
L'Anabasi di Senofonte (e qualche scampolo di Odissea), nella quale un manipolo di greci lontani migliaia di chilometri dalla patria (tra i quali Senofonte stesso) si trovò a combattere e fuggire per salvare la pelle e rivedere le proprie famiglie, soggiace alla trama de I Guerrieri Della Notte di Walter Hill, sceneggiato sulla scorta del romanzo di Sol Yurick del '65. Pezzo di storia del cinema, capolavoro, cult, questo è molto altro è stato detto del film; sempre troppo poco per il valore immenso della pellicola. 1979, 36 anni sono passati eppure provate a riguardarla ora, non ha perso un briciolo di potenza, di epicità, di magnetismo. Eccellente nella sua semplicità ed asciuttezza, efficace come un tempo in 4/4 in una canzone degli AC/DC, un meccanismo ad orologeria che tra l'altro rispetta le regole della tragedia greca di unità di tempo, spazio e luogo: tutto in una notte, nelle strade di New York, dal Bronx a Coney Island. Un percorso ad ostacoli con la morte alle calcagna, declinata nelle variopinte divise ed uniformi delle cento gang della città.
Cyrus, leader dei Riffs, la più importante banda della Grande Mela, ha chiamato a raccolta tutte le altre concorrenti, in una notte di alleanza e grandi progetti. Le bande dovranno fare fronte comune contro la Polizia, contro il crimine legalizzato, e prendersi New York una volta per tutte. Proprio durante il confronto su patti e tregue da stringere, un colpo esploso da una pistola uccide Cyrus. Sono stati i Rogues ma vengono incolpati i Warriors (dai Rogues stessi), i quali fuggono per le strade, mentre la Polizia cerca di catturare quanti più ragazzi possibili, e tutte le band mettono una taglia sui Warriors. Cleon, il capo, cade subito, Swan prende il suo posto e guida il drappello di Guerrieri per i meandri di New York, tra una stazione della metropolitana e l'altra, sperando di raggiungere incolumi la casa base. Durante il tragitto i Warriors si dividono, alcuni cadono. - SPOILER: saranno in quattro a rivedere le spiagge di Coney Island (come i soldati greci dell'Anabasi scorgeranno le acque del mare dalla cima del monte Teche nella Turchia settentrionale), quando proprio all'ultimo finalmente emergerà la verità sui reali colpevoli dell'omicidio, e ci penseranno i Riffs stessi a fare giustizia.
I Guerrieri Della Notte, assieme a Colors (che però verrà parecchi anni dopo, e con ben altre atmosfere), è forse il film più importante realizzato sulle band giovanili americane. La sua forza sta però proprio nel non limitarsi a quello. Il racconto di Hill può essere letto indistintamente sotto molte altre angolazioni, quella del western, dell'action-thriller, dell'horror, persino del musical, soprattutto osservando costumi e coreografie. Le scene hanno posizioni precise, movimenti, allestimenti che fanno pensare a vere e proprie coreografie, e non mi riferisco solo a quelle di lotta ma anche alle altre. I Warriors non sono disposti mai a caso, li vediamo a V, o a sfilare, dal primo all'ultimo, in una sorta di griglia che sfuma da vicino a lontano. Quando vengono sorpresi dai Baseball Furies, i giocatori con la mazza si mettono per strada a distanze precise l'uno dall'altro, come a creare una barriera invalicabile. I Furies sono a mio parere la band più iconia e divertente di tutte, anche se poi alla fine ne prendono di santa ragione. Nacquero dalla fusione di due grandi passioni di Hill, il baseball e i Kiss. Le gang non sono tutte uguali, non sono una sfilata di ragazzi disadattati e sbandati che semplicemente giocano a fare i ribelli. Hill lavora moltissimo per differenziarle tra loro, le caratterizza, le dota di codici comportamentali e colori propri. Ed è uno spettacolo vedere il succedersi sul "terreno di gioco" dei vari Turnbull, Orphans, Punks, Riffs, Rogues e pure delle Lizzies, una compagnia di ragazze che trae sapientemente in inganno tre Guerrieri, i quali li scambiano per pollastrelle come tante da battezzare, e che invece quasi gli fanno la pelle.
Come nella tragedia greca, anche qui abbiamo un coro che raccorda le scene e narra gli eventi, è una dj radiofionica che ci aggiorna sugli eventi (e che pare non avere affatto in simpatia gli Warriors). E ci sono pure delle vignette che ci spostano da un posto all'altro con il classico "meanwhile....", il che aggiunge anche la componente fumettistica alla vicenda (e del resto alcuni costumi delle bande non possono non far pensare a qualche cosa di supereroistico). Il cast è fatto di illustri sconosciuti, uno più bravo dell'altro, con una fisicità e degli sguardi indimenticabili. L'unica vera presenza femminile di rilievo (in un film che giocoforza è tutto testosterone e linguaggio scurrile) è Deborah Van Valkenburgh, la quale esordisce proprio con questo titolo e che rimarrà legata a I Guerrieri Della Notte come al suo film più importante. Ritmo e tensione sono asfissianti, impeccabili, regali. Così come meraviglioso è il gioco di contrasti tra la notte e le luci al neon della metropolitana e della città dormiente, una contrapposizione capace di generare colori vivaci e pulsanti che rendono il film vivissimo. Le vere band di New York ebbero un ruolo nella lavorazione del film. Intanto arrivarono minacce sul set da parte di alcune di esse per via del gradimento o meno di quanto si stava facendo; di contro, alcuni espondenti furono assoldati proprio per proteggere la produzione e le attrezzature. Nel mega raduno organizzato da Cyrus ovviamente erano infiltrati anche effettivi appartenenti a gang cittadine.
Il film venne accusato di istigare alla violenza (e te pareva!) e in Italia scontò persino il divieto ai minori di 18 anni. La critica all'epoca non fu tenerissima e andò a scomodare la mancanza di realismo ed una scarsa profondità dei dialoghi (beh certo, avrebbero perlomeno dovuto declamare qualche passo i Senofonte ed Omero tra una calcagnata e l'altra nei bagni della metrolpolitana). Nel 2008 Tony Scott aveva messo in cantiere un remake. La notizia della sua morte ha cancellato tutto. Umanamente mi è dispiaciuto tantissimo perdere mr. Scott, tuttavia mi auguro che remake e sequel non trovino mai consistenza, perché neppure un miracolo potrebbe replicare un film giusto, fatto al momento giusto, nel modo giusto (sebbene videogames, fumetti e numerose altre pellicole visibilmente "ispirate a" siano spuntati come funghi dopo The Warriors). Bella ed efficace anche la colonna sonora.