
Suppergiù a metà carriera Pasquale Festa Campanile dirige questa commedia tratta dal romanzo di Piero Chiara "Saluti Notturni dal Passo della Cisa", autore letterario molto gettonato al cinema negli anni '70, da Venga A Prendere Il Caffè Da Noi a Homo Eroticus, da Il Piatto Piange a La Stanza Del Vescovo, per citarne qualche esempio. Siamo a Treviso, qui opera uno stimato medico, il dr. Francesco Salmarani (Johnny Dorelli), il quale si veda piombare a casa il suocero in occasione della morte della madre, ovvero la nonna di sua moglie Miriam (Andréa Ferréol). Il suocero (Jacques Dufilho) è un emigrato piuttosto bizzarro con una strana storia di soldi perduti in circostanze misteriose. E' braccato da un socio (Nando Murolo) che non crede che quel malloppo si sia dissolto nel nulla ed a ragione perché Dufilho fa il doppio (ma anche il triplo) gioco. Un po' tutti cercano di mettere le mani su quei miliardi, la famiglia Salmarani, una ventenne che amoreggia col patriarca (trattasi di Pamela Villoresi), un impiegatino di banca con debiti per gioco d'azzardo (Enzo Robutti). Come se non bastasse, il dr. Salmarani ha troppe amanti da tenere a bada. - SPOILER: una notte il suocero rimane ucciso durante un furioso temporale, inizialmente i sospetti ricadranno su Salmarani ma poi le indagini del commissario Spadoni (Pino Caruso), sulla spinta della testimonianza del figlio di Salmarani (Stefano Amato), imboccheranno la strada giusta, sebbene non sarà comunque il medico a godersi i miliardi.
Il film di Campanile stavolta è un po' fiacco, non morde e non graffia praticamente mai. Migliora leggermente con l'entrata in scena di Pino Caruso, vuoi per la enorme simpatia dell'attore siciliano (che qui è una sorta di Peter Sellers in bilico tra Veneto e Trinacria), vuoi perché il plot prende un taglio poliziesco più deciso con tanto di flashback diversificati, uno per ogni personaggio che racconta come è andata la notte dell'omicidio, dando un po' di dinamismo e vitalità alla sceneggiatura altrimenti troppo mogia e garbata. Dorelli da solo non c'è la fa a nobilitare la storia, la Villoresi è troppo per benino ed è penalizzata da un accento assurdo, né Grazia Maria Spina (altra amante di Dorelli) aggiunge alcunché di piccante e saporito. Di ben altro spessore la Ferréol (doppiata da Solvejg D'Assunta, voce storica tra le altre di Edwige Fenech), anche se non è lei il centro nevralgico del racconto. La schiera di caratteristi che accompagna Dorelli non basta ad aggiungere sapidità. Dufilho poi l'ho sempre sopportato poco, una specie di brutta copia di Louis De Funes assai più modesta. E pure lui è ammaccato da un doppiaggio di una pesantezza unica. La storia cerca di stare a metà tra la commedia basata su tresche sentimentali ed il giallo, ma ha poca sostanza per un verso e per l'altro. La maggior parte delle scene sono girate in interni e segnatamente alla bella Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta (Padova). Il film è attualmente disponibile gratuitamente sul canale Youtube Film & Clips.