
Richard Marquand appena due anni prima aveva diretto Il Ritorno Dello Jedi mentre Joe Eszterhas sceneggiava Flashdance, pellicole blockbuster decisamente distanti da Doppio Taglio (Jagged Edge in originale), classico legal thriller con avvocati, giurie, giudici e tribunali di marca yankee. All'epoca il film venne accolto discretamente, del resto il cast assommava pezzi da novanta come Glenn Close e Jeff Bridges, unitamente a "seconde linee" (si fa per dire) del cinema hollywoodiano degli anni '80 come Robert Loggia, John Dehner e Peter Coyote. Per altro Doppio Taglio ha la particolarità di essere l'ultimo film di Marquand uscito in sala con Marquand vivo, poiché il successivo Hearts Of Fire arriverà al pubblico due mesi dopo la sua scomparsa. Le intenzioni erano quelle di realizzare qualcosa di prossimo ad Anatomia Di Un Omicidio (di Otto Preminger, 1959) che avesse Jane Fonda nel cast, la risultante del progetto iniziale poi sarà abbastanza diversa. Siamo nella corte di un tribunale ma ci sono poche attinenze col film di Preminger né la Fonda sarà la protagonista della vicenda. C'è Glenn Close al suo posto (per la verità ancora lontana dalla fama di Attrazione Fatale che arriverà solo nel 1987), penalista un po' recalcitrante a farsi carico di un caso di omicidio. Un piacente giovanotto (Jeff Bridges) si ritrova vedovo nonché erede universale dell'ingente patrimonio della moglie, barbaramente assassinata. Diventa immediatamente il primo nonché unico indiziato. L'avvocato familiarizza col cliente (anche troppo) e ben presto si convince che pregiudizi e caccia al mostro stanno stringendo il nodo scorsoio attorno al collo di un probabile innocente. Dopo un breve preambolo, il film ci narra la battaglia legale per far scagionare l'uomo - SPOILER: cosa che puntualmente avviene, ma....
Non è invecchiato benissimo Doppio Taglio a parer mio. Visto oggi, quasi 40 anni dopo (ebbene si, sono già 40, sconcertante...) assomiglia ad un odierno prodotto televisivo, sebbene mi renda conto che all'epoca spopolasse nei cinema non dando affatto quell'impressione. Sarà l'insistenza su scene perlopiù in interni e segnatamente in tribunale, ma la sensazione arriva. Ho mal digerito il doppiaggio italiano che ha assegnato alla Close la voce troppo sbarazzina di Serena Verdirosi, sia per la fisicità dell'attrice sia per il suo personaggio. Un unicum nella sua filmografia, anche se va detto che non c'è una sua doppiatrice storica ma ne ha cambiate parecchio in carriera. Alcuni dialoghi sono banali ed un po' puerili, non tutti però, si va a sprazzi. Il personaggio di Coyote è molto gigionesco, troppo, ed anche gli omicidi spostano momentaneamente il tono del film dall'ambito legal thriller a quello crime, forse troppo spettacolari ed esibiti. Doppio Taglio tuttavia prova a mescolare cose diverse, cronaca giudiziaria, suspense, romanticismo. La risoluzione non è esattamente imprevedibile, diciamo che dove si va a parare lo si intuisce facilmente ed anzi, a tal proposito, il film si dilunga anche troppo. Per me la chiusa perfetta sarebbe stata nella scena della macchina da scrivere (e non aggiungo altro per non spoilerare), a quel punto, nonostante tutto, il finale avrebbe avuto una sua potenza, si decide invece di chiudere in modo didascalico e questo sciupa un po' quanto costruito sin lì.
Il personaggio della Close è scritto in modo ambivalente e contraddittorio, parte come donna di ferro, con gli attributi, calcolatrice, a cui non la si fa, e termina come una mammoletta piagnucolante e in balia delle emozioni. Percorso opposto e contrario per Jeff Bridges ed immagino la cosa sia voluta, d'accordo; ma anche meno magari. Robert Loggia ricevette la nomination come miglior attore non protagonista per il suo ruolo di aiuto investigatore della Close. Ora, questa è una suggestione tutta americana perché Loggia francamente non sfoggia chissà quale interpretazione, è solo un personaggio sui generis, sboccatissimo ma di buone intenzioni e molto protettivo con l'avvocato che lo stipendia. Il classico burbero di buon cuore che evidentemente infiamma tanto le platee americane. Più in generale Doppio Taglio è una pellicola che ha ricevuto ottimi riscontri ma che, perlomeno a distanza di tempo, pur confermandosi piacevole risulta forse un po' sopravvalutata. Si sono visti capitoli assai più incisivi dentro le aule di tribunale dello zio Sam. Fu messo in cantiere anche un sequel ma quando alla Columbia cambiarono un po' di colletti bianchi il progetto venne abbandonato. Così come recentemente, nel 2018, la Sony annunciò un remake con Halle Berry al posto della Close ma pure in questo caso nulla è poi accaduto concretamente, perlomeno sin qui.