Galt Niederhoffer è una produttrice cinematografica americana, col pallino della regia visto che le pellicole di cui si è occupata dalla sedia riservata al "director" sono già quattro. L'ultima in ordine di tempo è questo 10 Cose Da Fare Prima Di Lasciarsi, uscito nel febbraio di quest'anno (forse in America, se hanno fatto in tempo, di certo non nel resto del mondo dove la pandemia ha flagellato anche le sale cinematografiche). Oggi è recuperabile su Sky e vale la pena farlo, perlomeno questo è il mio consiglio spassionato. Se l'interesse iniziale derivava dalla presenza di Christina Ricci (per la quale ho un debole), il film si è poi conquistato un suo perché con le proprie forze, costituendo una parentesi abbastanza sui generis. Il titolo (che almeno per una volta pure in italiano rispecchia fedelmente quello originale) farebbe pensare alla solita e prevedibile commediola romantica, quando invece - pur con un certo romanticismo - siamo al cospetto di una vicenda drammatica annegata nel cinismo e nel pessimismo. I due protagonisti, Abigail (Christina Ricci) e Benjamin (Hamish Linklater), cominciano dalla fine, ovvero si conoscono (con un incontro al buio combinato da un'amica di Abigail) e stabiliscono da subito le regole per lasciarsi. Convinti che la loro eventuale storia d'amore non potrà che andar male, elencano le dieci cose da fare prima della separazione. Istituite le regole d'ingaggio, i due iniziano a frequentarsi e purtroppo (o per fortuna, dipende) al primo incontro "biblico" Abigail rimane incinta (avendo già due bimbi ed un ex marito).
La gravidanza inaspettata mette subito in salita la relazione, complice una plateale inadeguatezza di Benjamin, adulto mal cresciuto, lunatico, insicuro e molto fragile emotivamente. Nonostante tutto, la coppia cerca di tenere la barra dritta e costruire una famiglia, ma come è ovvio aspettarsi, ogni genere di imprevisto è dietro l'angolo, compresa l'ex ragazza di Benjamin. Il titolo farebbe pensare ad una sorta di road map durante la quale ognuna delle tappe viene pedissequamente percorsa e mostrata allo spettatore; invece le dieci cose sono appena un canovaccio, di tanto in tanto ne vediamo realizzare qualcuna, ma l'elenco non è la vera sceneggiatura del film, quanto piuttosto lo spunto, il trampolino per consentire alla Niedrhoffer di mostrare cosa accade dentro una relazione quando le variabili sono così ingombranti. 10 Cose Da Fare Prima Di Lasciarsi è una pellicola molto matura e disincantata (innegabile il tocco femminile dietro la macchina da presa, anche perché si sente da che parte sta la regista) che non mira affatto al romanticismo anche se in qualche misura innegabilmente affiora) quanto piuttosto alla prosaica e concreta fatica di andare a vanti, stabilire e rispettare regole, cercare la felicità, e puntualmente disattenderla. Funziona quasi tutto, forse appena il 10% dei dialoghi va fuori fuoco; molto intelligente di ritrarre un ambiente dimesso e qualunque, con uno stile registico essenziale, asciutto e sobrio. La Ricci è una donna di tutti i giorni, non una casalinga disperata ma nemmeno una femme fatale; è struccata, con i capelli appena sistemati ed abiti che non tradiscono una sensualità esibita. Ha il suo da fare, come mamma, lavoratrice e divorziata, vagamente depressa (eccellente prova della Ricci); sul versante maschile Linklater è meno scolpito, rimane un po' da capire come Abigail possa provare attrazione per quell'uomo, non bello, non affascinante né particolarmente stimolante a livello caratteriale. Benjamin è un fallito, un tizio che è chiaramente meglio perdere che trovare e questo lo si capisce al primo fotogramma; in tal senso la loro coppia appare minimamente forzata (per non parlare pure della inconsolabile fidanzata che non intende separarsi da Benjamin), ma tant'è, dobbiamo accettare le regole del gioco fissate dalla Niederhoffer e mandarle giù così come sono.
Destabilizzante il finale.... anche perché non c'è. Il film finisce nel senso che si interrompe. Le cose stanno andando in una qualche direzione e oplà, arrivano i titoli di coda. Ammirevole se non altro il totale disinteresse del film verso le aspettative dello spettatore. Non ci si cura minimamente di lisciargli il pelo o riconciliarlo con tutto l'amaro masticato per i 73 minuti precedenti, una cosa nata male non può che finir peggio e soprattutto abrupto. Così è se vi pare, altrimenti andate a rispolverare un dvd con Jennifer Aniston o Julia Roberts, questo non è pane per voi.