Jordi Gigò è uno sceneggiatore e regista spagnolo con all'attivo appena tre pellicole dirette tra il 1976 ed il 1986, oltre alla qui presente Devil's Kiss ha infatti firmato in entrambi i ruoli anche Porno Girls (sotto pseudonimo di George Lewis) e L'Espectre De Justine. Dai titoli già si evince la propensione stilistica dell'iberico, senza ombra di dubbio siamo in ambito exploitation e La Perversa Caricia De Satán (titolo originale di Devil's Kiss che sta per "la perversa carezza di Satana") non fa eccezione. Si tratta di un film alquanto terribile, zoppicante sotto ogni aspetto, poco curato e piuttosto pezzente nella sua confezione. Un ibrido che mescola satanismo, Frankenstein e zombies. Claire Grandier (Silvia Solar) vedova di un nobile morto suicida per debiti pianifica da tempo l'atroce vendetta verso tutti i creditori del marito, responsabili a suo dire dell'insano gesto. Fa coppia con un telepate, un non meglio specificato professore (Gruber/Olivier Mathot) che ha fatto scoperte sensazionali e rivoluzionarie sulla rianimazione di tessuti morti. Un duca (José Nieto), uno di quelli che vantava crediti dal marito della Grandier, decide di ospitare la coppia al proprio castello offrendo finanziamenti illimitati per le loro ricerche esoteriche. La donna infatti vanta di essere la più grande medium di Parigi (perché Parigi?) e il professore è prossimo a ribaltare la scienza di 180 gradi. Il duca dal canto suo spera di poter entrare in contatto col fratello oramai morto da anni.
La prima grande incongruenza del film è data dalla strana coppia della medium e del professore. La prima è una dichiarata affiliata di Satana, conosce tutto il gotha infernale a memoria e vi si raccomanda perché stermini tutti gli uomini che hanno condotto il marito alla morte. Tuttavia si affianca a colui il quale dovrebbe essere dalla sponda esattamente opposta, ovvero uno scienziato che basa le sue convinzioni su esperimenti empirici e su regole matematiche, fisiche chimiche. E' vero che aspira a riportare in vita i morti tuttavia la sua prospettiva dovrebbe essere perlomeno più solida e rigorosa. Il trait union è il "soffio di vita" che deve attraversare il cadavere per farlo risorgere; il professore inietta un fluido miracoloso di sua invenzione (che rigenera le cellule morte), ma poi ci deve pensare il diavolo a infondere un'anima al corpo inanimato. Una spiegazione un po' raffazzonata per far stare in piedi questa stramba alleanza. Per altro i due hanno avuto in passato un legame anche sentimentale (ma quando, se la donna era sposata? Quindi tradiva il marito nonostante si professi vedova inconsolabile?) che ora è diventato solo "professionale". La creatura che il professore rimette al mondo è il solito cadavere ricucito a mo' di Frankenstein, naturalmente col cervello fritto, sebbene controllato telepaticamente dal professore. Assomiglia parecchio ad uno zombie nelle movenze ed il suo unico scopo è strangolare la qualunque.
L'avanzatissimo laboratorio è uno scantinato fetido impestato di muffa e tutto quel che c'è sono alambicchi e provette. Il minimo sindacale. Il professore indossa perennemente un camice da macellaio imbrattato di sangue e tuttavia non è l'unico caso di scienziato che lambisce tranquillamente ciò che va oltre la scienza, più in là ci imbattiamo infatti in un medico ospedaliero che tratta di paranormale e presunte "seconde vite" come fossero appendiciti e ernie cervicali. Devil's Kiss abbonda di scene gratuite di nudo e sesso, evidentemente buttate lì per fare da calamita nonché aggiungere minutaggio. La cameriera del Duca, Loretta (Evelyne Scott), ha la divisa che hanno le cameriere nei porno e del resto metà film lo passa vestita ma generosamente scollata e l'altra metà lo passa nuda e orizzontale. La protagonista invece, Silvia Solar, ha il ruolo della tenebrosa donna di mezza età, fascinosa ma sempre molto coperta. Gigò poi adotta lo stratagemma un po' puerile di inframezzare il film di continui stacchi nei quali si vedono gli esterni del castello, di giorno e di notte, e di solito questi stacchi preludono al cambio di scena, sono vere e proprie linguette che regolano gli snodi del film. - SPOILER: alla fine della fiera, madame Grandier otterrà solo parzialmente la sua vendetta satanica, qualche morto riuscirà a farlo ma sia lei che il professor Gruber periranno per mano del mostro, che a sua volta verrà crivellato di colpi dalla polizia mentre indugia sotto un crocifisso di una chiesa che evidentemente lo disturba particolarmente. Una fine sciatta per un film sciatto che si dimentica un minuto dopo averlo visto. Unica curiosità, la scena nella quale la Scott finisce in ospedale e subisce dapprima un encefalogramma e poi addirittura un elettroshock assomiglia visivamente ad alcuni fotogrammi di Emma Stone in Povere Creature con tutti gli elettrodi in testa. Pura Coincidenza o "raffinata" (si fa per dire) citazione?