Gli Uccelli

Gli Uccelli
Gli Uccelli

Forse non tutti sanno che (io ad esempio non l'ho saputo finché non ho visto i titoli di testa) Hitchcock trasse lo spunto di questo film dall'omonimo racconto di Daphne DuMaurier (1953), ma anche da un episodio di cronaca avvenuto il 18 agosto del '61 presso Santa Cruz, riportato dai giornali. Come spesso accaduto al regista britannico, la critica non accolse benissimo la pellicola mentre al botteghino si rivelò uno dei più grandi incassi di Hitch. Ci fu anche una nomination agli Oscar per i migliori effetti speciali (andato poi a Cleopatra). Fellini amava molto questo film, ritenendolo uno dei suoi preferiti del maestro del suspense. Più in generale, anche altri registi, come ad esempio Truffaut, ne sottolinearono la particolare architettura, ritenendolo non una narrazione lineare e razionale, ma piuttosto una costruzione intellettuale, una fantasia, una sorta di riflessione metafisica, Fellini parlò di "poema lirico tragico". Anche a livello intellettuale e psicanalitico si sprecano le tematiche offerte dal film, che vanno dal senso di abbandono (Jessica Tandy/Lydia Brenner, vedova, ha paura di essere abbandonata dal figlio, Suzanne Pleshette/Annie Hayworth è di fatto stata abbandonata da Rod Taylor/Mitch Brenner, Tippi Hedren/Melania Daniels è stata abbandonata dalla madre a 11 anni) a quello molto più sottile dell'incomunicabilità. Ad inizio film Melania e Mitch sembrano su due piani talmente distanti da non poter comprendersi; l'incomunicabilità poi si trasmette al rapporto tra Lydia e qualsiasi possibile spasimante del figlio; quindi prosegue tra gli abitanti di Bodega Bay che a vario titolo lanciano accuse (Melania viene addirittura ritenuta una strega del malaugurio) o non riescono a mettersi in guardia reciprocamente sull'invasione degli uccelli (si pensi al tizio che si accende il sigaro con la benzina sotto i piedi). Continuamente vengono spaccate, torre e mandate in frantumi cose, sin dal vero incipit del film, quando gli uccelli distruggono i titoli di testa; l'elenco poi si fa impressionante se contate cosa viene raccontato e cosa vedete materialmente rompersi durante il film. Infine c'è il senso ella visione", dovuta alla eccezionalità degli eventi; in ogni personaggio divora il dubbio, la perplessità, la messa in discussione per ciò che si è visto con i propri occhi e che non può essere creduto.

La "cattiveria" più grande di Hitchcock, noto sadico in tal senso, è il non fornire alcuna spiegazione allo spettatore. Perché gli uccelli attaccano improvvisamente quella comunità costiera? Il fenomeno ad un certo punto ha inizio, e per la verità non sembra avere fine, semplicemente chi riesce a lasciare Bodega Bay vivo ha scampato (forse e temporaneamente) il pericolo. La critica cinematografica si è sbizzarrita con le interpretazioni, andando sull'ecologico, sul politico, sullo psicanalitico, sul religioso, ma di fatto ognuno è libero di vederla secondo la propria sensibilità. Oltre ad essere fortemente impressionante da un punto di vista visivo, Gli Uccelli è un film che terrorizza in primis a livello di inconscio, di emozioni profonde e remote, e questo è merito di come Hitchcock costruisce il procedere della vicenda. Inizialmente siamo sui toni di una commedia romantica, poi l'atmosfera si fa più drammatica (via via che conosciamo meglio il passato di Melania, di Annie, di Lydia, etc.), quindi della tensione si insinua poco a poco, finché il (quasi) fantastico ed il (quasi) soprannaturale esplodono dentro quella cornice di per sé già poco rassicurante. Hitchcock usa in modo geniale alcuni registri narrativi che danno la cifra di che creativo genialoide fosse. Mi riferisco in particolar modo alle lunghe sequenze in totale silenzio, costellate solo dai rumori di scena, o ai momenti di pericolo nei quali non avviene alcun dialogo tra i personaggi (impossibilitato dalla concitazione dell'azione e dalla minaccia dei volatili). Conturbanti in tal senso l'assalto in città, alla scuola dei bambini e poi l'assedio finale a casa di Mitch, che a livello di terrore eguaglia tranquillamente Psycho. Sul set attori e tecnici furono realmente beccati e feriti dagli uccelli, la Hedren (al suo primo ruolo vero di attrice, essendo una modella) finì in stato di shock, Taylor venne preso in antipatia da un corvo, la troupe venne ripetutamente graffiata e punta dai becchi e dagli artigli degli animali. Il comparto tecnico lavorò agli effetti speciali del film per oltre un anno. In aggiunta agli uccelli ammaestrati, furono creati anche artefatti meccanici, in particolare per le scene che coinvolgevano i bambini.

