Gli Amici Di Peter

Gli Amici Di Peter
Gli Amici Di Peter

Gli Amici Di Peter è il terzo film come regista di Kenneth Branagh dopo lo stupefacente e coraggioso esordio nei panni di Enrico V ('89) e dopo la totale variazione di registro con il thriller vagamente polanskiano L'Altro Delitto ('91). All'epoca venne immediatamente ribattezzato come Il Grande Freddo britannico, con evidente riferimento al film dell'83 di Lawrence Kasdan. Ciò che li accomuna è sostanzialmente la cornice e la vena malinconica. Anche qui un gruppo di amici si ritrova dopo parecchi anni (13) e dopo aver perso parecchi treni o aver deragliato durante il percorso. Si tratta di un gruppo teatrale di universitari poi scioltosi. Uno di loro, Peter (Stephen Fry) ha appena ereditato la magione di famiglia a seguito della scomparsa del padre; convoca quindi gli amici, carissimi amici, per un Capodanno cameratesco e goliardico. I compagni giungono con nuove mogli, mariti e fidanzati/e, portando in dote anche tutte le vecchie fragilità, manie e paranoie mai abbandonate. Il cuore del film naturalmente consiste nella forte caratterizzazione dei personaggi e nelle dinamiche interpersonali che si vengono a creare tra loro, considerando l'unità di spazio e tempo (all'incirca) che scandisce la pellicola. Torneranno copiosamente a galla vecchie discussioni mai del tutto concluse, con i relativi puntini sulle "i".

A suo modo, esattamente come Il Grande Freddo una decade prima (ma con meno grandeur americana), anche Gli Amici Di Peter coglie lo zeitgeist del periodo, proponendosi come una sorta di riepilogo di ambizioni spezzate ed interrotte di una generazione. Il tutto è acuito enormemente dalla colonna sonora scelta da Branagh fatta di canzoni memorabili di quegli anni, dai Tears For Fears a Eric Clapton, dai The Pretenders ai Queen, da Cindy Lauper a Bruce Springsteen. Branagh dirige tanto la moglie (Emma Thompson), quanto la suocera (Phyllida Law), lo stesso avverrà l'anno dopo in Molto Rumore Per Nulla. Esattamente come i loro personaggi, molti degli attori erano realmente dei compagni d'Università, Hugh Laurie (il futuro Dottor House), Stephen Fry, Emma Thompson e Tony Slattery frequentavano Cambridge (ed altrettanto appartenevano ad una compagnia teatrale universitaria). Lo stesso dicasi per Rita Rudner, che nel film è la moglie di Branagh e che è la co-sceneggiatrice assieme a Martin Bergman (pure lui studente e teatrante a Cambridge). Gli incroci reali se possibile erano ancora più complicati poiché, ad esempio, ai tempi dell'Università Laurie e Thompson si frequentavano.

Branagh tocca con mano felice momenti ora leggeri e spensierati, ora intensi e drammatici. Ridendo e scherzando (e bevendo molto alcol) ci si imbatte nella perdita di un figlio, nella scoperta dell'AIDS, nella sudditanza psicologica verso il proprio partner, nella depressione; ogni personaggio ha la sua zona d'ombra, il proprio demone e la qualità della sceneggiatura risiede, tra l'altro (l'altro è un ritmo incredibile dei dialoghi), nel restituire tutti questi momenti con grande senso di nostalgia e malinconia, ma mai con pesantezza o enfasi retorica. In effetti l'atmosfera è squisitamente british ed assolutamente piacevole. Gli Amici Di Peter ha un tono amarognolo e certo non si conclude la visione rinfrancati o rasserenati, la sensazione è che si sopravviva (quasi alla giornata) in questa realtà inospitale che non è fatta per le nostre emozioni ed i nostri sentimenti, tuttavia il calore umano che emanano i personaggi aiuta a sentirsi meno soli e Branagh era ed è un grande autore, attore e regista. Il film fu anche un discreto successo al botteghino.

Trailer ufficiale

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