Gremlins

Gremlins
Gremlins

Joe Dante alla regia, Chris Columbus alla sceneggiatura, Steven Spielberg alla produzione, che trittico, praticamente l'emblema della fantasia al potere, certamente si tratta di cinema fantastico (per genere e qualità), molto probabilmente rivolto ad un target di giovanissimi. Praticamente la fotografia di Gremlins, un successo di pubblico e critica datato 1984. Nel 1943 Rohald Dahl scrive un libro per bambini intitolato I Gremlins e Columbus ne trae senz'altro spunto. Per la verità già la Disney se ne era interessata ma senza risultati, a parte una sceneggiatura scritta da Dahl stesso, senza esito). L'atmosfera generale della prima stesura del film doveva contenere elementi più spiccatamente horror ma poi, come è noto, il lato oscuro è stato fortemente bilanciato da elementi fantastici e persino comici. Scelta vincente poiché su 11 milioni di dollari spesi il team Dante/Columbus/Spielberg ne porta a casa complessivamente 153 derivanti dalle sale, a cui vanno aggiunti i circa 80 dell'homevideo. Infinita l'ondata di merchandising legata al film, dai pupazzetti ai videogiochi, passando per ogni tipo di gadget, giocattolo e capo di abbigliamento.

Rivista oggi la pellicola risente notevolmente della commistione tra comico e fantastico (perché di horror c'è davvero pochissimo, per non dire niente) in realtà quasi tutta a favore dell'aspetto buffo e ridicolo delle creaturine e delle situazioni in cui si vanno a cacciare. Ho testato il risultato con i miei figli ed entrambi hanno più riso che provato disagio o inquietudine; al massimo curiosità verso qualche scena più tesa ed elaborata, ma mai nulla che fosse anche solo lontanamente equiparabile ad un fremito di paura. Gli effetti speciali magari non saranno proprio al passo coi tempi, ma Dante aveva fatto un buon lavoro ed anche a distanza di così tanto tempo la baracca regge (e diverte). Alcuni passaggi sono poco più che sciocchini (tutta la parte della gozzoviglia al pub e al cinema) ma avendo un po' di tolleranza verso le necessità di un pubblico di bambini (più o meno cresciuti) si comprende perfettamente come il film stia facendo il suo.

Delizioso l'inizio, con tanto di voce off, nei sobborghi notturni della città, quando papà Peltzer (Hoyt Axton) finisce nel negozio di chincaglierie orientali di Mr. Wing. Bella la fotografia calda e quasi sempre in penombra (per via della faccenda che i gremlins hanno qualche problema con la luce diretta). Semplici ma molto empatici un po' tutti i personaggi, non ultima la perfida Signora Deagle (Polly Holiday, la mitica cameriera Flo del telefilm Alice, per chi se la ricorda). Il cuore batte anche per la bellissima Phoebe Cates, di cui noi bimbetti tutti ci eravamo innamorati con Paradise (il rifacimento posticcio di Laguna Blu). Inutile chiedersi come facciano addirittura a saper leggere e parlare i gremlins (perlomeno quelli cattivi), o dove vada a finire quella sottotrama derivante dal riferimento che fa uno dei personaggi ai mostriciattoli diffusi dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per manomettere le macchine straniere (credenza diffusa ma non così tanto da essere necessariamente conosciuta dagli spettatori); tutto viene un po' annacquato in nome di un divertimento semplice, senza troppe riflessioni e sovrastrutture, fatta salva quella finale che Mr. Wing consegna a Mr. Pelzter sulla violenza perpetrata dall'uomo a Madre Natura, un blando avvertimento positivo e di convivenza sociale.

C'è stato chi è riuscito ad indignarsi per una presunta equiparazione tra gremlins e afroamericani volta a mettere in cattiva luce quel tipo di stereotipo. I gremlins ingurgitano pollo fritto con le mani, ascoltano black music, fanno breakdance, indossano occhiali da sole anche di notte, eccetera. Francamente sconcertante come polemica. La breakdance era "alla moda", il pollo fritto era un tipo di fast food piuttosto comune tra i giovani americani anni '80, idem un certo tipo di abbigliamento o la musica black (lo è tutt'ora). Oltre ad aver visto i gremlins fare persino danza classica, mangiare letteralmente di tutto, giocare ai videogiochi, eccetera - dunque non attività prettamente riferibili a razze e/o specifiche provenienze geografiche - si rimane abbastanza basiti da questa intenzione di voler trovare del marcio a tutti i costi in quella che poi, fondamentalmente, è una favola natalizia per ragazzini. C'è anche una citazione di E.T., quando uno dei gremlins si annida tra dei giocattoli su uno scaffale. Nel 1990 arriverà il sequel, sempre ordito dagli stessi tre moschettieri, ma il successo sarà decisamente minore. I Critters, cuginetti "extraroditori" dei Gremlins sbarcano al cinema dell'86, anche se il film era stato pensato prima dei Gremlins; pure in quel caso dei sequel (ben 4 film in totale).

Trailer ufficiale

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