Costituisce un unicum nel film la scena del cosiddetto urlo muto di Jessica Tandy quando scopre il cadavere dell'agricoltore. Il fatto che quella bocca deformata e quello sguardo allucinato non producano alcun rumore toglie il senso di liberazione catartico derivante da quello spavento e trattengono invece tutta l'angoscia e la paura che il personaggio prova davanti a quella situazione, evocando di fatto financo L'Urlo di Munch (nonché La Madre Coraggio di Brecht). Esistono due seguiti, uno di René Cardona Jr. (Gli Uccelli 2 - La Paura) e quello di Rick Rosenthal (Gli Uccelli II) che mantiene la Hedren nel cast. Indicativo il fatto che tanto nella locandina originale quanto in quella italiana sia raffigurato Hitchcock al pari del cast artistico, evidentemente il suo bel faccione, sigillo di garanzia, trainava anche più degli attori. E' stato notato come Gli Uccelli funga da trade union tra i film del terrore degli anni '30 (i mostri della Universal) e l'horror attuale, passando dalla fantascienza orrorifica degli anni '50 post bomba atomica. Inizialmente i mostri erano qualcosa di terzo, esterno all'uomo, una minaccia che veniva da fuori, poi sono diventate le creature dei nostri giardini della natura (formiche, ragni, mantidi religiose), che magari a seguito di radiazioni si ingigantivano e rovesciavano la catena alimentare. Gli Uccelli prosegue da quel punto, affidandosi agli animaletti più innocui del pianeta, i pettirossi, i canarini, i gabbiani, fino ai corvi. Spielberg col suo Squalo riprese esattamente quel testimone, trasformando il piacevole e naturalissimo bagno estivo al mare in un incubo senza ritorno (citando e duplicando intere scene di Hitchcock). Il finale di Gli Uccelli poi è un messaggio molto raffinato di invito alla ricerca dell'armonia, poiché l'avvento di quegli animali forse non costituisce tanto un castigo quanto uno specchio della condizione umana; le tensioni onnipresenti tra i vari personaggi e in generale nella società non possono che riflettersi nella Natura e pertanto finché l'uomo non avrà imparato a vivere in una condizione di armonia e solidarietà con il proprio prossimo, la Natura non farà che ricordargli questo handicap.

Il film porta con sé anche un'aneddotica piuttosto sgradevole relativa al rapporto tra Hitchcock e la Hedren, la quale ha poi dichiarato di essere stata oggetto di atteggiamenti inappropriati (esplicitamente sessuali), confermati anche da altri membri della troupe (compreso Rod Taylor) che etichettarono il comportamento di Hitch come ossessivo verso la Hedren. I ripetuti rifiuti dell'attrice sarebbero alla base della ferita che la donna si provocò sul set nella scena della cabina telefonica, quando all'ultimo momento delle riproduzioni meccaniche degli uccelli furono sostituite da animali veri (qualcuno dice con premeditazione da parte di Hitchcock). Successivamente la Hedren ha ritrattato le sue affermazioni, parlando di avances sessuali solo in occasione di Marnie e di una perfetta armonia sul set de Gli Uccelli. Detto tutto ciò, pare che a Daphne DuMaurier il film non piacque affatto, soprattutto perché la location venne cambiata dall'Inghilterra ad una sonnacchiosa località della Caifornia del nord.

Trailer ufficiale

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