presente a sposta l'ubicazione geografica sulla riviera ligure (buona parte del film è girato a Santa Maria Ligure). Si narrano le vicende del magnate Ugo Maria Volpone (Villaggio), mega armatore e petroliere circondato da amici dediti alla più servile e meschina piaggeria (Salerno, Haber, Montagnani), nella speranza di figurare un giorno nell'agnognato testamento. Volpone finge continuamente malesseri, divertendosi alle spalle dei frequentatori della sua casa, assistendo allo spettacolo ridicolo dell'ingordigia umana. In questo è coadiuvato dal nuovo cameriere della villa, Bartolomeo Mosca (un superlativo Montesano) che si rende complice delle trame di Volpone, gratificando continuamente il suo padrone, che lo prende sempre più in simpatia. La corda viene tirata a tal punto da simulare un ricovero in Svizzera di Volpone; in realtà il commendatore è ben nascosto nel bunker antiatomico della sua proprietà e, attraverso un sistema video a circuito chiuso, assiste a tutte le scenette mortificanti che i suoi aspiranti eredi recitano assieme al maggiordomo, nella speranza di ingraziarsi i favori di Mosca e quindi di Volpone. Passo dopo passo Volpone riesce a strappare tutto ciò che desidera ai suoi "amici", favori economici, risoluzione di grane penali e burocratiche, auto d'epoca, persino notti d'amore con la moglie di uno di loro. Ma, al momento del sorprendente ritorno di Volpone sulla scena, il maggiordomo Mosca ha in serbo un nuovo mirabolante colpo di scena....
Ponzi, regista della commedia all'italiana degli anni '80 (ma il suo primo film è del '68), dirige come spesso gli accade con un certo gusto ed eleganza, spingendo molto sull'ironia amara e cinica che il soggetto gli offre. Del resto, oltre alla sceneggiatura, anche il cast è sbalorditivo, mettendo assieme mostri sacri quali Enrico Maria Salerno, Villaggio, Montagnani, Montesano, ma anche Athina Cenci e la Giorgi. Spezzo una lancia in favore di Montesano, che dopo questo film non ne azzeccherà più uno, iniziando una parabola discendente che lo allontanerà poi dal cinema "relegandolo" solo al teatro (complice anche la sua militanza politica, per altro confusa, che lo renderà scomodo ed antipatico). Peccato davvero, a me è sempre piaciuto tantissimo, ed anche in questo film la sua prova attoriale è inappuntabile. Forse qualcuno avrà notato che non ho citato Haber, volutamente, visto che a me (al cinema) è sempre piaciuto il giusto. Il suo ruolo è quasi sempre lo stesso, l'insicuro goffo e ansioso combinaguai; pure qui non si smentisce, anche se il suo personaggio è del tutto funzionale alla storia, ed il suo amore morboso per la Maserati di Fangio fa abbastanza ridere. Come detto comunque, eccellente recitazione di tutti, stupendi Montagnani e Salerno, come si potrebbe dire altrimenti?. Ho trovato terribilmente erotica la scena della Giorgi in camera da letto di Volpone, quando cioè, secondo lo scellerato patto stipulato tra Salerno (marito della Giorgi) e Montesano, la donna si sarebbe dovuta concedere al morente Volpone per soddisfare un ultimo capriccio e avvicinare così la designazione testamentaria a favore di Salerno. La riluttante Giorgi va in villa, vestita con un elegantissimo e scollato abito rosso fuoco, e una volta in camera di Villaggio/Volpone....
Nonostante il contesto assolutamente lontano da qualsiasi velleità sexy-erotica della pellicola, quei fotogrammi hanno una carica sessuale potentissima, merito della accorta messa in scena, della penombra, delle cosce della Giorgi, non so....fatto sta che metto a verbale che il battito cardiaco ha registrato un non trascurabile aumento. Unico appunto che faccio al film è il commento musicale, irritante e veramente "cheap", come se con una tastierina minimal si fosse voluto ricerare atmosfere degne di un Le Relazioni Pericolose, dopo un po' stucca.