Criminale Di Turno (Pushover in originale, traducibile come L'Azzardo) deriva dalla fusione di due romanzi, The Night Watch di Thomas Walsh e Rafferty di William S. Ballinger, il risultato è questa pellicola noir, tutta ambientata dentro la Polizia, che per l'occasione fa da bosco e da riviera, ovvero da autorità che preserva ordine e legalità, e forza criminale che lo scardina. Già perché l'agente Paul Sheridan (Fred MacMaurry), sulle tracce di una banda di rapinatori che ha svaligiato una banca lasciando steso per terra un morto (col distintivo), quando si avvicina troppo al fuoco si scotta e nel tentativo di uscirne si avvita nella trappola come una preda il cui destino è segnato fin dall'inizio. Lo mettono sulle tracce della donna del boss, Lona (Kim Novak), lui la aggancia in un bar e se la porta a casa. Lona però è sveglia e smaschera rapidamente il suo spasimante, ma prima di farsi portare al distretto gli propone un patto che Sheridan non sa rifiutare, consegnare il malvivente nelle grinfie della Polizia e sottrargli il malloppo, che i due si andranno a godere da qualche parte, lontano da tutto e da tutti. Le cose però non vanno mai come dovrebbero. Criminale Di Turno è il più classico degli intrighi noir polizieschi, con gli impermeabili stropicciati, le fedore in testa, i cocktail bar, le strade notturne e piovose della città, la sigaretta sempre in bocca, la mascella tirata, gli sguardi torvi, la bionda tutta curve, fragile e velenosa al contempo, ed un senso di ineluttabilità che porterà ad un finale nefasto. Proprio la sua rispondenza a tutti i cliché previsti dal filone fece sì che qualche critico tacciò il film di scarsa originalità, uno dei tanti insomma, senza grandi spunti peculiari. Il che a suo modo è anche vero, ma a così tanti decenni di distanza il recupero di questo tipo di pellicole trasmette una magia che non si esaurisce nemmeno all'ennesima visione di una storia sempre uguale, o comunque assonante con altre.
Pushover si segnala anche e soprattutto per Kim Novak, qui al suo esordio. O meglio, appare sempre nel '54 in La Linea Francese (una piccola parte senza battute in copione), ma il suo physique du role basta a farla notare, a tal punto che quando Rita Hayworth rinuncia al ruolo di Lona, la Novak viene chiamata per sostituirla. Si dimostra perfetta per il personaggio, mescolando con abilità seduzione, ambiguità, passione, emotività e vulnerabilità. Un mix al quale l'affascinante e statuario MacMurray non può e non sa resistere, anche se, nel caso del suo agente Sheridan, pure il vil denaro esercita una forza di attrazione altrettanto robusta e potente. A conti fatti Lona è molto più genuina di Sheridan, poiché se anche inizialmente la donna usa il miraggio dei soldi per trarsi d'impiccio, strada facendo appare chiaro come si leghi sentimentalmente a Sheridan in modo tutto sommato sincero. Altrettanto non si può dire del poliziotto, il quale fino all'ultimo mette in cima alla sua scala gerarchica l'avidità, al cospetto della quale sacrifica amicizie, amore e integrità morale. Il racconto di Criminale Di Turno è davvero lineare, estremamente semplice nel suo mettere in fila eventi e circostanze una dietro l'altra (basto pensare all'incipit con la scena della rapina, tutta completamente in silenzio), ma la sua semplicità acquista vigore come una valanga che rotola lungo un declivio; si percepisce chiaramente come gli eventi, con il loro disporsi di traverso, originino una forza centrifuga distruttiva contro la quale Sheridan non riesce ad opporsi, per quanto si dimeni, si sforzi e si ingegni. Il destino lo sovrasta e sembra non gradire affatto i cuori impuri. Un film di facce, espressioni, gestualità e tantissima atmosfera, di quelli come non se ne fanno più.