
Sempre Isabella Ferrari, sempre un film italiano (...d'autove), sempre roba che si prende i servizi del TG1 e le fiumane cvitiche dei fini intenditovi. Caos Calmo (2008), quanto si è parlato di questo film? Eh già perché quando c'è Nanni Moretti di mezzo non si può non fare "letteratura" critica, e poi perché poi il film si porta dietro due bei momenti shock: una bestemmia ed una scena di sesso rovente. In principio fu il romanzo di Sandro Veronesi, poi il film di Antonello Grimaldi. In breve, un papà rimane vedovo, con la bimba da badare ed una vita che gli si frantuma tra le mani, la perdita della moglie (ma era poi vero amore?) un fratello all'opposto di sé, una cognata mentalmente instabile, la pressione di un lavoro di responsabilità. Tutto intorno il mondo gira ma il punto fermo rimane che lui adesso è solo con sua figlia e che il dolore, o perlomeno, la tragicità della situazione improvvisa, va elaborato in qualche modo. Questo caos deve essere gestito, ed il miglior modo per Pietro Paladini/Nanni Moretti è trovare un baricentro, piantarsi davanti alla scuola della figlia e lasciare che il tempo scorra, mentre tutte le tessere del mosaico prendono naturalmente il proprio posto. Una sorta di corto circuito creativo, riparatore, previdente.
Nanni Moretti acquista moltissimi punti quando è diretto e non si divide tra i ruoli di attore protagonista, regista e sceneggiatore (anche se qui la sua firma in sceneggiatura coesiste). E' sempre lui, con i suoi narcisismi, le sue manie, i suoi "estremismi" caratteriali, per carità, ma la sua figura è perfettamente calzante con quanto richiesto dal testo (certo, il libro prescinde da Moretti, ma in qualche modo il film è costruito su di lui, difficile immaginare qualcun altro al suo posto a fare gli "elenchi"). La Golino e Gassman sono personaggi (molto) collaterali, poco più che comparse; della Smutniak non ne parliamo neppure, praticamente due battute. Va molto meglio con i colleghi del manager Paladini, i francesi, o Silvio Orlando, presenze che si "sentono" di più sullo schermo (e a Polanski basta un cameo). La Ferrari appare pochissimo, tuttavia è un nodo fondamentale per la narrazione. Ora, si è detto urbi et orbi che la scena di sesso tra Moretti e la Ferrari è sì bollente ma funzionale alla storia, necessaria...perché in un film tutto cervello non si può neanche lontanamente speculare sul fatto che una scena del genere possa esser lì solo per fare chiacchiericcio e portare visibilità. Personalmente mi pare che quel momento sia invece del tutto trascurabile, superfluo, non solo in sé, ma anche nei toni e negli accenti forti nei quali lo si è voluto. Il film ha una sua cifra, una sua eleganza formale, una sua delicatezza, in qualche modo una sua "leggerezza", a dispetto degli eventi narrati, e quella scena di carnalità istintiva e sanguigna arriva in corsa come un elefante nella cristalleria. Pretestuosa, appesa lì, fine a se stessa, quasi a dire: "visto? Dormiamo sopra venti tomi di psicologia per notte ma, se vogliamo, una botta di erotismo ce la sappiamo concedere, che vi credete!" Niente di cui scandalizzarsi, sia chiaro, non è quello il punto, son finiti i tempi di Ultimo Tango, semmai si discute sul quanto una roba del genere non giovi affatto all'economia di un plot altrimenti assai controllato e misurato. "Sodomia", questo mantra è stato ripetuto fino all'inverosimile...e perché poi? Perché Moretti si serve il pasto del cowboy da dietro? Embé, tutto lì? Lo stesso dicasi per la bestemmia; ricordo le polemiche seguite a L'Ora Di Religione di Bellocchio, dove sempre una bestemmia aveva scandalizzato mezza Italia e tutto il Vaticano. Ecco, lì aveva un senso, una sua giustificazione narrativa, un suo significato profondo; in Caos Calmo è del tutto velleitaria, en passant, senza alcun peso specifico, ridotta a surrogato di una battuta comica. Eppure, anche quella, come la scena di sesso, si è vista cucire addosso il vestitino di fine trasgressione intellettuale coraggiosa e sbatacchia coscienze borghesi. A me sono sembrati due passaggi fortemente pleonastici del film.
E di tutto il teatro messo su dalla Ferrari per la scena di sesso, ne vogliamo parlare? Lei e Moretti che avevano bevuto pesante...tutto all'insegna del cinema "verità" in cui nulla è finzione...e la soggezione dell'essere posseduta da Moretti ("non ho mai avuto la sensazione di avere Moretti accanto a me, mi avrebbe fatto soggezione dal punto di vista intellettuale" - come a dire che essere sodomizzata da uno spazzacamino della Moldavia le avrebbe invece restituito la sua posizione di superiorità culturale). Caos Calmo è un film tutto sommato gradevole (che dopo la visione di un compendio di irritabilità come E La Chiamano Estate pare Eyes Wide Shut), che affronta un argomento non facile senza tediare lo spettatore; non aveva alcun bisogno del gossip che gli si è creato attorno per renderlo papabile anche ad un target di pubblico che non è quello che si scapicolla al cinema per vedere l'ennesimo film tratto da un piagnisteo letterario. Nomi come Moretti, la Rohrwacher, o un po' di presenze francesi, unite al tema di un lutto, potevano allontanare dalle sale un'utenza che forse si è inteso recuperare a colpi di tette e culo della Ferrari (...e che tette, e che culo, per una classe 1964!), con tanto di pruderie sodomitiche in aggiunta. Ma alla fine, nonostante l'antipatia che spontaneamente Caos Calmo tende a suscitare (in simbiosi con Moretti), si tratta di un film aggraziato e piacevole che ho visto volentieri.