Il Giustiziere Della Notte 3

Il Giustiziere Della Notte 3
Il Giustiziere Della Notte 3

A quattro anni dal primo sequel di Death Wish, la coppia Michael Winner e Charles Bronson torna sul luogo della strage, per girare il terzo capitolo, lautamente finanziato dalla Cannon Films di Golan e Globus, produttori specializzati nel genere. Pure Bronson oramai è specializzato nel genere, visto che i due film che gira tra il secondo Giustiziere ed il terzo sono Dieci Minuti A Mezzanotte e Professione Giustiziere, entrambi di Jack Lee Thompson.(che poi girerà il quarto Giustiziere Della NotteDeath Wish 3 è un macello, prende vigorosamente le distanze dagli episodi precedenti e si lancia nella violenza iperbolica; non ci sono più i toni cupi, tantomeno quella vena riflessiva che tanto aveva scolpito il personaggio di Paul Kersey nel primo film; ora siamo al rambismo puro (nell'85 sarà proprio il turno di Rambo II), la cui cornice è la città, l'architettura urbana della New York più proletaria, Brooklyn (anche il film è stato parzialmente girato a Londra per ammortizzare i costi). La sceneggiatura, ad opera di Don Jakoby, autore di script più orientati sulla fantascienza come Space Vampires e Invaders From Mars, è ridotta ai minimi termini. Kersey arriva in città, ma l'amico dal quale sta andando viene rapinato e trucidato in casa propria dalla gang del quartiere. Kersey arriva troppo tardi e viene trovato accanto al cadavere dalla Polizia. Incriminato dell'omicidio finisce in cella proprio col capo della gang. Entrambi vengono liberati, Kersey col tacito accordo col capo del Distretto di obbedire ai suoi ordini, ovvero diventare il braccio armato per ripulire il quartiere. Tornato a casa (dell'amico), Kersey non fa altro che imbracciare ogni arma possibile e sterminare qualsiasi residente della zona sotto i 30 anni, osannato a scena aperta dai vecchini esasperati dalla violenza della gang. Alla fine si scatena una vera e propria guerra urbana, gang contro popolazione, che si chiuderà solo quando Kersey farà saltare in aria il perfido antagonista Fraker (Gavan O'Herlihy) con un lanciamissili anticarro. Anche New York è stata devastata, Kersey prende le valigie e riparte verso nuove città da radere al suolo.

Death Wish 3 è un b-movie tutto armi, sangue e violenza spicciola, una sorta di telefilm anni '80 gonfiato di anabolizzanti per essere proiettato in sala anziché dentro uno schermo catodico. Bronson riduce ogni possibile espressione facciale, attestandosi unicamente su quella da giustiziere incazzato. I personaggi che gli ruotano intorno hanno un unico tag di classificazione ("buono", "cattivo", "sadico", "indifeso", fidanzata", etc.). I dialoghi sono terribili ed in qualche caso anche contraddittori, come quando Ed Lauter dapprima dice di odiare i giustizieri, poi scarcera Kersey appositamente per usarlo come tale e sottolineando quando lo ammiri per l'opera di pulizia che lui persegue e che il poliziotto, in quanto tale, non può permettersi. Filosoficamente parlando, i contenuti del film sono reazionari, per non dire fascistoidi, ma siamo al paradosso fumettistico. Quando tutto il quartiere tira fuori le rivoltelle dai cassetti (in puro spirito americano), compresa la coppia di nonnetti ebrei, e si mette e sparare come una moltitudine di cecchini alla finestra, pare di vedere un film di Chuck Norris più che uno di Stallone. Norris che fu persino contattato per il ruolo di Bronson quando quest'ultimo tirava troppo sul prezzo (1,5 milioni di dollari dei 10 totali di budget se li è intascati lui). Ma Norris rinunciò perché ritenne la violenza troppo esasperata (Chuck Norris… ho detto tutto!). Pure Jakoby chiese di non essere accreditato (e infatti i credit riportano il nome di Michael Edmonds).

Pare che dal girato siano state tagliate alcune scene particolarmente efferate, come uno stupro gay. C'è invece uno stupro eterosessuale e l'attrice che lo subisce (Sandy Grizzle) era la compagna dell'epoca di Michael Winner, la quale poi lo accusò di essere stata usata come schiava sessuale e persino frustata dal regista (il che forse spiega anche il tono del film). Jimmy Page è accreditato come compositore delle musiche ma in realtà non scrive una nota in più, Winner ricicla le sue musiche del secondo Death Wish. Si narra che il titolo dovesse avere il numero romano "III" ma la Cannon optò per il 3 arabo perché una ricerca condotta dalla casa cinematografica attestò che circa la metà della popolazione americana non era in grado di comprendere i numeri romani (sempre per dire il target di riferimento di una pellicola del genere….). Tra le battute buttate a casaccio nel film ce n'è anche una messa in bocca ad uno dei teppisti il quale, lanciando una molotov, esprime tutto il suo odio per i borghesi del quartiere (anarco-comunismo-straccionismo un tanto al chilo). Nel cast c'è Martin Balsam, in una delle sue peggiori e più goffe interpretazioni. L'avvocato d'ufficio di Bronson è la bionda Deborah Raffin, il cui personaggio pare piuttosto instabile psicologicamente, presentandosi come una paladina dei diritti degli arrestati per poi trasformarsi in una fiancheggiatrice di Kersey (del quale si innamora in due scene), ed infine morire in puro stile agnello sacrificale, tanto per dare il là all'ecatombe finale. Il Giustiziere Della Notte 3 è un gran brutto film, grossolano, rozzo per ideologia e anche un po' cialtronesco nella sua realizzazione (a Bronson spareranno un miliardo di proiettili mancandolo sistematicamente, mentre lui da due isolati di stanza centra sempre il suo laido ed immondo bersaglio).

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