
Burlesque è di Steven Antin, e chi diavolo è Steve Antin? L'avete visto The Goonies? Ovviamente si, altrimenti non sareste mai arrivati su questo blog....e vi ricordate Troy Perkins? Bravi, lui. Non ha recitato solo in quel film, ha messo in fila un po' di pellicole minori, come attore e come stuntman, compreso l'omo-oriented It's My Party (1996), perché infatti Antin è omosessuale... e mi tornano molte cose a questo punto con Burlesque. Dal 2000 si è dato alla regia, ovviamente ha fatto dei video musicali ed è uno dei creatori e produttori di quel reality americano che cercava una ragazza per la formazione delle Pussycat Dolls. E' noto alle cronache anche per essere stato fidanzato con David Geffen. Burlesque è sostanzialmente il suo primo grande film. Il preambolo è stato un po' lungo ma il fatto che a dirigere (e scrivere) Burlesque sia stato Antin e non John Frankenheimer, per dire, è indicativo per la cifra del film. Antin poi sostiene di essersi ispirato a Cabaret di Bob Fosse; ecco, ora che lo so... ero indeciso se propendere per quello o il numero di Gene Wilder e Peter Boyle in Frankenstein Junior, e Antin mi ha risolto il dilemma.
La trama è mini: Christina Aguilera, cameriera, lascia la bettola nell'Ohio dove lavora e va a Los Angeles in cerca di gloria, fortuna e lustrini. Come primo posto dove capita? Al Burlesque, locale molto fashion. Qui assiste ad un numero del corpo di ballo (vabbè, del ballo di corpi) e se ne innamora, fa di tutto per entrare nel cast, ma inizialmente può solo accontentarsi di rifare la cameriera. Naturalmente arriverà la grande occasione (in America arriva sempre "la grande occasione"), Christina la coglie al volo, sfodera tutti i suoi talenti canori, danzerini e tettonici, e si conquista la pole position. Non solo, grazie a lei il locale, che era sì di culto e super trendy in città, ma misteriosamente faceva anche la fame ed era sull'orlo del fallimento, si salva con nuovi finanziamenti, e vissero tutti felici e contenti.
Ora, trattandosi di film danzereccio/canterino ai limiti del musical, ed essendo costruito su Christina Aguilera e Cher, è ovvio che la trama non sia stata esattamente la prima assillante preoccupazione della Produzione. Hanno messo assieme le solite quattro cose, dopodiché hanno speso millemila miliardi su luci, costumi, truccatori, coreografi e chansonnier. Ed in qul senso Burlesque fa il suo porco lavoro, un po' come Moulin Rouge, è un discreto spettacolo visivo (anche se non eccelso, Antin non pare avere mai il guizzo geniale) e le due protagoniste da sole valgono il prezzo del biglietto poiché, piacciano o meno, le voci di quelle due donne sono qualcosa di termonucleare. Aggiungiamoci che l'Aguilera è sexy da paura e lo è anche Cher sebbene puntellata di protesi e silicone (un bizzarro e sensuale incrocio tra una testa di Modigliani e Morticia Addams), e pure le ballerine burlesque non scherzano, soprattutto la splendida Kristen Bell.
Il film fa anche molta acqua però; il punto più dolente è che è la prevedibilità fatta pellicola, ad ogni scena sai esattamente cosa accadrà in quella dopo, è come se Antin ti telefonasse prima. E' didascalico e ovvio in ogni suo momento, è tutto molto tipizzato, stereotipato, i cliché abbondano, anche quelli visivi (l'antagonista della biondissima Aguilera è mora; il figo del film è "il figo del film", e dal primo fotogramma in cui compare sai che sarà lo stallone della Aguilera; il segretario/costumista/factotum del club - che poi è Stanley Tucci - nonché grande amico di Cher, ovviamente è omosessuale; il business man riccone di turno è avido, senza scrupoli, palazzinaro e vuole solo godere delle grazie della Aguilera, etc). Se sei sveglio, afferri la cosa dopo 5 minuti, e pesa parecchio sull'economia del film; come detto però c'è perlomeno un alto livello artistico delle esibizioni prettamente musicali a far da contraltare qualitativo. La povera Kristen Bell, ridotta a "figurina cattiva", passa 114 minuti a fare le facce da invidiosa rosicona, la inquadrano e lei, taaac, in posa, faccia ingrugnita da contratto perché la Aguilera le sta soffiando il posto. Come sprecare un'attrice. Cam Gigandet col suo look metrosexual alla Arancia Meccanica wannabe mi fa morire, lui è convinto di acchiappare tantissimo, anche se con quella bombetta in testa più che Alex il drugo pare Charlie Chaplin. Sulla verosimiglianza degli eventi poi c'è da sospendere ad libitum la credibilità, perché altrimenti ti ammazzi dalle risate, però questo accade in tutti i musical praticamente, è come guardare un film fantasy, né più né meno.
Il "burlesque" poi ci sta come il cavolo a merenda, nel senso che il film uscì in pieno boom del suddetto fenomeno baracconesco (più che altro mediatico) e si è scapicollato sul treno del trend ma, a ben vedere, di burlesque c'è poco e niente. Nella prima parte di film qualche numero delle ballerine è un pochino "in chiave", poi la Aguilera prende campo e il film si piega letteralmente alle sue esigenze di popstar (la cantante di origini ecuadoriane è anche produttrice). I suoi show sul palco sono dei mini concerti con dei costumi un po' più speciali del solito, ma nulla che abbia realmente a che fare col burlesque (inteso quello tipico alla Dita Von Teese). Anche la canzone strappacore che Cher canta quasi verso la fine ("You Haven't Seen The Last Of Me") sono più da San Remo che da locale burlesque. Per non parlare della canzone finale, "Show Me How You Burlesque" (scritta dal figo cameriere, che coltiva ambizioni di songwriter con la sua bella pianolina....e tutt'ora mi sfugge il nesso tra le melodie di piano e il fatto che "Show Me How You Burlesque" sia praticamente un pezzo rap), in tutto è per tutto una canzone da album di Chrisina Aguilera. E infatti... Il locale si chiama Burlesque ok, e c'è stata una certa ricerca sui costumi, ok; al di là di questo, se invece di Burlesque il film si fosse chiamato, "2011 Christina Aguilera & Cher World Tour" sarebbe stato lo stesso, quelle coreografie non sono molto diverse da uno show della Aguilera, di Rihanna, di Lady Gaga o di Britney Spears, senza bisogno di scomodare il burlesque. Eterodossa o meno, tutto sommato molto carina la colonna sonora.